Parma e Nettuno, 17 scudetti in due, quasi 60 anni di storia ciascuno. Una sfida antica tra due club che hanno scritto indiscutibilmente tra le pagine più belle del baseball italiano e che si rinnova ancora una volta.
Due club che si sono sempre affrontati senza esclusione di colpi e che, da domani, si ritrovano in semifinale, per contendersi l’accesso alla serie scudetto contro bolognesi o grossetani.
I numeri dei ducali, tornati prepotentemente nei play-offs dopo diverse stagioni di purgatorio (eccetto la qualificazione del 2004), parlano di una media battuta di .281 e di 3.36 di media pgl; sul versante tirrenico .265 in attacco ma con migliori prestazioni del monte di lancio (3.06).
Parma-Nettuno, una sfida nella sfida. Come quella tra Gilberto ‘Gibo Gerali e Ruggero ‘Pantera Bagialemani. Amici veri, da decenni, con immensa, reciproca stima e rispetto.
‘Con Ruggero ci conosciamo da quasi 40 anni racconta Gerali ricordo che eravamo a Tirrenia per le finali giovanili, categoria ragazzi
da allora siamo stati sempre in contatto. Abbiamo giocato contro, ci siamo ritrovati allenatori. Nel ’96 quando Parma perse lo scudetto con il Nettuno, lui era ancora saldamente in campo. E adesso? Le semifinali si sentono, eccome. Ci parleremo dopo e ci saluteremo amichevolmente come sempre.
Gerali chiama, Bagialemani risponde: ‘Il Parma è ottimamente guidati da Gibo. E’ lui che ha contribuito, con la sua mentalità, a portare il Parma a questo livello, oltre ovviamente a disporre di ottimi giocatori. Loro non erano partiti con i favori del pronostico, ma hanno saputo dimostrare l’effettivo valore. Vanno presi con le molle, sono temibili dal primo al nono in battuta (su tutti Chapelli e Zileri), temo proprio la loro continuità in battuta. Difendono anche molto bene.
Quest’anno Gerali è rientrato a Parma da allenatore ed ha centrato subito i playoffs. Aveva già allenato i ragazzi dell’Europeo nel 1996, ancora prima era stato al Collecchio portandolo in A2, subito dopo aveva preso la strada di Reggio Emilia (dal 1998 al 2006). Tredicesimo anno da allenatore, quattro da giocatore (3 con Parma, uno con la Crocetta).
Ma gara-1 di queste semifinali, Gerali dovrà guardarsela dalla tribuna assieme all’altro squalificato Chapelli.
‘Il Parma del 2007 è completamente diverso da quello del 1996. Allora c’rano potenzialità economiche ed una struttura consolidata e vincente. Quello del 2007, dopo anni di delusione, è un Parma frutto di un’attenta opera di ricostruzione. Nonostante qualche stagione balorda, il Parma ha carisma e potenzialità per rimanere sempre a certi livelli. Quest’anno ho visto un grosso salto di qualità da parte dei ragazzi italiani: Zileri in particolare, De Simoni, Biagini, Bertagnon, Scalera, Mori
Sono rimasto favorevolmente impressionato da Corradini, ha dimostrato un forte attaccamento, non si mai tirato indietro, ha lavorato davvero duro.
Dagli stranieri mi aspettavo che confermassero la loro bontà: giocatori umili e a disposizione della squadra, soprattutto gli ex-modenesi Gomez e Munoz ci hanno dato una grossa mano, sono stati la chiave per parecchie vittorie.
A inizio stagione, onestamente, ci eravamo dati obiettivi prudenti: si puntava principalmente alla salvezza, ci dicevamo partiamo coi piedi per terra, anche se in cuor mio ambivo ai playoff.
Del Parma visto in regular season mi è piaciuta molto la coesione e il rimanere sempre in partita, contro chiunque. Abbiamo avuto qualche pausa, è vero, ma alla fine siamo sempre in gara, mai nessuno ci ha messo sotto.
Dobbiamo migliorare la stabilità del monte, è mancato qualcosa nella chiusura delle partite.
Il Nettuno? Che dire, è il solito Nettuno
si vede bene che è riuscito ad avere un gruppo omogeneo: senza grossi punti deboli, un line-up lungo e potente soprattutto nella parte centrale.
I nostri avversari hanno tutti gli attributi per arrivare fino in fondo, ma io non cambierei la mia squadra con la loro. Li rispettiamo, senza timori.
Stimo Beppe Mazzanti, lo invidio molto, è un ragazzo umile e sa stare in campo. Quest’anno l’ho visto anche più sicuro e vero leader, nonostante la giovane età
confesso che lo toglierei volentieri dal lineup di Ruggero!
Bisogna stare poi molto attenti a Carrara, anche Richetti si è ben comportato. Ma quello che mi ha stupito di più del Nettuno è la prestazione del monte italiano che, dati alla mano, è andato alla grande: Ecco, quella dei lanciatori italiani è la gara più aperta, che concederà più spazio all’attacco. Nelle altre, vedo risultato stretti e molto equilibrio.
Le quattro qualificate ai playoffs sono tutte alla pari. Se avessi potuto scegliere, non avrei saputo chi affrontare. A Rimini, infatti, ho detto ai ragazzi di giocare e basta, senza preoccuparsi di chi arrivasse.
Dalle terre padane ai lidi laziali, dove c’è grande attesa per i match contro gli storici avversari parmigiani. A Nettuno, sperano di tornare a vedere baseball vero in campo. Dai loro beniamini, da quelli che chiamano i ‘fucilieri del Bronx.
‘Tira aria da playoffs dice Ruggero Bagialemani, da 6 stagioni allenatore della Danesi e 5 volte ai playoffs – La squadra ha saputo reagire al momento giusto, quando era davvero il momento decisivo, portando a casa 5 partite su 6. A Parma era molto difficile.
Ribadisco che questo non è però un campionato vero e proprio: basti pensare al San Marino che è forte ed è rimasto fuori. Il vero valore iniziava a vedersi adesso.
Noi siamo partiti male ma con l’arrivo di Carrara ci siamo assestati. Siamo stati costanti, non abbiamo mai perso 3 partite, a differenza del Rimini e San Marino che sono usciti a causa di qualche triplice sconfitta.
Dopo le battute d’arresti in casa con il San Marino, eravamo già stati messi sul banco degli imputati, io per primo. Ma, forse, proprio quella paura di rimanere esclusi ci ha dati la spinta giusta. Ancora una volta il Nettuno ha fatto vedere che c’è e nei momenti importanti alza la testa. E nel rush finale tutto è andato per il meglio, soprattutto in fase offensiva dove siamo stati più attenti.
Purtroppo gli infortuni continuano a flagellarci:ancora out Costantini, stiamo valutando le condizioni di Tavarez, Parisi, Arias, meno male che c’è anche Masin che non tradisce mai.
La nostra è comunque una squadra difficile da battere, siamo già pronti anche per andare alla settima. Nei playoffs non occorre mai avere fretta.
L’altra semifinale? Speriamo sia una seria lunga
sono entrambe allo stesso livello. Impossibile fare pronostici. In bocca a lupo a tutti.
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