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Damon, Piazza e Sosa, da stelle a “free-agent”

Non si sono ancora spenti i clamori e le feste per la memorabile stagione dei Chicago White Sox, neo-campioni del mondo dopo ben 88 anni, che già si ricomincia a parlare di mercato, free agent e delle speranze risposte dai rookies per la prossima stagione. Le contrattazioni dei free agent tengono banco. D’altronde è una delle caratteristiche principali del mercato delle Majors, sconosciuto ai più in Italia, perché si tratta di un aspetto contrattuale legato tipicamente al baseball professionistico d’oltreoceano.
Un giocatore ha la possibilità di diventare free-agent quando matura 6 o più anni di professione senza rinnovo di contratto o quando non ha ancora il contratto firmato per la stagione successiva. Il raggiungimento dei 6 anni non è vincolato al cambio di squadra. Ad esempio, Jeromy Burnitz (l’esterno arrivato ai Cubs la scorsa stagione dai Colorado Rockies) ha cambiato sei squadre negli ultimi 6 anni, ma è comunque considerato un free agent. Il giocatore che non ha il contratto in scadenza ha però la possibilità di cercare l’accordo con la sua attuale squadra tramite il sindacato dei giocatori. Se le parti giungono ad un’intesa, il giocatore sarà ancora vincolato alla società a cui è legato, altrimenti il giocatore si dichiarerà free agent e sarà libero di trovarsi un’altra collocazione. Con questa formula quindi, alla scadenza dei fatidici sei anni sia il giocatore che la squadra possono decidere se far valere l’opzione per la continuazione del contratto oppure no. Sempre, ad esempio, riguardo il contratto di Burnitz, i Cubs hanno deciso di non far valere il diritto della società sul contratto del giocatore che ora è di fatto libero di accasarsi dove meglio crede.
E’ notizia di questi giorni la decisione di Johnny Damon (.316 media battuta, 10 fuoricampo, 75 punti battuti a casa e 18 basi rubate), esterno dei Boston Red Sox da quattro anni, di accedere alla lista dei free-agent. Ufficialmente Damon ha dichiarato di voler continuare la sua carriera nella sua attuale franchigia, di cui ormai è diventato una vera e propria bandiera, ma tanti ‘rumors” lo vogliono lontano da Boston, forse addirittura in procinto di spostarsi a New York per accasarsi con gli Yankees, acerrimi nemici dei ‘calzini rossi”, o nei Mets dove la scorsa stagione si trasferì il suo ex-compagno di squadra Pedro Martinez. Nei Red Sox sono approdati alla lista dei free-agent anche il seconda base Tony Graffanino, vera rivelazione della scorsa stagione, i prima base Kevin Millar e John Olerud, il terza base Bill Mueller, ed i lanciatori Mike Myers, Mike Remlinger Mike Stanton, Mike Timlin, Matt Mantei e Ricky Bottaligo (ora ai Brewers).
Altro giocatore-simbolo divenuto da poco un free-agent è Mike Piazza, da otto anni catcher dei New York Mets, che è andato a far compagnia agli altri catchers Benito Santiago e Mike Di Felice, ai prima base Marlon Anderson, e Jose Offerman, al seconda base Miguel Cairo, al lanciatore Roberto Hernandez, ed all’esterno Gerald Williams. I Mets hanno invece già risolto le diatribe contrattuali con i lanciatori Tom Glavine, Danny Graves, Felix Heredia, Braden Looper e Steve Trachsel e del prima base Doug Mientkiewicz. Per tutti questi giocatori approdati alla lista dei free-agent c’è stato il prolungamento del contratto fino al 2006.
Non ultimo il trentaseienne esterno Sammy Sosa (588 fuoricampo in carriera) alla sua prima stagione con i Baltimore Orioles dopo essere stato ceduto lo scorso inverno dai Chicago Cubs. Per chiudere vale la pena ricordare un altro aspetto non meno importante nelle Majors che è il ‘salary arbitration”. Per richiedere l’arbitrato sullo stipendio, un giocatore deve avere più di tre anni di professione e comunque meno di sei. C’è però un’eccezione: se il giocatore viene eletto nei ‘Super Two” (quindi viene riconosciuto come uno dei migliori giocatori della stagione), allora può richiedere l’arbitrato anche se ha meno di tre anni di anzianità. Inoltre se un giocatore con almeno due anni di servizio (e meno di tre), ha accumulato almeno 86 presenze nella stagione appena conclusa, può comunque richiedere il ‘salary arbitration”.

Andrea Tolla

Nato a Roma nel 1971, Andrea è padre di 3 figli, Valerio, Christian e Giulia. Collabora con il quotidiano Il Romanista dove si occupa, tra le altre cose di baseball e football americano. Appassionato di sport in genere collabora anche con il mensile Tutto Bici e con il quotidiano statunitense in lingua italiana America Oggi. Ex-addetto stampa della Roma Baseball, cura una rubrica di baseball all'interno di una trasmissione sportiva di un'emiitente radiofonica romana.

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