Un’Italeri Bologna ancora ‘in bambola, in attacco (senza Pantaleoni a riposo precauzionale e con Dallospedale uscito per infortunio a metà della terza ripresa), come sabato scorso contro il Rotterdam nella finale di Coppa Campioni. Sei valide 8due abbastanza fortunate, 11 strikeout e partita completa per Josè Sanchez. Dall’altra parte, una Città dei Normanni Paternò che gioca senza dare nulla per scontato. E può capitare così che i siciliani, dopo essersene messe in tasca tre con la Danesi Nettuno, lo scorso fine settimana, inizino questo week end vincendo gara-uno sul campo dei campioni d’Italia.
Bologna gioca ‘a memoria in fase difensiva per tre inning, se escludiamo una bella giocata di Dallospedale, in seconda, su Bruzon, nel primo inning. In attacco però non c’è. O meglio non riesce a concretizzare. Prima il singolo di Liverziani, al 1°, arriva con già due out. Poi invece a quello di Lele Frignani, da primo battitore della seconda ripresa, seguono due strikeout per Antigua e Fontana.
Al 3° i padroni di casa danno l’impressione di cambiar ritmo. Un bunt verso l’alto di Rigoli diventa valido, e la smorzata di Breveglieri (entrato al posto di Dallospedale), lo fa avanzare. Liverziani viene eliminato al volo dal terza base Casimiro, ma il singolo di Solano (che si fa cogliere rubando sull’azione nel tentativo azzardato di ottenere una base in più), produce l’1 a 0.
Ma si tratta appunto solo di un’impressione, che dopo un singolo di Fontana al 4° l’Italeri la sua sesta valida la troverà solo nel penultimo inning. Mentre la routine è finita in difesa. Nella prima parte del quarto infatti, con uno fuori, singolo Di Mare, poi eliminato in scelta difesa lasciando la prima a Bruzon. Quindi, con due eliminati, doppio Agli e pareggio. Valido Casimiro, e 2 a 1 per la Città dei Normanni.
Poi una valida per parte, in entrambi i casi a due out. Fino al 7°, quando l’Italeri merita lì di perdere, mettendo il lead-off in base, senza che Fontana lo reisca a portare avanti. Quindi corridori in prima e seconda, sulla base rimediata da Urueta, con uno fuori, finendo con Sheldon e Rigoli al piatto, per quanto l’ultimo con qualche forse. E la Fortitudo riesce pure a concedere il bis, nel turno successivo, con un singolo (di Liverziani, 2 su 4 e unico a salvarsi nel box), un errore e una base, e tre lasciati lì come esito, fra decimo kappa di Sanchez su Frignani e undicesimo su Fontana.
I Normanni rendono il favore al loro nono attacco: Di Mare è l’ultimo a toccare i lanci di Matos (8 riprese, 6 valide e 10 strikeout), e a Milano da il benvenuto sul monte, con un valido, Bruzon, poi il rilievo bolognese chiude con tre eliminazioni tutte sue in successione. Due rimasti in base anche per i Warriors (quattro in totale contro i dieci petroniani), ma loro se li possono permettere.
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