Resiste solamente per quattro riprese l'equilibrio, dopo di che, la Telemarket Rimini dilaga e porta a casa una facile tripletta contro un Saim Rajo Rho che ha ormai poco da chiedere al suo primo campionato di A1.
Il manager cubano Rigoberto Blanco Diaz schiera sul monte il suo migliore lanciatore, Anthony Bernazzani, che elimina in successione i primi otto battitori del Rimini, prima di concedere la prima valida al terzo inning a Manzotti. Lo imita con un doppio Osuna e i romagnoli passano così a condurre per 1-0 a metà terzo inning.
Il Rajo in attacco spreca al primo (doppio del lead off Jaen, non sfruttato) e al secondo (due uomini in base e un out) e poi crolla sotto i colpi dell'attacco del Rimini, tornato sicuramente a livelli da zona play off.
Al quarto, la squadra di Mike Romano chiude i conti: singoli di Liù Rodriguez e Chiarini (L-Rod in terza), volata di sacrificio di Buccheri (2-0) con Chiarini che giunge in terza per l'errore di tiro dell'esterno sinistro Saccardo. Poi arrivano le valide di Di Pace (3-0) e Gaiardo (doppio, 4-0). Il Rajo tocca Patrone (6.0 rl, 7 bv e 6 so) una volta a inning, ma ciò non basta per segnare il primo punto del week end, che alla fine non arriverà mai.
Al quinto, il Rimini si porta sul 6-0: base a Osuna, doppio di Crociati e, con Liù Rodriguez in battuta, palla mancata del ricevitore Munoz che permette a Osuna e… Crociati (errore di tiro di Munoz al lanciatore Bernazzani) di segnare i punti del 6-0. Al sesto finisce la partita di Bernazzani (5.1 rl, 10 bv, 2 bb, 4 so e 5 punti di Pgl) rilevato da Quisini che risolve una difficile situazione di basi cariche e un solo out. Al settimo, però, il Rimini torna a segnare e lo fa con un fuoricampo da due punti di Di Pace (in base Liù Rodriguez, singolo): per i romagnoli è l'ottavo home run del week end; in tutto il campionato ne avevano battuti 7. La partita si chiude qui, con Quisini sul monte per il Rajo (3.2 rl, 4 bv, 1 bb, 1 so e 2 punti di Pgl) e Cabalisti per il Rimini (3.0 rl, 2 bv, 1 bb e 2 so).
Per concludere, una piccola nota sugli arbitri (Scirman, Petrucci e Maestri): al secondo inning Di Pace non gradisce una chiamata di strike (in effetti la palla, bassa, sembrava essere un ball) e protesta in maniera molto vivace, offendendo l'arbitro capo, in inglese. Proteste pesanti, che avrebbero portato all'espulsione di un qualsiasi giocatore che avesse rivolto quelle parole in italiano. L'arbitro, sorvola, ma qualche ripresa più tardi, sempre per una chiamata di strike non gradita, questa volta dalla panchina del Rajo (il lancio però in questo caso sembrava essere effettivamente uno strike), redarguisce severamente il giocatore che aveva protestato, minacciando di espellerlo. Due pesi, due misure. Sicuramente il campo ha detto e dirà, che il Rajo deve tornare in A2 dopo un solo anno di massima serie, ma probabilmente (dopo aver assistito ad alcune chiamate dubbie la scorsa settimana nel trittico contro il Grosseto), squadra, società e soprattutto tifosi, meritano più rispetto.
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