Il direttore cambia funzione. Una nuova opportunità professionale, al quotidiano “il Messaggero”, non mi consente più di avere la responsabilità della testata. Una questione di esclusiva, prevista dal contratto collettivo di lavoro dei giornalisti. La prima cosa da dire per sgomberare il campo è che comunque baseball.it resta. Se c'è chi sogna di poter vedere la fine di questa esperienza ha sbagliato di grosso.
Avevo scritto all'inizio del campionato che c'era una scelta diversa, dettata dall'impossibilità di seguire come una vera e propria agenzia il torneo di serie A/1, la copertura delle partite. Perché alla fine si tratta di un sito gestito su base volontaria, da appassionati del Gioco che vogliono raccontare cosa succede e farlo conoscere il più possibile. Quella scelta, coi problemi che un'attività di volontariato comporta, sta andando avanti. Meno attualità e più approfondimenti. La major seguita come nessuno fa in Italia, l'accademia “sviscerata” da Luberti, altre iniziative che presto arriveranno a partire dal baseball escluso dalle Olimpiadi del quale si è parlato poco. Troppo poco.
Non si tratta di tirare l'acqua al proprio mulino, solo che l'unico sito che ha parlato, parla e parlerà di baseball senza essere necessariamente contro qualcuno – anche perché c'è poco da esserlo – è questo. Chiaramente la Fibs ha un suo sito e chi lo cura egregiamente, trasformandosi spesso da fonte di notizie a un vero e proprio notiziario.
E' ovvio che lì ci sono solo le versioni ufficiali, è giusto, ma se una società vuole mandare una segnalazione, se chi scrive su baseball.it vuole dire la sua, ha spazio solo qui.
A questo si aggiunge un servizio di statistiche diverso da quello al quale siamo abituati, con un data-base in continuo aggiornamento.
Tutto questo è un patrimonio, una voce che comunque serve al baseball.
Il nostro batti e corri sta andando, Olimpiadi o meno, verso un progetto importante con la Major e di questo va dato atto al presidente Riccardo Fraccari. Questo debbono capirlo le società (a cominciare da mettere un po' di pubblico sugli spalti quando ci sono le riprese) e quanti si occupano del nostro amato sport. Tutto sommato l'esclusione dai giochi olimpici può addirittura essere un bene purché ci si decida finalmente a fare un campionato professionistico in Italia, anche perché i fondi del Coni per la preparazione olimpica non ci saranno più. Che siano otto o dieci le squadre non fa molta differenza, purché le major mandino qui i giocatori da provare e guardino a un vivaio italiano ed europeo che con il discorso dell'accademia crescerà di livello.
Non ci sono altre strade, anche per la Nazionale che punta a Pechino 2008 ma ha preso una batosta senza precedenti all'Europeo. Una Nazionale che avrà l'onore di prendere parte al primo campionato per professionisti e dovrà necessariamente pescare tra qualche “paisà” che si muove nelle leghe maggiori per fare una bella figura.
Ho un po' divagato, mi rendo conto, chiudo ringraziando Alessandro Labanti che è l'editore che ogni giornalista vorrebbe avere nonché la vera e propria “anima” di questo sito. Tutti i collaboratori vecchi e nuovi ma soprattutto i lettori, quanti in questi anni ci hanno seguito e, sono certo, continueranno a farlo.
Viva il baseball.
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