“Dobbiamo continuare a lavorare …”

Nota del webmaster: il messaggio ci è stato spedito il 6 settembre scorso
Mi fa molto piacere che, grazie agli articoli di Ivano Luberti, ci sia stata la possibilità di parlare e far conoscere un pò il lavoro della MLB Accademy e della P.O.

Vorrei innanzitutto ringraziare moltissimo Beppe, Dan Bonanno, Marina Lalli, il Presidente e Jim Lefebvre che hanno pensato, lavorato, organizzato, permesso che si svolgessero queste due partite; un'occasione unica per i nostri ragazzi e per tutti noi.

Detto questo vorrei anche precisare che ho assoluto “rispetto” per il lavoro di tutti, ognuno nel proprio campo, e penso quindi che Luberti abbia sicuramente fatto del proprio meglio per poter fare conoscere a tutti anche gli aspetti meno noti di queste esperienze.

Vorrei però portare il mio contributo, a conoscenza di chi vorrà leggere e di chi sarà interessato, con alcune precisazioni su quello che è stata questa esperienza. Li esprimo a ruota libera:

– Luberti sembra stupirsi che si perda con gli errori, ma è assolutamente normale; non siamo (tecnici e giocatori) degli incapaci, semplicemente facciamo più errori perchè ci alleniamo di meno. Sembra banale, ma è così! Noi abbiamo giocato due partite dopo aver fatto 1 ora di allenamento insieme ed il pre-game (solo difesa) in quanto eravamo ospiti, graditi, ma ospiti. Loro avevano fatto 21 giorni di allenamento intensivo mattina e pomeriggio (forse anche sera?) e pensare che stavano per perdere la prima partita per un lancio sbagliato del lanciatore in terza esattamente come poi è capitato a noi nell'ultimo inning.

– Lezione “privata” di Jim Lefebvre. Anche di questa va data grande merito a Beppe, non so a quanti può essere capitato di avere una lezione di battuta “privata” di un ora da Jim; è una cosa unica! Poi vorrei dire che io credo che Beppe potrebbe fare tranquillamente una lezione analoga (e lo fa, giustamente, ad ogni occasione), ma avere questa occasione è un'altra cosa, sta a noi, tecnici e giocatori, saperle poi sfruttare al meglio e sono certo che Andrea lo saprà fare perchè è un ragazzo intelligente.

– Riscaldamento da soli. In questa occasione Beppe mi ha incaricato di seguire il riscaldamento degli atleti; ora chi mi conosce almeno un pò potrà darmi atto che da oltre trent'anni sono un “maniaco” della preparazione fisica applicata al baseball prendendo spunto soprattutto dalle esperienze migliori che ci sono in Italia che sono quelle dell'Atletica. Io non li ho mai persi d'occhio un secondo e li ho lasciati soli, sia martedì che mercoledì, volutamente, perchè volevo vedere come si comportavano e come erano abituati a lavorare. Il miglior allenatore di se stesso è l'atleta (vale per i lanciatori, ma, soprattutto per la parte atletica, anche per gli altri) ed ho visto una gran disponibilità ed una gran voglia di imparare da parte di tutti. Certo che se hai la possibilità di avere a disposizione i ragazzi per 25 giorni mattina e pomeriggio, come è stato per l'Accademia MLB, puoi anche pensare di dare un'impronta e di far portare a casa dei metodi.

– Errori nel pre-partita. E' vero che mercoledì abbiamo fatto 11 errori (sempre meno della media MLB) e che c'era lievemente meno tensione agonistica, ma è pur vero che martedì ne abbiamo fatti solo 7 e che complessivamente i nostri giocatori hanno fatto un'ottima figura! In ogni caso la prima partita è andata benissimo, anche se la differenza, soprattutto in attacco, è stata evidente. Nella seconda invece abbiamo battuto gli unici due, bellissimi, fuoricampi di tutti e due gli incontri e sapete che “fame” di fuoricampi c'è in Italia e nel pubblico.

