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“The Rocket” stavolta ha mancato il bersaglio

Avrebbe dovuto essere l'All-Star Game di Roger Clemens. Il lanciatore, tornato a casa a Houston dopo la lunghissima carriera con Red Sox e Yankees, è stato uno dei grandi protagonisti della prima parte di stagione e aveva la possibilità di lanciare nella "midsummer classic" davanti al pubblico di casa. Invece, "the Rocket" per una volta ha fallito il bersaglio, rimanendo sul monte per una sola ripresa e concedendo ben sei punti, uno in meno del record assoluto in un inning di un All-Star Game. Con due valide in tre turni, tre punti battuti a casa e uno segnato, invece, il protagonista in positivo della gara è stato Alfonso Soriano, nominato MVP. "Mi spiace, perchè lui è sempre stato così gentile con me – ha detto riferendosi all'ex compagno Clemens, colpito da Soriano per un fuoricampo da tre punti nella prima ripresa – ma ovviamente, il mio compito era cercare di colpire duramente i suoi lanci. Sono felice, ma allo stesso tempo un po' mi spiace".
I sei punti subiti da Clemens nella prima ripresa hanno stupito un po' tutti. "E' una dimostrazione che tutto può succedere – ha detto Tom GlavineSiamo tutti umani. Anche se sono sicuro che per Roger non è una cosa grave. Avrebbe sicuramente preferito avere una brutta serata all'All-Star Game piuttosto che a settembre, nel mezzo della corsa ai playoffs".
Clemens è salito sul monte dopo due soli giorni di riposo, ma non ha usato scuse. "E' stata molto dura – ha dichiarato – ho tirato un paio di curve e le hanno colpite. Prima della gara Vladimir Guerrero era il battitore che mi preoccupava maggiormente, ma poi è stato l'unico che ho eliminato. Succede, quando si affronta un line-up così solido. Ci vuole poco: un battitore va in base, un altro spedisce la pallina fuori, ed ecco che sei in netto svantaggio. La cosa peggiore per me è che speravo di lanciare per due riprese per aiutare la squadra, ma non ce l'ho fatta".
Il ricevitore della National League Mike Piazza ha detto che Clemens ha rifiutato un paio di segnali prima di lanciare la palla spedita in fuoricampo da Manny Ramirez. "Abbiamo avuto un po' di indecisione – ha dichiarato – gli ho fatto diversi segnali, per tutti i tipi di lanci, e lui alla fine ha tirato una curva, ma Manny ha girato benissimo la mazza. E' un grande battitore, lo sappiamo tutti. Loro hanno battuto un paio di palle lunghe in esterno destro, su cui Sammy Sosa ha avuto dei problemi con il sole. Se le avesse prese avrebbe fatto la differenza. Ma la velocità di Roger era la solita, anzi, forse anche migliore".

Matteo Gandini

Giornalista pubblicista e collaboratore di Baseball.it dall’ottobre 2000, Matteo è un grande appassionato in genere di sport, soprattutto del mondo sportivo americano, che segue da 10 anni in modo maniacale attraverso giornali, radio, web e TV (è uno dei pochi fortunati in Italia a ricevere la mitica ESPN).Per Baseball.it ha iniziato seguendo le Majors americane. Ora, oltre ad essere co-responsabile della rubrica giornaliera sul baseball a stelle e striscie, si occupa di serie A2. Inoltre, nel 2002, per il sito e l’ufficio stampa FIBS ha seguito da inviato lo stage della nazionale P.O. in Florida, la Capital Cup e i mondiali juniores di Sherbrooke (Canada), il torneo di Legnano di softball, e la settimana di Messina, a cui ha partecipato anche la nazionale seniores azzurra. Nel 2003 è stato invece inviato agli Europei Juniores di Capelle (Olanda). Nel 2001 ha anche collaborato alla rivista “Tutto Baseball e Softball”.Per quanto riguarda il football americano, da 3 anni segue il campionato universitario e professionistico americano per Huddle.org, oltre ad essere un assiduo collaboratore alla rivista AF Post. Nel 2003 partecipa al progetto radio di NFLI, ed è radiocronista via web delle partite interne dei Frogs Legnano.Dopo aver collaborato per un periodo di tempo ai siti web Inside Basketball e Play it, nel 2001 ha seguito i campionati di basket americani (NBA e NCAA) per Telebasket.com, in lingua italiana e inglese. Ora segue la pallacanestro d’oltreoceano per Blackjesus.it.Più volte apparso come opinionista di sport americani a Rete Sport Magazine, trasmissione radiofonica romana, lavora stabilmente nella redazione di Datasport, dopo una breve esperienza in quella di Sportal.Nel 2003 ha lavorato anche per l’Ufficio Stampa delle gare di Coppa del Mondo di sci a Bormio.Ha 26 anni, è residente in provincia di Lecco e si è laureato in scienze politiche alla Statale di Milano. La sua tesi, ovviamente, è legata allo sport: il titolo è “L’integrazione dei neri nello sport USA”. Il suo sogno è dedicare tutta la vita al giornalismo sportivo, in particolare nel settore sport USA.

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