Una nuova stagione è alle porte ma la vera novità sembra arrivare dai primi passi della lega professionistica italiana che il presidente della FIBS, Riccardo Fraccari, sta tentando di creare con grande sforzo e che prenderà il nome di IBL (Italian Baseball League).
Già da quest´anno le squadre di A1 sfoggeranno il logo della IBL sulle loro divise e proprio l´inizio della sponsorizzazione tecnica dei team è il primo passo sostanziale che segna la nascita, per ora ufficiosa della IBL.
Nei giorni scorsi si è svolta la presentazione del piano di creazione e sviluppo della IBL alle attuali società di A1, buona parte delle quali daranno avvio alla prima edizione della IBL prevista ad aprile 2009.
Successivamente le stesse linee guida sono state presentate alla MLB, che dovrà essere partner di primo piano di questa impresa e senza la quale il progetto non avrebbe senso.
Abbiamo intervistato il massimo dirigente federale per conoscere i dettagli del progetto ed il suo stato di avanzamento.
Presidente, come e´ andato l´incontro con Clive Russell e gli altri funzionari della MLB?
"Bene, hanno sostanzialmente accettato la nostra impostazione del progetto di fondazione della Italian Baseball League e dovremo ora lavorare alla produzione del Business Plan definitivo partendo dal materiale che gli abbiamo presentato. Entro la meta´ di marzo lo illustreremo in versione definitiva durante una riunione in programma a New York."
In una precedente intervista ci aveva detto che il Business Plan sarebbe stato presentato a Novembre 2006. Cosa è successo?
"Da un lato, il lavoro ci ha richiesto più tempo del previsto dall´altro si deve tenere presente che la MLB è una organizzazione enorme ed ha dei tempi molto dilatati. Per mettere in moto la loro macchina su nuovi processi ci vuole tempo. Più in generale noi abbiamo dichiarato di voler partire dal 2009 ma non ci sarebbe niente di strano se la MLB, che prima di muoversi deve anche interpellare le società, non fosse pronta prima del 2010."
Noi sappiamo che già adesso la MLB ha dei piccoli investimenti in Italia e che ne è molto contenta visto che già ora guadagna più di quanto investe, cioè circa 250.000 dollari anno. Quanto investirà in più per finanziare la IBL?
"La MLB ha con noi un rapporto ormai solido basato su alcuni anni di collaborazione. Hanno una valutazione positiva del nostro movimento proprio in termini dell´esperienza avuta: gli esempi piu´ noti sono l´Accademia di Tirrenia, il supporto offerto all´Accademia Europea ed il World Baseball Classic. Una cosa forse poco nota del WBC è che ha prodotto vendite di merchandising già prima dell´inizio del torneo, una cosa che ha impressionato molto la MLB. Questo ci rende fiduciosi che accoglieranno la nostra richiesta di partecipare come soci alla IBL per la metà del costo della lega (compreso costi struttura). Si parla quindi di alcuni milioni di Euro."
La notizia che SKY potrebbe decidere di non trasmettere piu´ le partite della grande lega per scarsità di interesse del proprio pubblico ha cambiato qualcosa sul versante MLB?
"No, e in ogni caso stiamo già cercando alternative."
Torniamo al vostro piano per la nascita della IBL dal 2009. Il budget ipotizzato, esclusi stipendi di giocatori e tecnici non CEE, è di circa 800.000 euro all´anno. Ci sembra molto alto, quasi il doppio, di quello tipico di questi ultimi anni. Questo significa prevedere da subito introiti piu´ alti. O prevedete che da subito una parte delle spese sia coperta dalla MLB?
"Innanzitutto già oggi le società di vertice di A1 spendono cifre di poco inferiori. Quindi almeno una parte del nostro mondo già si muove su queste cifre. Poi il budget è stato previsto sulla base di un prospetto che assegna ad ogni società il compito di darsi una struttura professionale e assumere figure professionali anche in campi dove ora queste figure professionali non ci sono, come ad esempio nel campo del marketing. Questo fa lievitare i costi per aumentare la qualità. Per essere precisi: le società dovranno osservare un salary cap che verrà stabilito anno per anno, però al momento gli standard erano talmente bassi che stabilire stipendi per i giocatori e per le altre figure professionali che fossero credibili ha già comportato un aumento dei costi, seppur non esorbitante. Considerato tutto questo stiamo parlando di cifre ragionevoli e come detto sopra il tutto si basa sul contributo, non solo in termini di denaro, della MLB."
Ecco quale sarà il ruolo della MLB in tutto questo?
"Il nostro piano prevede che la MLB sarà comproprietaria della IBL insieme alla FIBS, condividendo quindi rischi, ricavi e perdite. Il contributo sarà quindi in termini di capitale investito oltre che di personale ed esperienza. Inoltre i giocatori ed i tecnici stranieri saranno pagati dalla MLB (e quindi sono fuori dal budget tipo, ndr). Ancora non abbiamo definito le quote di partecipazione ma ovviamente quella della MLB sarà rilevante e sarà, insieme alla FIBS, la controllante. La MLB avrà, e del resto lo ha già, un ruolo nel far avvicinare gli sponsor alla IBL."
Questo spiega perché avete scelto il modello del Single Entity Format?
"Il Single Entity Format è stato scelto per vari motivi. Il primo è che pone al centro la FIBS che in questo momento è l´unico partner credibile per la MLB. Di conseguenza, la MLB ha più propensione ad investire insieme ad un partner che già conosce e che ha già sperimentato, positivamente. Inoltre la necessità di professionalizzare le società ci porta a doverci organizzare in modo da avere un punto di riferimento certo che le supporti nel loro processo di innovazione."
