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Danesi tra rientri e volti nuovi

E' capitato raramente che in casa Danesi Nettuno si conoscesse la rosa già da qualche mese a questa parte. Solitamente si attendeva la fine degli spring training e gli ultimi tagli per gli acquisti sul mercato degli stranieri.
Ed invece, risolti i problemi della corrente elettrica allo Steno Borghese, la squadra di Ruggero Bagialemani ha cominciato la preparazione alla stagione con la rosa praticamente al completo.
Anzi, se ci sono problemi, sono unicamente di abbondanza. Che, tanto per esser chiari, non hanno riguardato il capitano Alberto D'Auria, il quale ha scelto di dividersi nel doppio ruolo di coach e giocatore. Assiste il manager insieme a Guglielmo Trinci, ma nello stesso tempo si sta allenando per farsi trovare pronto quando serve.
Tornando alla cronistoria, i primi colpi di mercato sono arrivati ben prima delle feste di Natale. Dopo due anni a Grosseto e dopo tre anni dalla sua ultima apparizione con la maglia del Nettuno Franco Casolari è di nuovo in verdazzurro, quindi sono seguiti dapprima un altro graditissimo ritorno, quello di Cipriano Ventura dopo tre anni a Modena, poi l'acquisto di altri due lanciatori, stavolta dal Paternò. Si tratta di Victor Arias Patrone e del mancino Carlos Pezzullo, entrambi oriundi che erano nel mirino di molte squadre di A1. Si è puntato sull'affidabilità degli elementi, soprattutto per quanto concerne Ventura, che sulla carta con il suo slider rappresenta un rilievo formidabile a Sanchez per la partita del venerdì sera, confermatissimo così come l'esterno statunitense Cole Liniak, uno dei migliori in assoluto della scorsa annata.
Quindi sono arrivati il catcher oriundo Matt Ceriani, che abbiamo visto impegnato al World Baseball Classic dopo una breve esperienza a Parma, e l'interno Rusty McNamara, un ex del San Marino che è anche un forte battitore e giocherà in seconda, il ruolo ricoperto lo scorso anno da Francesco Imperiali tornato all'Anzio. Infine, ultimo in ordine di tempo, dal mercato dominicano è arrivato il 27enne esterno Elpidio Guzman.
Chiuso il discorso degli stranieri si sono registrati anche i ritorni di Leonardo Mazzanti, Andrea Castrì e Fabio Mariani. Per quest'ultimo in particolare Bagialemani ha in mente un ruolo diverso da quello di lanciatore. Il manager nettunese lo sta facendo allenare anche da interno. Si tratta di una vera e propria scommessa, ma a detta dell'allenatore il ragazzo ha tutti i mezzi per emergere e sta solo a lui impegnarsi in tal senso.
Visto così, il Nettuno è una squadra coperta in ogni ruolo. La formazione tipo dovebbe prevedere la linea degli esterni composta da Liniak, Candela al centro e Guzman a sinistra, Peppe Mazzanti in terza, Schiavetti interbase, McNamara in seconda, Castrì in prima, a ricevere Gasparri e Casolari come designato. Ceriani sarebbe impiegato dietro al piatto in una partita del trittico, con lo spostamento di Gasparri in prima. Altre variazioni secondo necessità, tra cui l'inserimento di talentuosi giovani come ad esempio l'esterno Paolino Ambrosino e il lanciatore Matteo Modica, mentre dalla rosa è stato effettuato qualche taglio. Ad esempio il ricevitore Origlia è stato dato in prestito al Roselle con Gianni Ricci ed il lanciatore Sandro Colaceci. L'altro catcher Carlos Patrone giocherà con il Livorno, mentre i due fratelli Salciccia, Mauro e Romolo, insieme a Di Mattia ed al giovane De Carolis militeranno con la Roma in A2.
Passando ai pitcher, appurato che il venerdì sera sarà una questione riservata a Sanchez e Ventura, c'è da scegliere i partenti delle restanti due. Un posto dovrebbe essere di Marco Costantini, che dopo qualche anno di gestione accurata è finalmente pronto per un ruolo simile. L'altro va scelto tra gli altri elementi del bullpen. Vengono in mente i già citati Arias e Pezzullo, Diego Ricci, mentre Tony Billisi dovrebbe essere proposto come rilievo piuttosto che come partente, così come il sempreverde Massimiliano Masin.
Ma sarà l'inizio ufficiale del campionato a svelare il vero volto del Nettuno, quello che si vedrà in campo all'opening day casalingo contro il Modena allo Steno Borghese.

Mauro Cugola

Nato tre giorni prima del Natale del 1975, Mauro è laureato in Economia alla "Sapienza" di Roma, ma si fa chiamare "dottore" solo da chi gli sta realmente antipatico... Oltre a una lunga carriera giornalistica a livello locale e nazionale iniziata nel 1993, è anche un appassionato di sport "minori" come il rugby (ha giocato per tanti anni in serie C), lo slow pitch che pratica quando il tempo glielo permette, la corsa e il ciclismo. Cosa pensa del baseball ? "È una magica verità cosmica", come diceva Susan Sarandon, "ma con gli occhiali secondo me si arbitra male". La prima partita l'ha vista a quattro mesi di vita dalla carrozzina al vecchio stadio di Nettuno. Era la primavera del '76. E' cresciuto praticamente dentro il vecchio "Comunale" e, come ogni nettunese vero, il baseball ce l'ha nel sangue.

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