Fu vera gloria. Se un matrimonio è veramente tale solo quando supera indenne la crisi del settimo anno, per il Grosseto l’esame della settima giornata è stato superato a pieni voti. La squadra maremmana, al momento, è inequivocabilmente la più forte del campionato: in un campo insidioso come quello di Paternò, con orari e giorni diversi dal solito, la Prink ha risposto con tre vittorie (di cui due per manifesta inferiorità), 43 battute valide, 36 punti segnati e 6 punti subiti (tutti in garauno). Una prova di forza che in prospettiva scudetto mette i toscani in evidente pole-position, in virtù di un line-up devastante e un monte di lancio intoccabile, forte di un Rollandini che continua la sua incredibile corsa senza punti subiti. E il Città dei Normanni? Ha giocato alla pari garauno, rifilando 13 valide e 5 punti a Navarro (che l’ex Major preferisca lanciare di sera?), per poi affondare contro Rollandini e De Sanctis. Male anche il monte di lancio, mai in grado di arginare il line-up maremmano. Insomma, dopo due weekend senza vittorie, urge correre ai ripari perché l’Anzio è in rimonta.
E a proposito di Elettron, preziosissima la doppia vittoria di Rho. La squadra laziale infatti ha riaperto la corsa alla salvezza in virtù di una maggior esperienza e freddezza. Non a caso, i successi sono arrivati nelle due partite strette della serie (9-8 e 6-5), dove il mestiere di Richetti ha respinto gli assalti lombardi con due salvezze vitali. Per il Rajo adesso si fa dura, anche perché Sanchez non dà segnali di significativa crescita, e il line-up spreca troppe occasioni nei momenti chiave (23 rimasti in base in tre partite).
Tornando ai quartieri alti, pur con una marcia meno trionfale l’Italeri tiene il passo della Prink. I campioni d’Italia ridimensionano una volta di più la Telemarket, che esce dal Falchi con tre sconfitte e tanti problemi. Un passo indietro quello dei Pirati, tornati fallosissimi in difesa (8 errori sullo score, molti di più sul campo) e improduttivi in attacco. Inutili quindi le belle prove di Saipe e Cabalisti, mentre l’atto di insubordinazione di Marchesano (alzi la mano chi aveva mai visto un pitcher rifiutarsi di lanciare e l’arbitro chiamare un ball ogni trenta secondi) è lo specchio di uno spogliatoio che ha dentro di sé i principali problemi di una stagione fin qui fallimentare. La Fortitudo non ha fatto altro che sfruttare le magagne dei rivali di sempre, facendo valere l’ottima vena di Matos e Betto e una difesa praticamente perfetta. La nuvoletta? Un line-up che sembra lontano dalla forma migliore e che ha un paio di settimane per tornare al top, in prospettiva Coppa dei Campioni.
Un problema che ha anche la T&A, rivale dei bolognesi nella ormai prossima rassegna continentale. I Titani hanno subito la prima tripletta negativa proprio nella sfida play-off con il Parma, quella che avrebbe dovuto lanciarli verso obiettivi di alta classifica. Invece la squadra di Bindi ha toppato in tutti i settori: il monte di lancio ha subito troppo, la difesa ha traballato, il box di battuta non ha mai preso il sopravvento. Merito di un Ceci&Negri, che dal disastroso weekend di Bologna ha imparato la lezione. Da allora sei vittorie consecutive, quarto posto solitario e un calendario che legittima buone speranze (Rho e Anzio per chiudere l’andata). Bene il trio Medina-Massimino-Bova, efficace e ‘pesante il line-up (4 homer, 2 di Chapelli), ottima la difesa (un errore).
L’alternativa più credibile ai ducali in prospettiva play-off sembra comunque il Modena. Dopo un inizio difficile, la squadra emiliana ha ritrovato l’equilibrio e la coesione che l’avevano portata alla finale scudetto. Da qui le due vittorie di Nettuno, sfruttando i problemi attuali della Danesi. L’applauso va a Cipriano Ventura, capace di una shutout del cuore sul ‘suo campo, ma anche all’ottimo Toriaco. La Bagialemani-band, invece, paga gli infortuni pesanti e un line-up che ha perso brillantezza (troppi i 26 strike-out incassati), ma può consolarsi con la staffetta Ricci-Costantini, che continua a tenere a galla la squadra. Per adesso ci si può anche accontentare.
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