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La Danesi taglia Chavez

La Danesi Nettuno che tenta di lasciarsi alle spalle la disfatta di Paternò e di recuperare terreno nella corsa ai play off, lo farà da questa settimana con un giocatore nuovo. Il lanciatore Anthony Chavez è stato infatti “tagliato”, al suo posto arriverà un dominicano, Jesus Pena, una decisione che peraltro era già nell'aria ben prima della trasferta della scorsa settimana, quando si sapeva che per lo statunitense reduce da un infortunio alla spalla sarebbe stata la sua ultima apparizione.
Jesus Pena, nato il 3 agosto del 1975 a Santo Domingo, è un mancino che vanta due anni in major league. Nel 1999 con i Chicago White Sox, quindi l'anno successivo una breve apparizione con i Red Sox. In totale è stato impiegato 48 volte ed è rimasto sul monte per 46,2 riprese, subendo 49 valide, 10 home run, concedendo 42 basi e lasciando al piatto 40 avversari, con una media pgl di 5,21 su un impiego più che altro da rilievo corto. Dopo essere stato ceduto prima alle leghe minori dei Texas Rangers e successivamente dei Brewers, finisce per giocare nelle leghe indipendenti, a Taiwan e anche nel suo paese d'origine. Dal quale risalgono le statistiche più recenti, quelle relative al 2003 nel quale ha collezionato un pgl di 5,68, 19,0 riprese lanciate, 24 valide subite, 8 basi e 12 strike out. Pena è arrivato in settimana ed è certo il suo esordio in casacca nettunese già da venerdì sera contro il Rho. Pena è il primo di una serie di innesti che, se le pratiche burocratiche avranno esito positivo, saranno annunciati nelle prossime settimane.
Non dovrebbe essere della partita Alessandro Paoletti, che qualche giorno fa ha subito un'operazione al setto nasale ed almeno contro il fanalino di coda del campionato dovrebbe essere tenuto a riposo precauzionale, mentre recupera Franck Candela (assente a Paternò) e torna al suo ruolo di esterno centro. Per il resto formazione tipo e Nettuno che, da venerdì, si affida al suo Jesus…

Mauro Cugola

Nato tre giorni prima del Natale del 1975, Mauro è laureato in Economia alla "Sapienza" di Roma, ma si fa chiamare "dottore" solo da chi gli sta realmente antipatico... Oltre a una lunga carriera giornalistica a livello locale e nazionale iniziata nel 1993, è anche un appassionato di sport "minori" come il rugby (ha giocato per tanti anni in serie C), lo slow pitch che pratica quando il tempo glielo permette, la corsa e il ciclismo. Cosa pensa del baseball ? "È una magica verità cosmica", come diceva Susan Sarandon, "ma con gli occhiali secondo me si arbitra male". La prima partita l'ha vista a quattro mesi di vita dalla carrozzina al vecchio stadio di Nettuno. Era la primavera del '76. E' cresciuto praticamente dentro il vecchio "Comunale" e, come ogni nettunese vero, il baseball ce l'ha nel sangue.

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