A volte confermare una grande prestazione, un risultato di prestigio magari inatteso alla vigilia, può diventare quasi più difficile di ottenere il risultato stesso. Il giorno dopo la bella vittoria contro Panama, la gara degli azzurrini con il Sudafrica rappresentava il tipico esempio di partita da prendere con le molle: i nostri avversari erano tutt'altro che impossibili da superare, ma cali di concentrazione e errori mentali potevano essere in agguato. Invece, anche se è stata una gara più complicata di quanto avrebbe dovuto essere secondo i valori espressi in campo, l'Italia ha mostrato ancora una volta di essere un gruppo maturo e compatto, ed ha superato lo scoglio senza particolari problemi. Gli azzurrini, vincitori 6-0, sono passati subito in vantaggio, ma hanno sprecato più di un'occasione per chiudere il match e a due inning dalla fine hanno rischiato grosso; il provvidenziale ingresso di De Simoni come rilievo (ennesima mossa azzeccatissima dalla panchina azzurra) ha però sistemato le cose, con il parmigiano che ha completato l'opera iniziata altrettanto efficacemente dal partente Mori (solo due valide concesse in sei riprese). Ora, con una gara ancora da giocare (mercoledì contro l'Australia), la squadra di Holmberg dovrebbe comunque essersi già garantita il passaggio ai quarti.
L'Italia mette la sua impronta sul match al secondo inning, ma già nel primo era andata vicina alla segnatura. Ed è il Sudafrica, che come previsto alla vigilia si conferma squadra priva di fenomeni, ad offrirci su un piatto d'argento la chance di andare in vantaggio: una base-ball a Scalera, un lancio pazzo e un errore dell'interbase Phillips però non ci bastano per realizzare, visto che l'interno azzurro tenta la corsa dalla seconda a casa e viene messo out, seppur di pochi centimetri, al piatto.
E' solo questione di minuti, visto che alla ripresa successiva sono tre i corridori che arrivano a casa. Ancora una base-ball (a De Simoni), poi sulla battuta di Pandolfi un miracolo in allungamento del prima base Denhoff evita che l'assistenza dalla seconda di Michele finisca in tribuna o giù di lì. Valida di Sparagna, palla messa a terra perfettamente da Retrosi, e i cuscini sono pieni di azzurri; a Campanini basta una rimbalzante interna per portare a casa il primo punto, un attimo prima del 2-0, siglato dal singolo di Santolupo. Il Sudafrica sbaglia ancora sulla battuta di Liddi, che però prende un rischio di troppo e si fa cogliere in seconda, mentre Campanini ringrazia e fa 3-0.
Sul monte azzurro ci sono Mori e la sua voglia di riscatto dopo l'incolore debutto contro la Corea. Il partente italiano riesce con grande abilità a lasciarsi alle spalle quell'episodio e ingrana subito la sesta: prima due inning perfetti, poi un'eliminazione in più del previsto al terzo (strikeout non controllato da Sparagna). Al quarto inning Phillips spara un proiettile che “buca” Scalera per la prima valida di giornata, ma il pitcher azzurro non perde la testa e con due eliminazioni di fila rimette tutto a posto.
Al quinto, però, la sua sicurezza comincia a scricchiolare: Michele e Stanley lo colpiscono molto duro ma, mentre la prima delle due palline diventa un doppio, la seconda viene attirata come ferro da una calamita dal guanto di Retrosi, che strappa applausi per la gran presa in esterno sinistro. Mori dimostra di meritarsi l'aiuto con il k su Masyonga che chiude la frazione.
