Passano gli anni, ma Roberto Cabalisti è sempre lì, pronto a recitare quel ruolo da protagonista che prima o poi gli spetta sempre. Il capitano dei Pirati parte ogni volta in seconda fila ma puntualmente ad un certo punto della stagione i destini della Telemarket dipendono sempre da lui. E così ci è voluto Cabalisti con un super-rilievo vincente fino all'alba delle due di notte e addirittura con una valida nel box per piegare la resistenza di un tignoso Paternò, c'è voluto ancora Cabalisti per proteggere una vittoria poi diventata larga nel finale di gara-due e pochissimo c'è mancato perchè la bandiera riminese non mettesse il sigillo su una tripletta che invece è beffardamente ma allo stesso tempo pesantemente sfuggita ai Pirati.
"Ogni anno dicono che sono finito – afferma Cabalisti – ma io continuo ad allenarmi a tirare strike e non mi tiro mai indietro quando c'è bisogno di me. La condizione fisica regge bene, la voglia di giocare aumenta ogni giorno per cui io rispondo presente". Il numero ventotto neroarancione analizza vittoria e salvezza ottenute nelle prime due gare contro i Warriors. "Dovevamo assolutamente dare una svolta al nostro campionato – racconta Cabalisti – e così venerdì notte sono salito sul monte determinato ma allo stesso tempo tranquillo e senza problemi mentali. Ho lanciato quasi sei riprese ma ero pronto ad andare avanti tranquillamente. Stavo gestendo i lanci pensando già a salire sul monte sabato sera". In effetti in garatre Cabalisti ha chiuso ancora la partita pur senza centrare la vittoria, ma non prima di aver tirato altri due inning in scioltezza nella pomeridiana.
"Quando un pitcher entra e tira strike dà più sicurezza a tutta la squadra, alla difesa che sta più sulla corda perchè sa che possono arrivare palle giocabili e all'attacco che si carica quando è ora di battere. E così è stato nel finale di gara-due dove siamo riusciti a dilagare".
Non contento di continuare a stupire sul monte, Cabalisti si è tolto pure lo sfizio di diventare decisivo con la mazza, quando al 14° inning di garauno ha toccato una valida decisiva: "Ormai non sono più tanto abituato a girare la mazza e quindi ho fatto fatica. Inutile nascondere che ho avuto fortuna perchè ne è uscita una battuta sporca ma efficace ed una volta in base volevo che Osuna arrivasse assolutamente salvo in prima sul bunt. Così sono scivolato in seconda per rompere il doppio gioco pur tenendo bene a mente che il mio dovere principale era di salire ancora sul monte e che quindi non era il caso di rischiare infortuni".
La rincorsa della Telemarket è stata però frenata da una sconfitta in garatre che non ci voleva proprio.
"La scintilla che aspettiamo da tempo non si è ancora accesa – ammette Cabalisti – perchè cominciamo le partite in affanno facendoci prendere dall paura di non arrivare in fondo. Il nostro è un problema di testa perchè la squadra adesso c'è. Con Rodriguez all'interbase e Osuna in terza la difesa è decisamente più protetta e poi Liù è un leader e nel box si fa sentire eccome. Purtroppo però abbiamo ancora qualche giocatore psicologicamente abbattuto ed è questo il principale problema da risovere".
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