In attesa di sapere se Fraccari e i suoi decideranno di rendere pubblico il loro programma prima, oppure se si riserveranno la sorpresa per sabato o domenica in assemblea, abbiamo voluto fare tre domande all’attuale presidente su nazionale, campionato di A1 e svincolo.
Allora, presidente, a quale nazionale dovremo cominciare a pensare nel caso dovesse essere rieletto?
Il discorso nazionale si innesterà e risentirà dell’accordo che abbiamo fatto con la Major League. A parte il processo iniziato con la P.O. e l’Accademia, a medio e lungo termine, abbiamo l’appuntamento con la qualificazione per Pechino 2008. E qui le alternative sono due: o si va per competere o non si va, perchè le Olimpiadi sono un fatto mediatico che amplifica tutto, nel bene e nel male. La differenza sarà che nel quadro della collaborazione con la Major League probabilmente il famoso ‘italiano residente all’estero’, che quest’anno abbiamo preso dal campionato, sarà il giocatore che potrà fare la differenza, non quello da mille dollari al mese. Oltretutto la qualificazione per le Olimpiadi sarà molto più difficile, e di fatto dovremo vincere l’Europeo.
Baseball e softball hanno dato in ogni caso due indicazioni assolutamente diverse. A livello femminile abbiamo dimostrato di poter essere nelle prime otto del mondo, tecnicamente. Quindi i discorsi e le analisi sono distinte.
Per il campionato di serie A1 invece?
Io credo che certamente le cose debbano essere riviste. Lo scalino fra A1 e A2 deve essere ridotto, alzando il livello dell’A2, e non abbassando quello dell’A1. Dovremo cercare di evitare l’indebitamento delle società, senza che questo vada a discapito della qualità tecnica. Su questo ci dovrà essere il confronto con le società, per cercare di coniugare al meglio le due cose. Mettendo attorno a un tavolo, come è stato fatto dall’attuale gestione, i club, con il presidente federale garante del fatto che quello che viene deciso poi il consiglio federale lo approva. Magari si potrà arrivare al punto in cui la consulta delle società nominerà un proprio rappresentante per partecipare ai lavori del consiglio federale, anche se questo non è previsto dallo statuto.
Io vedo un campionato di baseball in cui la A2 dovrà essere rivista, mentre la A1 potrà essere ridotto, come numero di squadre, se vogliamo creare più competitività. Dovremo cercare creare il giusto equilibrio fra spese e ritorni. Attualmente a costi che possono essere attorno al miliardo abbiamo ritorni a livello zero. Dovremo cercare maggior spettacolo e maggior qualità, tecnica, ma anche organizzativa, sempre guardando al fatto che il prossimo anno avremo di esperti della Major League in Italia a studiare la nostra realtà.
E lo svincolo, che è probabilmente il vero tema ‘importante’ di queste elezioni?
Lo svincolo è già stato studiato, discusso, seguendo anche le direttive del Coni. Ci siamo impegnati però a non approvarlo prima della fine della legislatura e affinchè possa essere oggetto di discussione con le società, perchè su una riforma come questa credo ci debba essere la maggior convergenza possibile. Solo dopo sarà approvata dal consiglio federale.
Il progetto parte differenziando i giocatori per categoria e per ruolo, e quindi, per arrivare alla ‘cifra finale di svincolo, si tiene conto di dati oggettivi verificabili attraverso le statistiche del Cnc, dai bonus legati alle convocazioni in nazionale, il tutto mediato dal fattore-età. Un parametro questo che aumenterà fino ai 25 anni (22 per il softball), per diminuire aumentando l’età dell’atleta. Mentre per le categorie giovanili, dove adesso non c’è nessun vincolo fino all’ultimo anno di cadetti, con la nostra proposta si prevede un premio di preparazione già dalla categoria ragazzi: un fatto migliorativo per le società che si dedicano all’attività giovanile, che non si vedono depauperato il loro patrimonio giocatori a costo zero. A 35 anni invece, 30 per il softball, ci sarà lo svincolo a parametro zero.
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