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Danesi a Paternò con il dubbio Candela

Parte venerdì mattina con il volo aereo la spedizione della Danesi Nettuno con destinazione Paternò, in occasione della prima giornata del girone di ritorno. Sembra, alla vigilia, praticamente rientrata l'emergenza infortunati che aveva colpito la formazione verdazzurra nelle scorse settimane. Infatti oltre a D'Auria, che a Bologna è sceso regolarmente in campo, hanno ormai recuperato anche Mastrantonio e l'interbase Miller. Il primo era stato anche lui impiegato in quel del Gianni falchi, mentre lo statunitense aveva subito una frattura del quarto metacarpo della mano sinistra ed era stato fuori per oltre un mese, da qualche giorno ha ripreso a pieno ritmo gli allenamenti e proprio con il Paternò si parla finalmente di rientro effettivo. Ma a complicare le cose per la formazione di Bagialemani ci si è messa un'altra possibile indisponibilità, quella di Franck Candela. L'esterno centro è stato vittima di un incidente stradale con il motorino, assolutamente nulla di grave ma la sua presenza almeno per questo trittico sarà in forse sino all'ultimo.
Per il resto formazione tipo in casa Nettuno, con Chavez, il ritrovato Billisi e Diego Ricci partenti per le tre sfide. Gli interni sicuri di scendere in campo saranno D'Auria in prima, Martins interbase e Peppe Mazzanti in terza; se non ci sarà il rientro di Miller in seconda sarà schierato Schiavetti, altrimenti sarà destinato all'esterno, insieme a Leo Mazzanti, Paoletti, Mastrantonio e sempre se sarà disponibile, Franck Candela.

Mauro Cugola

Nato tre giorni prima del Natale del 1975, Mauro è laureato in Economia alla "Sapienza" di Roma, ma si fa chiamare "dottore" solo da chi gli sta realmente antipatico... Oltre a una lunga carriera giornalistica a livello locale e nazionale iniziata nel 1993, è anche un appassionato di sport "minori" come il rugby (ha giocato per tanti anni in serie C), lo slow pitch che pratica quando il tempo glielo permette, la corsa e il ciclismo. Cosa pensa del baseball ? "È una magica verità cosmica", come diceva Susan Sarandon, "ma con gli occhiali secondo me si arbitra male". La prima partita l'ha vista a quattro mesi di vita dalla carrozzina al vecchio stadio di Nettuno. Era la primavera del '76. E' cresciuto praticamente dentro il vecchio "Comunale" e, come ogni nettunese vero, il baseball ce l'ha nel sangue.

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