Quando si dice sfortunata coincidenza… La Federbaseball aspetta, aspetta, a rendere nota la lista dei convocati per la Settimana di Haarlem ed il Torneo Preolimpico di Nettuno, e finisce per diramarla il giorno in cui si sapeva che il Consiglio nazionale del CONI avrebbe deciso sulla tutela dei vivai. Così poche ore dopo aver appreso che dal 2006 nei campionati nazionali ‘dovrà essere garantita una presenza di giocatori formati nei vivai giovanili nazionali non inferiore al 50 per cento del totale dei giocatori compresi nel referto arbitrale abbiamo avuto in mano i nomi degli azzurri possibili olimpici. Ed è venuto naturale fare un conto, arrivando alla considerazione che se la norma valesse oggi e fosse applicabile alle nazionali, il gruppo dei nostri che si radunerà dopodomani a Tirrenia sarebbe fuori regola: 14 ‘oriundi e 13 italiani.
Perchè, volere o volare, per il baseball il succo è questo: E’ possibile regolare, volendo, l’utilizzo dei giocatori italiani a secondo della loro formazione: scuola italiana o vivai nazionali che dir si voglia, come ho scritto lo scorso 2 luglio nel mio articolo Anche il CONI è per i ‘giocatori di scuola italiana.
Sì, proprio quello che ha suscito le ire dell’Ufficio Stampa della FIBS che si peritò di dar lezioni affermando che ‘Nessun riferimento è fatto nella delibera (della Giunta del CONI n.d.r.) a giocatori di scuola “non italiana” ed eventualmente di “cittadinanza italiana”, che sarebbe d'altra parte in palese contraddizione dalla normativa emanata negli anni '90 dallo stesso comitato olimpico e che invitava le Federazioni a non “differenziare” tra atleti di cittadinanza italiana “qualunque fosse il modo di acquisizione della cittadinanza”. Della delibera ha dato corretta interpretazione il quotidiano “La Gazzetta dello Sport” nella sua edizione di giovedì 1 luglio, indicando come 'giocatori italiani' gli atleti 'convocabili per le rappresentative nazionali'.
E questa volta senza non c’è neppure la possibilità di aggrapparsi alla bibbia rosa, che sul sito ‘Gazzetta.it ha scritto addirittura ‘Il Consiglio Nazionale ha approvato all'unanimità la delibera che obbliga le federazioni a garantire la presenza in squadra di almeno il 50% di giocatori italiani provenienti dai vivai nazionali.
Quel che qui mi interessa comunque è sottolineare – anche se all’Ufficio Stampa è corso anche l’obbligo ‘di stigmatizzare il tono dell'articolo come esempio di informazione tanto imprecisa quanto scorretta. L'autore pretende di validare l'idea dell'esistenza di 3 categorie di cittadini: italiani, oriundi e stranieri. Il che non ha nessun fondamento giuridico nè etico, e sul sito della Federazione Italiana Baseball Softball sempre il 2 luglio scrivere che ‘Del tutto impropri sono i richiami fatti da un articolo a firma Mino Prati e pubblicato dal sito internet specialistico www.baseball.it ai giocatori italiani di scuola straniera (definiti per comodità 'oriundi'), soprattutto in presenza di un preciso richiamo del Consiglio Nazionale CONI a non differenziare le posizioni di cittadini italiani, quale che sia la modalità di acquisizione della cittadinanza. Le conclusioni a cui giunge l'autore dell'articolo sono quindi banali illazioni. La delibera CONI non consente alla FIBS in nessuna maniera di regolamentare il numero dei cosiddetti “oriundi”, che sono cittadini italiani a tutti gli effetti. che il Consiglio Nazionale del CONI ieri ha addirittura precisato che è possibile differenziare fra ‘italiani (così come stranieri) formati nei vivai giovanili nazionali e non. Punto. Lo ha fatto all’unanimità, cioè col voto favorevole del Presidente della FIBS Fraccari.
Allora i casi sono due. O il Presidente Federale fa scrivere al suo Ufficio Stampa in un modo e poi si sconfessa da solo in sede di Consiglio Nazionale CONI. Oppure sul sito della FIBS c’è chi scrive la prima cosa che gli viene in mente.
LINK AL SITO DELLA FEDERAZIONE
ECCO COME IL CONI DISTINGUE TRA ATLETI ITALIANI E STRANIERI
LA DELIBERA CONI SULLA RIDUZIONE DEGLI STRANIERI NON TOCCA BASEBALL E SOFTBALL
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