– Errori mentali – trappola. Non mi trovi d'accordo, io credo che siano sempre errori derivanti da “carenza di allenamento”. A me è piaciuto moltissimo l'atteggiamento “mentale” dei giocatori P.O. in ogni occasione che c'è stata (Rho, Tirrenia, Godo), ma oltre a questo occorre tanto, tanto allenamento e questo deve essere un nostro obiettivo, sia come CNT (aiutare i tecnici Italiani ad accrescere le proprie conoscenze per allenare di più e meglio i nostri atleti), sia come P.O. o come Club Italia se si chiamerà così.

– Delusione – Io ho sempre giocato “per vincere”, se perdo sono “ovviamente” deluso, ma occorre anche sapere quando si fa una cosa per la classifica o con altri obiettivi e poi occorre anche “saper perdere”; dalle sconfitte c'è sempre da imparare. Beppe ha detto benissimo quali erano i nostri obiettivi per questi incontri e, credo, siano stati raggiunti quasi completamente.

– Un mese è abbastanza? – “Basta e avanza” o meglio ci si dovrebbe allenare per settimane, mesi, anni, ecc. ma in Italia quanti altri giocatori hanno avuto l'opportunità di allenarsi per un mese due o più volte al giorno (tutto il giorno)?

Mi spiace essere stato un pò lungo, ma volevo far saper qualcosa in più su questa ottima esperienza che è stata l'Accademia MLB e, per alcuni altri giocatori Italiani, le partite P.O. contro le migliori selezioni della MLB Europea.

Per concludere Beppe ha sicuramente centrato in pieno l'analisi; tutti, da Dan a Jim Lefebvre, da Hurst all'allenatore di Cina Taipei ci hanno incoraggiato a continuare ed a lavorare con i nostri ragazzi Italiani.
Nostro compito (nostro intendo dire sicuramente di noi tecnici della P.O. o Club Italia, ma anche di tutti i tecnici Italiani che seguono questi giocatori tutto l'anno) è quello di riuscire a farlo!
Spero anche che i ragazzi Italiani capiscano le grosse opportunità che hanno e credano fortemente in quello che fanno.
Grazie a Luberti che, con le sue lettere-resoconto, ci ha permesso di poter portare alla ribalta i discorsi riguardanti i nostri giovani.

Mauro Paglioli
Coach P.O. Baseball

P.S.: anche l'esperienza di Godo con Taipei è stata un'ottima occasione di vedere i nostri giocatori impegnati ad alto livello (vedremo cosa farà Taipei il Olanda!) e, a parte un'ovvia differenza in battuta, abbiamo potuto tenere il campo fino alla fine!

Risponde Ivano Luberti
Caro Mauro, ti ringrazio del tuo intervento e del tuo sforzo chiarificatore.
Il rispetto per il lavoro dei tecnici della PO o Club Italia che dir si voglia, da parte mia non e' mai mancato e mai manchera', specie dopo che l'ho potuto vedere di persona.
Rispetto per tutti, tecnici e giocatori, che ho visto impegnati ed entusiasti di poter condurre questa esperienza.
Lasciami solo dire che il mio non voleva certo essere un resoconto su come voi lavorate e sui risultati che avete ottenuto.
Ho solo voluto riportare le mie impressioni a caldo e quindi anche le emozioni che vedere giocare quella partita mi aveva suscitato.

Mi permetto solo di puntualizzare una delle cose che scrivi: non mi stupisco che si perda con gli errori ma ne sono deluso: questa degli errori e' una costante del nostro baseball, certo piu' perdonabile nei ragazzi che nei trentenni ma comunque una brutta cosa e, soprattutto, non l'ho vista nella squadra della MLB Academy, avendo io solo visto la seconda partita.

Per il resto capisco le tue osservazioni e spero che avremo presto altre occasioni di confronto su questi temi: non ho mai pensato che siate degli incapaci ne credo di averlo scritto. Non ho mai avuto alcun intento denigratorio nei vostri confronti e anzi spero di avere molte occasioni in futuro per poter commentare le attivita' di una delle iniziative piu' positive del nostro baseball.
Una delle poche, purtroppo.

Alessandro Labanti

Webmaster e responsabile del dominio Baseball.it

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Alessandro Labanti

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