Quali sono i piani di rientro economico della IBL?
"Le nostre previsioni sono state estremamente prudenti, sebbene pensiamo che già il 2007 ed il 2008 debbano essere tappe di avvicinamento alla IBL. Non abbiamo previsto introiti per la IBL, provenienti dagli utili delle franchigie fino al 2011. Nonostante questo la MLB si è mostrata davvero molto sorpresa in senso positivo in quanto si aspettava rientri positivi ancora più a lungo termine (compensati dal fatto che un aumento dell´interesse nella IBL rappresenta comunque un aumento di interesse nella MLB, ndr). Per fare un altro esempio della nostra prudenza: abbiamo previsto che nel triennio 2009-2012 arrivino dalla vendita di merchandising circa 100.000 euro l´anno. Una cifra a cui già ora siamo vicini e che secondo la MLB è sottostimata."
Nel vostro piano si parla esplicitamente di far diventare il baseball in Italia uno sport per famiglie. Come pensate di perseguire questo obiettivo?
"Attraverso gli strumenti classici: creando negli stadi punti di ritrovo e di ristoro, rendendoli in generale più accoglienti. Già quest´anno distribuiremo un manuale operativo per il marketing alle società che darà le linee guida su come sviluppare il rapporto con gli spettatori."
Questo ci sembra un vecchio proposito di cui molto si parla ma per cui poco si fa. Cosa cambierete perché si avveri?
"Si deve tenere conto di due problemi: uno culturale che vede i nostri dirigenti poco attenti a questo tipo di questioni. Passare la responsabilità di certi compiti al nuovo soggetto gestore della IBL ha anche il compito di rilanciare questo tipo di iniziative in modo organico. L´altro problema è il budget: la manutenzione degli stadi è stata scaricata dagli Enti Locali sulle spalle delle società. Noi vogliamo far vedere che spendere negli stadi è un´opportunità, non un costo. Sono convinto che quando si cominceranno a vedere i primi frutti di questo lavoro, molte cose cambieranno anche tra gli scettici. Ci siamo posti l´obiettivo di avere mediamente 800 spettatori a partita dalla nascita della IBL, a partire dal 2009, e possiamo farcela."
Come pensate di regolare la partecipazione delle squadre alla IBL visto il contesto legale e culturale che in Italia prevede promozioni e retrocessioni ?
"Abbiamo definito dei criteri di ammissione delle squadre al massimo campionato e quindi alla IBL. Già adesso le società devono depositare una fidejussione e quindi devono garantire una certa solidità finanziaria. Gli altri criteri aggiuntivi non saranno solo finanziari ma riguarderanno anche la qualità dello stadio e di tutte le altre strutture. Stabilire questi criteri significa selezionare di fatto le squadre che possono partecipare alla IBL. Nessuno ovviamente potrà negare il diritto ad una società che ha vinto la A2 di partecipare alla IBL se soddisferà questi requisiti. Ma noi saremo solo contenti di poter aumentare le squadre di vertice qualora ce ne fossero le condizioni."
Ci permetta una piccola digressione su questo tema: lei aveva detto, se non erro durante la "Notte dei diamanti", che il diritto di partecipare alla A1 non è una merce e che spetta solo alla FIBS decidere in caso di rinuncia. Sembra pero´ che con la rinuncia di Modena si sia tornati al solito schema …
"Il vecchio regolamento prevedeva la possibilità di cedere i diritti e che questa cessione fosse ratificata dal Consiglio Federale. Il CONI per ridare centralità alle federazioni, togliendola alle varie leghe, ha ridato la proprietà del titolo sportivo alle federazioni, ma solo in caso di cessazione delle attività da parte della società che vende i diritti. Questo abbiamo potuto recepire nel nostro nuovo regolamento. Nel caso del Modena c´è stato uno scambio dei diritti ed il Modena aveva acquisito il diritto essendosi iscritto al campionato ed avendo versato la fidejussione. Questo spiega anche perché può ricominciare dalla A2, a cui aveva il diritto di partecipare il San Marino, per gli stessi motivi. Ovviamente con la IBL non sarebbe più sufficiente la fidejussione a garantire la partecipazione e quindi anche questo scambio non sarebbe possibile se non in presenza dei requisiti strutturali da parte dell´acquirente dei diritti."
Un ultima domanda sullo stadio che dovrebbe sorgere a Roma per ospitare partite della MLB. Da quanto comunicato non si evince nulla di nuovo e sembra quasi strano che si torni a dare risalto ad una ipotesi di cui si parla da tempo.
"La novità è che a Roma c´è la volontà politica di costruire questo stadio e che il Comune ha proposto un luogo per la sua costruzione che ci sembra appropriato. Proprio oggi, incontreremo funzionari dell´Ufficio Tecnico del Comune di Roma insieme ad alcuni rappresentanti della MLB per un sopralluogo. La MLB ha assicurato che svolgerà alcuni suoi incontri in quello stadio per almeno 5 anni. Il Comune di Roma, dopo in quinquennio, diventerebbe proprietario e la FIBS ne avrebbe la manutenzione insieme alla MLB che avrà diritto preferenziale all´uso dell´impianto. Ovvio che tutto si basa sull´esito del sopralluogo e sul gradimento del collocamento dello stadio da parte della MLB che ne pagherà la costruzione."
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