Un record di 5-0, una media di punti guadagnati sul lanciatore di 0.00 in 31 riprese lanciate, ed ancora 15 battute valide concesse, 12 basi su ball e 29 strike out. Sono questi i numeri di David Rollandini il pitcher del Bbc Prink Grosseto che sta letteralmente dominando i line up avversari e che lo hanno portato all’attenzione sia degli scout federali che degli appassionati italiani.
Il rosso lanciatore dei maremmani ha venticinque anni, è nato il 6.2.1979 a Springfield (Virginia) è un prodotto di Oklahoma State. Con i Cowboys ha vinto il titolo Ncaa nel 1999, dopo essere entrato nell’organizzazione dei Phillies, nel 2002 ha giocato nella Frontier League con i Canton Coyotes, quindi lo scorso anno nell’Atlantic League parte della stagione con i Nashua Pride ed il resto con i Pennsilvanya Road Warriors.
David sei, indubbiamente il giocatore del momento, 31 riprese lanciate e 0.00 di pgl. Ti era mai successa una cosa simile ?
‘No, mai successo. Sono indubbiamente felice di questi numeri, ma non ci penso più di tanto. Succederà di subire punti, ma non è un problema. Quando sono sul monte, l’approccio è sempre uguale, penso al battitore che ho di fronte, non al fatto di mantenere inviolata la media.
Le due prime gare che non hai giocato ed hai visto come osservatore, ti sono servite per farti un’idea dei battitori italiani ?
‘No, quando stai fuori è sempre diverso rispetto a quando sei sul monte. Ogni squadra poi è diversa dalle altre. La strategia di lancio, se è da modificare, la cambio in corso del match.
Le differenze che hai trovato tra Indipendent ed il nostro campionato ?
‘Certamente il fatto che qui giochiamo solo il week end, mentre negli Stati Uniti si gioca in pratica tutti i giorni. Un’altra differenza è l’approccio mentale, penso che dipenda dal fatto che qui il baseball non è sport professionistico. Un’altra differenza, per noi lanciatori, è che qui tutte le squadre hanno sei – sette elementi validi, mentre negli States tutto il line up è composto da battitori che possono metterti in difficoltà. A livello di gioco, invece, non ci sono grossissime differenze tra l’Indipendent e la lega italiana.
La scelta di venire in Italia è legata alla possibilità di partecipare alle Olimpiadi ?
‘ L’Italia era la mia prima scelta quest’anno. Subito dopo essere stato rilasciato dai Phillies ho avuto contatti con alcuni team italiani, l’esperienza mi interessava molto, ma non si è concretizzata. Lo scorso giugno sono stato messo in contatto con il Bbc. Ho avuto subito un buon feeling con la società e con Andrea (Daviddi, il team manager, ndr) che mi ha cercato costantemente nei mesi successivi; la cosa mi ha favorevolmente colpito ed eccomi qui. Se coach Faraone pensa che possa essere utile alla nazionale per le Olimpiadi io sono a disposizione e sarò onoratissimo di vestire la divisa italiana.
Un terzo del torneo è già passato, come vedi il Prink e le altre squadre ?
‘Grosseto è forte, più ancora di quanto avessi immaginato. Mi avevano detto che avrei giocato con elementi che già conoscevo dall’Indipedent come Francia, Navarro ed Esposito ed ero ben contento. Ma tutta la squadra mi ha impressionato in positivo, sia i compagni italiani che gli stranieri. Delle altre formazioni mi pare che Bologna sia la più forte, ma il Prink non deve temere nessuno.
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