Quarantatre anni compiuti lo scorso 8 aprile, Roger Clemens, nel mondo della MLB dal lontano 1984, (prima con i Boston Red Sox poi con i New York Yankees), era approdato agli Astros nel 2004 con qualche perplessità riguardo la sua tenuta atletica. La scorsa notte il longevo pitcher, che la passata stagione aveva ottenuto 218 strike out e 18 vittorie, è stato protagonista assoluto di un altro straordinario successo personale, il numero 333 in carriera ottenuto ai danni dei Kansas City Royals che non sono riusciti a segnare neanche un punto. Certo il momento di crisi degli Astros, 27 vittorie e penultimo posto nella Division, se da una parte ne esalta ancora di più le gesta, dall’altra alimenta le voci che vedono ‘The Rocket in partenza verso una franchigia più competitiva. Proprio nella Central della NL continua invece l’assolo dei Cardinals che grazie alla vittoria contro Tampa e la concomitante sconfitta dei Cubs contro gli Yankees si mantengono a distanza di sicurezza, sette partite e mezzo, da Chicago che a questo punto, dopo l’impressionante ruolino di marcia della prima metà di giugno, deve pensare seriamente a non compiere ulteriori passi falsi nella corsa alla Wild Card che vede attualmente favorita Philadelphia. I Phillies con una serie di 8 vittorie e due sconfitte nelle ultime dieci gare si riportano a una partita e mezzo dai Nationals, ieri sconfitti in casa dei Texas Rangers. La franchigia di Washington continua comunque ad essere, proprio insieme alla squadra della ‘città dell’amore fraterno, la più in forma della National in questa parte di campionato ed i suoi tifosi continuano a sognare lo storico traguardo delle post-season al primo anno di partecipazione al torneo. Nella West Division San Diego, nonostante cinque sconfitte e la peggior striscia della MLB (due vittorie in dieci partite), si mantiene a una partita e mezza da Arizona ed e due partite e mezzo dai Dodgers che non riescono ad approfittare del momento di crisi dei Padres. Nella American League continua a brillare la stella dei White Sox che, con 44 vittorie e 22 sconfitte detengono il miglior record delle Majors (.667) mantenendosi a cinque partite e mezzo da Minnesota, ed a ben otto gare e mezzo da Cleveland che, grazie anche al 13-6 rifilato stanotte ad Arizona con 10 punti fatti al terzo inning, mettono in fila sette vittorie consecutive, nove nelle ultime dieci gare. Tanto per far rendere l’idea, se gli Indians fossero nella West Division della NL, al momento sarebbero al comando. Nella East gli Orioles continuano ad andare a corrente alternata. Primi della Division con un record di .591 continuano a soffrire contro le squadre di National League. La scorsa notte sono stati sconfitti 2-1 in casa da Colorado, che con la media di .338 sono il fanalino di coda di tutta la Major, e con una striscia di cinque vittorie e cinque sconfitte nelle ultime dieci gare, subiscono la parziale rimonta dei Red Sox (cinque vittorie consecutive), che adesso sono solo a due partite di distanza. Nella West continua la lotta serrata tra Angels e Texas distanziati solo da una partita e mezzo. La franchigia di Los Angeles nell’ultima giornata ha avuto la meglio su Florida grazie ad un singolo di Jeff Da Vanon all’undicesimo inning e, al contrario degli Orioles, continua a dimostrasi vincente nelle gare di Interleague, grazie alla sua striscia di 8 vittorie e 5 sconfitte. I Rangers hanno inflitto un roboante 8-1 a Washington con Kenneth Rogers alla nona vittoria su quattordici partenze.
Da notare infine che la gara allo Yankees Stadium tra i Bronx Bombers ed i Chicago Cubs è la prima dal lontano 1938, quando la squadra di casa si portò a casa le World Series con 4 partite vinte e 0 perse. Erano gli anni di Babe Ruth e Gabby Hartnett e da allora le due compagini non si erano più affrontate in gare di campionato. E’ proprio questo il fascino dell’Interleague che ci regalerà in questo mese, oltre alle serie in corso di svolgimento, il ritorno delle ‘crosstown series in programma la prossima settimana.
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