In pochi sarebbero stati disposti a scommetterci qualcosa sopra, ma che la semifinale tra Italeri Bologna e Telemarket Rimini dovesse finire così era forse scritto fin dal momento in cui i Pirati appresero di essere approdati ai play-off via sms grazie al ko della De Angelis Godo a Modena nell’ultimissima partita della stagione regolare. Ci sarebbero tanti precedenti da citare di casi simili, anche e soprattutto oltreoceano. Difficile stabilire se quello commesso dalla Fortitudo sia stato esclusivamente un peccato di presunzione, ma in una circostanza del genere è quasi fisiologico che nella testa dei giocatori arrivati davanti a tutti nella stagione regolare, ci sia già la finale quando invece c’è ancora da superare lo scoglio di una squadra qualificatasi soltanto all’ultimo tuffo. Rovesciando le parti il discorso assume sicuramente più senso. Fino ad un mese e mezzo prima della conclusione della regular-season, il problema principale per la Telemarket era quello di salvarsi la pelle, anche se all’interno dello spogliatoio neroarancione nessuno ha mai avuto dubbi in proposito tanto che le dichiarazioni erano improntate ad un ottimismo che dall’esterno era quasi difficile comprendere. Invece avevano ragione Mike Romano & c. Una volta raggiunti rocambolescamente i play-off, la mente dei Pirati si è liberata come d’incanto e la squadra riminese è tornata ad esprimersi come nel girone di andata al termine del quale, non va dimenticato, la Telemarket era al comando con tre partite di vantaggio sulla seconda. Finita la regular-season sono spariti anche quegli orribili numeri che comparivano sulle statistiche offensive dei Pirati, presentatisi al cospetto dell’Italeri con la peggior media battuta della serie A1. E così il line-up da brutto anatroccolo si è trasformato in cigno battendo la bellezza di 66 valide in 6 partite contro il miglior monte del campionato. E così Rimini torna in finale scudetto dopo 4 anni. L’ultima volta fu nel 2002 e anche se non si possono mai fare simili paragoni, anche allora quel risultato fu una sorta di miracolo sportivo. Ma quella squadra era animata da uno spirito incredibile che la portò a vincere contro la Danesi Nettuno lo scudetto della stella. Vedremo se quello spirito animerà ancora i Pirati: contro una corazzata come il Colonie di Maremma Grosseto i neroarancioni ne avranno sicuramente bisogno. E l’Italeri? Dopo tre finali consecutive e due scudetti è arrivato un passaggio a vuoto. Parlare di fine di un ciclo però sembra azzardato perché non vanno dimenticati i tanti guai che hanno minato il percorso della formazione di Nanni durante la stagione: dalla tragica scomparsa di Fontana al brutto episodio di Almonte, passando per i problemi fisici che a turno hanno colpito diversi giocatori. Ma il campionato più incredibile che si ricordi, poteva essere rappresentato dalla finale più scontata?
This post was published on 1 Ottobre 2006 13:08
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