Categories: Punto e a capo

Alla dodicesima giornata si riposarono…

Arrivato a due terzi del suo cammino, il campionato di serie A1 si ferma per gli impegni della nazionale. Se le ultime stagioni ci hanno insegnato qualcosa, è che spesso alla ripresa delle ostilità le situazioni cambiano radicalmente. Da dietro una tastiera è difficile azzeccare ciò che succederà in futuro, ma si possono analizzare i segnali che sono emersi dall’ultima giornata disputata. Caratterizzata da ben quattro partite terminate alle riprese supplementari, l’ennesimo segnale del grande equilibrio che regna su tutti i campi.
Cominciamo dalla capolista, la T&A San Marino. Prima in testa per ragioni di media matematica, è sempre in attesa di un recupero contro il Grosseto che avrà anche il compito di rendere tutta la classifica più chiara. La formazione del Titano comunque non ha convinto neanche contro il Fiume Modena, dopo aver perso la prima partita ha dovuto lottare sino agli extrainning per imporsi contro una formazione ancora inguaiata nella lotta per non retrocedere, pur con un vantaggio per ora rassicurante.
Non ne ha approfittato nemmeno l’Italeri Bologna, che in quel di Paternò ha vissuto un sabato pomeriggio assolutamente da dimenticare. Nonostante questo, la formazione di Mazzotti appare senza troppi clamori una delle due formazioni più solide attualmente in circolazione. L’altra a occhio e croce è la Danesi Nettuno. La formazione verdazzurra al Borghese ha letteralmente gettato alle ortiche la gara del sabato pomeriggio, dopo che si era trovata in vantaggio per 5 a 0 al settimo inning. Un episodio a parte, accompagnato dall’ennesima squalifica rimediata dal manager Bagialemani, che però non toglie nulla sulla forza della squadra nettunese. Il Ceci&Negri Parma è riuscito a interrompere una serie di vittorie consecutive del Nettuno sul proprio campo che durava dal 23 aprile, quindici successi in fila. Adesso sono 16 su 18 partite disputate, numeri che tolgono il sonno a chiunque dovrà andare lì a giocarsi le chance di entrare nei play off.
Lenta ma inesorabile continua la parabola discendente della Telemarket Rimini, che perdendo una partita contro l’Acegas Trieste getta alle ortiche un’occasione d’oro per mettere del fieno in cascina. E’ fin troppo scontato dirlo, ma prima che con gli scontri diretti la classifica si deciderà molto sulle partite lasciate per strada contro le cosiddette minori. E dire che lì c’è il miglior attacco della serie A1, che evidentemente non basta a coprire le magagne di un bullpen molto corto.
Chiudiamo volutamente con i campioni d’Italia della Prink Grosseto. La tripletta contro la Palfinger Reggio Emilia arriva sull’onda lunga dell’entusiasmo ritrovato per la vittoria in Coppa dei campioni, successo che ha restituito serenità ad un ambiente che sembrava minato. Non poteva essere dato per morto con troppo anticipo ieri, non ha la certezza di rientrare nei play off oggi. La squadra di Medina aspetta i rientri di Navarro e Pena e di un altro innesto da tempo annunciato per tentare di aggiustare un inizio di campionato pessimo. Il recupero con il San Marino chiarirà anche la classifica e farà capire quanto c’è da recuperare. Per adesso le partite di distanza dalle due terze sono quattro, che diventano una se si pensa ad una tripletta. Ma dalle parti di San Marino saranno poi d’accordo sul programma?

Mauro Cugola

Nato tre giorni prima del Natale del 1975, Mauro è laureato in Economia alla "Sapienza" di Roma, ma si fa chiamare "dottore" solo da chi gli sta realmente antipatico... Oltre a una lunga carriera giornalistica a livello locale e nazionale iniziata nel 1993, è anche un appassionato di sport "minori" come il rugby (ha giocato per tanti anni in serie C), lo slow pitch che pratica quando il tempo glielo permette, la corsa e il ciclismo. Cosa pensa del baseball ? "È una magica verità cosmica", come diceva Susan Sarandon, "ma con gli occhiali secondo me si arbitra male". La prima partita l'ha vista a quattro mesi di vita dalla carrozzina al vecchio stadio di Nettuno. Era la primavera del '76. E' cresciuto praticamente dentro il vecchio "Comunale" e, come ogni nettunese vero, il baseball ce l'ha nel sangue.

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