Se da una parte le mazze sudafricane iniziano a far vedere qualcosa di buono, quelle azzurre continuano ad avventarsi con efficacia sui lanci di Cooley, anche se altri punti non ne arrivano. Un potenziale triplo di Schiavoni finisce foul di pochi millimetri al terzo, e l'italo-argentino, arrivato comunque in base con un singolo, non si accorge che la volata di De Simoni sta per essere presa al volo da Gwanepoel: doppio gioco e inning andato. Una ripresa dopo mandiamo ancora uomini in base, ma Santolupo si fa cogliere rubando la seconda e Liddi deve fermarsi in terza sul singolo di Scalera, troppo corto per portare a casa un punto. A Schiavoni non viene dato nulla di buono da battere ed è base-ball, ma De Simoni non riesce a trasformare tutto ciò in punti. E ancora al settimo: Santolupo e Liddi vanno in base, il secondo per un altro errore del Sudafrica, Scalera e Schiavoni hanno la possibilità di chiudere la gara ma ancora una volta bruciamo tutto.
Il problema è che rischiamo di pagare carissimo questa mancanza di “killer instinct”. Al sesto inning Mori tocca la battuta di Johnson e Campanini in seconda non riesce intervenire, ma un brillantissimo doppio gioco azzurro cancella il pericolo. Il dugout azzurro riconosce che è meglio mettere fine alla gara del partente e spedisce sul monte Frau: nel settimo il rilievo azzurro concede un singolo a Gwanepoel, ma ripara subito facendo battere a Leonard una rimbalzante da doppio gioco che i nostri interni sfruttano senza indugi.
L'ottava è la ripresa della grande paura. Frau fatica più del previsto, apre con una base-ball a Michele e viene raggiunto sul monte dal pitching coach Scerrato, che però decide per il momento di non sostituirlo. Frau avanza il corridore in seconda con un lancio pazzo e l'errore di Scalera regala un cuscino anche a Buckingham, che nel frattempo era subentrato sul monte a Cooley. Un paio di ball a Scott e i tecnici azzurri decidono che non c'è tempo da perdere. Fuori Frau e dentro Fabbrizioli, che però non riesce a rimettere in carreggiata un turno di battuta ormai compromesso: base-ball e cuscini pieni. E' una situazione d'emergenza, ma l'Italia ne esce alla grande: sul monte viene messo il mancino De Simoni, che manda in visibilio il dugout effettuando le due eliminazioni necessarie per allontanare il pericolo.
Il Sudafrica, che fino all'ultimo ha sperato di riaprire la gara, a quel punto si spegne. I lanci di Buckingham non fanno più male: Campanini e Santolupo battono valido e corrono a casa uno in fila all'altro sul doppio di Liddi. E' ko tecnico: sulla battuta di Schiavoni un altro errore sudafricano manda a punto Liddi e in seguito un lancio pazzo avanza l'italo-argentino prima che i nostri avversari, con la forza della disperazione, riescano ad effettuare il 27° out. Ma ormai a quel punto la gara è già in ghiacciaia: De Simoni torna sul monte e prosegue da dove era rimasto, con tre k di fila che chiudono il match e mandano gli azzurrini (salvo improbabili combinazioni di risultati a cui non vogliamo neanche pensare) virtualmente ai quarti. E dritti dritti nella storia.
ITALIA 030.000.003 = 6 (10 bv, 2 e)
SUDAFRICA 000.000.000 = 0 (3 bv, 4 e)
ITALIA: Santolupo 3/4 8, Liddi 1/4 5, Scalera 1/4 6, Schiavoni 2/4 DH, De Simoni 0/4 9, Pandolfi 0/4 3, Sparagna 1/4 2, Retrosi 1/4 7, Campanini 1/4 4
SUDAFRICA: Scott 5, Johnson 4, Phillips 6, Gwanepoel DH (Jultus), Denhoff 3, Leonard 9, Michele 2, Stanley 8, Masyonga 7
Lanciatori
Cooley
Buckingham
Mori 6 rl 0 p 0 pgl 2 bv 2 k 1 bb
Frau 1.1 rl 0 p 0 pgl 1 bv 0 k 2 bb
Fabbrizioli 0 rl 0 p 0 pgl 0 bv 0 k 1 bb
De Simoni 1.2 0 p 0 pgl 0 bv 4 k 0 bb
Note
Doppio: Liddi
Punti battuti a casa: Liddi 2, Campanini, Santolupo, Schiavoni
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