Dalla parte di chi legge

Ci siamo. Questa è una prima certezza. Non ci avete potuto seguire come gli altri anni nella preparazione della stagione, nella presentazione del campionato e ci troverete diversi dal solito ma ci siamo. Questo è importante, per chi scrive e – ci auguriamo – anche per i nostri affezionati lettori. Tanti, al momento del cambio tecnico di ‘server” che ci ha costretti a questa sosta, si sono iscritti alla lista di coloro che volevano essere avvisati al momento della ripresa. Molti si sono informati di come andavano le cose. La voce la conoscete tutti ed è stata quella che baseball.it avrebbe miseramente chiuso. Non è e non sarà così. Baseball.it cambia pelle ma resta con il suo ruolo informativo. Diverso rispetto al solito, senza essere quotidianamente a seguire le squadre e le partite ma scegliendo la strada dell’approfondimento. Una scelta dettata da ragioni diverse. Questa testata è fatta da collaboratori che si dedicano volontariamente a seguire baseball.it, ci sono professionisti appassionati del nostro sport che dedicano parte del loro tempo a seguire il sito ma non avrebbero avuto il tempo di farlo come negli anni passati. Questa la prima ragione di un impegno diverso rispetto al solito. A ciò si aggiunga la proverbiale ritrosia di tanti protagonisti del nostro batti e corri che non hanno ancora inteso cosa voglia dire la comunicazione e hanno spesso visto come dei ‘nemici” quanti in realtà volevano solo scrivere di com’era andata una partita e sottolineare, se era il caso, qualcosa che non aveva funzionato. Volevano fare i giornalisti, non dei semplici yes-man, e hanno incontrato difficoltà. Il nostro baseball è fatto così: grandi progetti, voglia di professionalità ma anche tanto provincialismo. Allora continueremo a fare i giornalisti appassionati di batti e corri, a raccontare il nostro sport in Italia e non solo, andando a spulciare qualcosa in più rispetto al passato. Nel mondo della comunicazione si fa un gran parlare della scomparsa del giornalismo di inchiesta. E’ una realtà, fatta di comunicati stampa e di ‘copia e incolla”. Noi cercheremo nel nostro piccolo di invertire la tendenza. Senza toni scandalistici che non ci appartenevano e non ci appartengono, semplicemente approfondendo alcuni aspetti. I nostri visitatori, comunque, troveranno una sezione dedicata alle notizie flash aggiornata di continuo. Uno spazio sarà dedicato all’approfondimento delle statistiche che continueranno ad avere un ruolo importante (e diverso da quello ‘ufficiale”) sul sito. Continueremo a seguire la major e i nostri campionati con presentazioni e resoconti, chiederemo ai tecnici di dire la loro sul torneo. Poi ci dedicheremo alle inchieste. Tenendo presente sempre una cosa: i ‘padroni” di un giornale sono quelli che in edicola ne decretano o meno il successo, al di là degli editori. In un sito sono quelli che lo visitano, interagiscono con la redazione, creano i ‘contatti”. E’ a loro, appassionati di baseball o semplici curiosi che si avvicinano a questo sport, che dedicheremo i nostri sforzi. E’ a loro che va il nostro grazie sin da adesso.

Giovanni Del Giaccio

Un uomo di baseball "prestato" alla cronaca. Il ruolo di direttore di baseball.it è stato oltre a un onore ed onere una sorta di "rivincita" sul giornalismo in prima linea che l’ha allontanato dai campi di gioco. Giornalista professionista, redattore del "Messaggero" da luglio 2005, prima capo redattore del quotidiano 'La Provincia'-edizione di Latina ma dal 1990 redattore al quotidiano "Latina Oggi". Un ruolo che lo ha costretto a rinunciare all’attività nell’Anzio baseball, società per la quale è stato un pessimo giocatore e un giorno – quasi per caso – si è trovato ad allenare una formazione giovanile."Tante sconfitte ma anche la soddisfazione di vedere qualcuno che ho allenato giocare in serie A". E’ stato tra i promotori alla Coach Convention di Bologna del 1989 dell’inserimento della regola dei 4 punti nella categoria Ragazzi e dopo essersi battuto per anni ha avuto la soddisfazione del reinserimento di una categoria 'intermedia' tra Ragazzi e Cadetti.L’impegno con il giornale, però, non ha più consentito di stare sul campo di baseball per allenamenti e partite, cosa che prima era possibile per l’attività nell’emittente locale Radio Omega Sound e in piccoli giornali locali "conciliata" anche con l’università che lo ha portato a conseguire la laurea in Sociologia.Si è occupato prima di scuola, sanità e mondo del lavoro, quindi dei principali fatti di cronaca.Per "Latina Oggi" ha seguito le manifestazioni internazionali che si sono svolte in Italia dagli Europei del ’91 ai Mondiali del ’98.Nel 1992 è stato tra i fondatori della la cooperativa "Il Granchio", editrice dell’omonimo settimanale in edicola ad Anzio e NettunoDal 1995 al 2007 è stato corrispondente Ansa per la provincia di Latina, ha collaborato con altre emittenti, ha seguito in diretta da Parma la finale scudetto del ’96 per Radio Omega Sound e da Nettuno i collegamenti di quella del ’97 per Radio Dimensione Suono. Ha diretto – ma solo formalmente non avendo giornate di 48 ore – la testata giornalistica di Radio Omega Sound.Il ritorno al baseball c’è stato, in verità, nel 1997 con i Pirati di Anzio che per divertirsi in C/2 avevano bisogno di un manager. Allenamenti… zero, salvo qualche volta nel giorno di "corta", e partite la domenica pomeriggio, con la soddisfazione però di vincere il campionato. Un gruppo di vecchi amici che poi ha deciso di appendere il guantone al chiodo.Nel 2001 durante l'aspettativa a "Latina Oggi" per l’incarico all’ufficio stampa del Comune di Anzio, il ritorno come addetto stampa dell’Anzio baseball ma soprattutto sul campo, come allenatore della Primavera della stessa società. Finita l'aspettativa... addio al campo di gioco e ritorno alla 'normalità'. Si fa per dire, perché nel 2002 alla vigilia del play-ball è nata Arianna, portata al 'Reatini' la prima volta che è uscita di casa. Gaia, arrivata a giugno 2005, ha aspettato un po' di più e sono serviti i play-off. Il rimpianto? Non essere riuscito a trasmettere alla moglie Sabrina la passione per il baseball, neanche facendole vedere più volte "L’uomo dei sogni". Ha tentato, inutilmente, di "convincere" Ettore, il suo gatto e ora spera in Arianna che buttando a terra una pallina ha fatto a casa un piccolo guaio, mentre Gaia (giugno 2005) sembra preferire il pallone da calcio.Ama il mare, la buona cucina ("la minestra di pesce è come un fuoricampo che ti fa vincere la partita all’ultimo inning"), la musica jazz, raccoglie ritagli di giornale e quando può - ma quando? - va a nuotare in piscina.

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