All’Italia non riesce il bis e cede al Venezuela con un 6-0 finale senza recriminazioni.
D’altronde il nostro attacco è stato pressoché nullo, capace di produrre solo due valide, un singolo al terzo inning di Tony Giarratano ed un doppio di Mark Saccomanno al settimo. Queste due uniche fiammate non sono bastate ad evitare lo ‘shut-out o, per dirla all’italiana, il ‘cappotto. C’è da dire che sul monte di lancio venezuelano si sono alternati pitchers del calibro di Freddy Garcia (neo campione del mondo con i Chicago White Sox che risulterà il vincente), Carlos Silva, Rafael Betancourt e Francisco Rodriguez, ma le mazze italiane sono apparse davvero troppo dimesse, come se in qualche modo già prefigurassero uno stop che poi, inesorabilmente, è giunto. Per i venezuelani da segnalare il fuoricampo da 1 punto di Miguel Cabrera (il secondo battuto nel torneo) al quinto inning su Olenberger con 2 out. Una gara, insomma, dove i vincitori della Serie del Caribe 2006 non hanno faticato più di tanto per contenere gli attacchi azzurri.
Oltre l’Italia si registra anche la disfatta anche dell’altra squadra europea presente al WBC, l’Olanda, a cui non è andata meglio ma almeno le vanno riconosciuti i meriti di averci provato davvero fino in fondo (3-3 al quinto).
Nell’altra gara del girone c’era grande attesa per l’esordio di Cuba che soffre non poco e vince solo al secondo inning supplementare su un Panama combattivo e mai domo. La gara è incerta e con continui capovolgimenti di fronte: i primi tre punti, uno per Panama al secondo inning e due di Cuba al terzo arrivano grazie a dei doppi, poi durante la sesta frazione di gioco Ruben Rivera batte un fuoricampo da tre punti che riporta avanti i panamensi per 4-2. Un singolo di Eduardo Paret ed una volata di sacrificio di Yulieski Gourriel pareggiano i conti per Cuba che proprio al nono inning tenterà di chiudere il match con un fuoricampo da due punti ancora di Gourriel ma prima Olmedo Sanz con un singolo e poi Earl Agnoly, che viene colpito a basi piene, portano la gara agli extrainning. Dopo un decimo inning ricco di emozioni ma non di punti, si arriva alla fatidica undicesima ripresa quando, con due singoli consecutivi di Yoandy Garlobo e Frederich Cepeda i cubani ottengono il definitivo 8-6.
Pessimo inizio della nazionale USA contro un Canada solido, quadrato e soprattutto umile e concentrato. Dontrelle Willis, dopo aver messo strike out Pete Orr, concede un triplo a Stubby Clapp, una base per ball a Jason Bay e subisce una volata di sacrificio di Justin Morneau che così infila il primo punto del match. L’attenta difesa canadese evita che Derek Jeter corra a punti e lo inchioda in terza base, poi la gara di ‘D-Train naufraga definitivamente con due tripli consecutivi di Aaron Guiel e Adam Stern. Willis resterà comunque sul monte di lancio il tempo necessario per concedere il parziale 3-0 grazie ad una volata di sacrificio di Pete Laforest.
Entra Al Leiter ma la musica non cambia e arrivano altri due punti. A portare la gara sull’8-0 a favore del Canada ci pensano un singolo di Matt Stairs ed un fuoricampo del solito Adam Stern al quinto inning.
Poi finalmente si svegliano gli USA: un doppio di Ken Griffey Jr. regala il primo punto del match, al quale segue Derrek Lee ed il grande slam di Jason Varitek portano il match sull’8-6. Quando tutti si attendono la grande rimonta nei restanti quattro inning, i canadesi concedono invece solo una sola valida agli avversari.
Infine, il Messico che si riscatta della sconfitta subita contro gli Stati Uniti e rifila ad un buon Sud Africa un 10-4 troppo severo per come è stato l’andamento della gara. Le 11 valide degli africani, tra cui il triplo di Jason Cook da due punti al quarto inning che riapre momentaneamente la gara, sono lo specchio di una squadra che, in attacco, non riesce a finalizzare le cose buone che comunque produce sul diamante. In difesa ancora troppe disattenzioni. Il Messico è stato invece un rullo continuo di valide (12) finalizzate con volate di sacrificio, doppi ed un fuoricampo (di Jorge Cantu al settimo inning).
Ad una settimana dall’elezione, intervista al neo presidente FIBS che sottolinea le priorità: rilancio del…
Dopo 12 anni, il numero uno dell'ASD Baseball Godo ha rassegnato le proprie dimissioni L'assemblea…
Eletto con 7.827 preferenze (il 56,04% dei voti) contro le 5.965 di Andrea Marcon (42,70%).…
Arriva alla corte del presidente Antonio Pugliese un ventunenne venezuelano con passaporto francese. I toscani…
Nell’immediata vigilia elettorale, il candidato alla Presidenza FIBS sottolinea l’importanza del ruolo della Federazione “che…
In vista dell’Assemblea Nazionale di Pieve di Cento, l’imprenditore romano ed ex-giocatore candidato alla Presidenza…