La East Division di American League, resa celebre dall'eterno scontro tra New York e Boston che dura ormai da più di un secolo, la prossima stagione si potrebbe arricchire di nuovi stimoli.
Le due acerrime rivali, che quest'anno con il passaggio di Johnny Damon ai Bronx Bombers stanno rivivendo l'”affaire-Babe Ruth” che nel 1921 diede il via ad una delle più antiche “faide” sportive nella storia dello sport mondiale, dovranno infatti fare i conti con i Baltimore Orioles, già lo scorso anno protagonisti per la prima parte della stagione, e soprattutto con i Toronto Blue Jays che, a questo punto del mercato invernale, sembrano proprio essere accreditati come autentiche outsider per il passaggio alle post-season.
New York Yankees (95-67): Nonostante il record con cui hanno chiuso la regular season sia stato il più basso dal 2000, i Bronx Bomers sono riusciti anche lo scorso anno a vincere la Division. Vista però la qualità del roster che Joe Torre ha avuto a disposizione ci sarebbe stato da stupirsi del contrario. Quello che invece il vulcanico presidente George M. Steinbrenner III° proprio non gradisce è l'assenza dei suoi Yankees dalle World Series da ben 4 anni (le finali del 2001 perse contro i D-Backs). Per vedere i Bronx Bombers alzare l'anello bisogna risalire alle “Subway Series” del 2000 quando si imposero sui rivali cittadini dei Mets. Anche per questa stagione Dereck Jeter e compagni si presentano al via con l'onere di essere la squadra da battere. L'arrivo di Johnny Damon, esterno di assoluto valore sia difensivo che offensivo strappato ai Red Sox, dovrebbe garantire il salto di qualità, necessario per vincere il titolo finale. A potenziare un roster già perfetto e completo in ogni suo ruolo sono arrivati, tra gli altri, i lanciatori Mike Myers e Kyle Farnsworth ed il seconda base Miguel Cairo. Riusciranno Joe Torre ed i suoi collaboratori a trasformare questo gruppo di fenomeni in una squadra finalmente con un'anima ed un gioco vincente?
Boston Red Sox (95-67): Due anni fa vincevano le World Series, lo scorso anno un finale di campionato disastroso ha portato la squadra a perdere prima il “pennant” e poi a scomparire nelle Division Series giocate contro i White Sox. Dal 2004 ad oggi il giudizio sulla campagna acquisti-cessioni dei Red Sox è decisamente negativo. Prima dell'inizio della scorsa stagione, tra gli altri, i fans di Boston avevano detto addio ad uno dei più promettenti lanciatori delle Majors, Pedro Martinez, mentre quest'anno, oltre Johnny Damon, finito a giocare nell' “Evil Empire” (così a Boston chiamano gli Yankees), insieme al lanciatore Mike Myers, dicono addio ai BoSox il prima base Kevin Millar, l'interbase Edgar Renteria, il terza base Bill Mueller ed il pitcher Mike Stanton. Gli arrivi dei terza base Mike Lowell e Andy Marte, del seconda base Mark Loretta, del prima base JT Snow, e dei lanciatori Josh Beckett e Guillermo Mota risolvono il problema degli interni, con qualche dubbio per il ruolo di interbase, e sul monte di lancio ma resta insufficente la situazione sugli esterni, dove, un eventuale partenza di Manny Ramirez aggraverebbe una situazione già molto critica.
Toronto Blue Jays (80-82): A tredici anni dalle ultime World Series giocate e vinte, Toronto si presenta ai blocchi di partenza con qualcosa in più di una possibilità di partecipare alle prossime post-season. Gli arrivi di giocatori importanti come il terza base Troy Glaus, i lanciatori B.J. Ryan e A.J. Burnett e del prima base Lyle Overbay portano alla ribalta l'unica franchigia canadese rimasta a giocare le Majors dopo la defezione degli Expos due stagioni or sono. L'unico neo, proprio a voler cercare il classico pelo nell'uovo, l'addio al terza base Corey Koskie. La ciliegina sulla torta potrebbe essere rappresentata dall'arrivo del catcher Bengie Molina free agent degli Angels, su cui sembra esserci qualcosa di più di un semplice interessamento.
Baltimore Orioles (74-88): Per la prima parte della scorsa stagione sono stati l'autentica rivelazione del campionato, salvo poi sparire alla distanza. Per essere più competitivi in questa stagione uno degli acquisti più significativi è senz'altro rappresentato dal “pitching coach” Leo Mazzone strappato agli Atlanta Braves con cui lavorava dal 1979. Per quanto riguarda i giocatori notevoli gli arrivi del catcher Ramon Hernandez, degli esterni Corey Patterson e Kevin Millar. Il prima base Jeff Conine non lascia rimpianti per l'addio a Rafael Palmeiro. Sul monte di lancio è insufficente l'arrivo di LaTroy Hawkins viste le defezioni di giocatori del calibro di Steve Kline, B.J. Ryan e Jason Grimsley.
Tampa Bay Devil Rays (67-95): Nonostante sia finita ultima la scorsa stagione, le speranze di Tampa per il 2006 e' da ricercare proprio nel passato campionato. Per la precisione nella seconda metà, da dopo l'All Stars Game in poi, quando i Davil Rays hanno tenuto un ritmo eccezionale tanto da stabilire il record di vittorie nella storia della franchigia (sempre relativo alla seconda parte della stagione). Per il resto non c'è molto da segnalare se non la partenza del lanciatore Joe Borowski e degli arrivi del pitcher giapponese Shinji Mori, che tenta l'avventura USA dopo nove anni di Pacific League, e dei terza base Sean Burroughs e Ty Wigginton.
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