Categories: Il punto sulle Majors

Boston abdica, White Sox in festa

Bisogna risalire al 1917 per trovare i ‘South Siders” vincenti in una serie di ‘post-season” e quella è stata anche l’ultima volta che una squadra di Chicago si è imposta nei play-off. Era invece dal 1995 che i Red Sox non subivano uno ‘sweep” che li eliminasse dalla corsa alle World Series (14-2 in gara 1, 5-4 in gara 2 e 5-3 in gara 3 quest’ultima disputata al Fenway Park).
La chiave di volta di questa serie va individuata essenzialmente sul monte di lancio e sulla difesa, dove i White Sox sembravano avere una marcia in più rispetto agli avversari. E così, nonostante i Red Sox fossero i grandi favoriti grazie ad un lineup di tutto rispetto (Manny Ramirez e David Ortiz su tutti), Chicago ha consentito ai fucilieri di Boston di andare a segno in 3 dei primi 18 inning di questa sfida, lasciando agli avversari 6 punti in 2 gare. Protagonista del ritorno dei White Sox nell’ American League Championship Series dopo ben 12 anni è senz’altro Orlando Hernandez che in gara 3 è subentrato a Marte al sesto inning. L’atmosfera nello stadio era a dir poco incandescente vista la piega che aveva preso l’incontro: la frazione di gioco era iniziata con il fuoricampo di Manny Ramirez su Freddy Garcia che portava il punteggio sul 4-3. Al venezuelano subentrava Damaso Marte che però concedeva una valida e due basi per ball che consentiva alla squadra di casa di riempire le basi. In questo clima l’ ex lanciatore degli Yankees sale sul monte e si trova di fronte, in ordine di apparizione, battitori del calibro di Jason Varitek, Tony Graffanino e Johnny Damon. ‘El Duque” riesce a mantenere il sangue freddo necessario a chiudere l’inning senza subire una valida mantenendo così invariato il risultato e ghiacciando l’entusiasmo dei Red Sox e dei suoi tifosi. Il cubano resta sul monte tre inning, produce 4 strike-out e concede 1 sola valida. Ecco perché anche se la vittoria è poi finita sullo ‘score” di Garcia e la salvezza su quello di Bobby Jenks, il vero eroe della giornata è senz’altro Orlando Hernandez. Nell’altra Division Series di American League gli Angels ribaltano le sorti del confronto contro gli Yankees. La franchigia di New York, dopo aver vinto per 4-2 gara 1 a Los Angeles e perso gara due ad Anaheim per 5-3 si presentava al pubblico amico con Randy Johnson sul monte di lancio. L’ex lanciatore di Arizona subiva un fuoricampo da tre punti al primo inning da Garret Anderson ed uno da due punti al terzo da Bengie Molina mentre la sua squadra restava a zero. Al quarto e quinto inning gli Yanks costruiscono il sorpasso e si portano sul 6-5, ma nelle tre frazioni successive i Los Angeles of Anaheim ribaltano ulteriormente l’inerzia della gara ed al termine della parte alta dell’ottavo inning il risultato è di 11-6 a loro favore. A nulla vale il ‘solo-shot” di Derek Jeter che fissa il risultato sull’11-7 e la serie sul 2-1 per gli uomini di Mike Scioscia. La prossima notte, oltre a gara 4 tra Angels e Yankees (Jarrod Washburn e Shawn Chacon i lanciatori partenti), riprendono gli incontri della National League con San Diego che tra le mura amiche tenterà la disperata impresa di ribaltare la serie ferma sul 2-0 a favore dei favoritissimi St.Louis Cardinals (Woody Williams e Matt Morris i probabili partenti), mentre a Houston incroceranno mazze e guantoni gli Astros ed i Braves che dopo le due gare giocate ad Atlanta sono ferme sull’ 1-1 (con Roy Oswalt e Jorge Sosa inizialmente sul monte di lancio).

This post was published on 8 Ottobre 2005 10:03

Andrea Tolla

Nato a Roma nel 1971, Andrea è padre di 3 figli, Valerio, Christian e Giulia. Collabora con il quotidiano Il Romanista dove si occupa, tra le altre cose di baseball e football americano. Appassionato di sport in genere collabora anche con il mensile Tutto Bici e con il quotidiano statunitense in lingua italiana America Oggi. Ex-addetto stampa della Roma Baseball, cura una rubrica di baseball all'interno di una trasmissione sportiva di un'emiitente radiofonica romana.

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