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Tra amarcord e solidarietà

Qualcuno non ha creduto ai propri occhi. Sembrava di essere tornati indietro di quindici anni, quando i giocatori che erano in campo si sfidavano regolarmente negli incontri di serie A. L’evento clou della due giorni Le Città del Baseball, una manifestazione di beneficenza organizzata dall’associazione Il Pianeta Azzurro, andata in scena allo stadio Steno Borghese di Nettuno non poteva che essere la partita delle vecchie glorie. In campo sono scesi ex campioni che rispondono al nome di Elio Gambuti, David Rigoli, Ruggero Bagialemani, Alberto D’Auria. Ma vale sicuramente la pena citarli tutti, e la lista è molto lunga. Paolo Catanzani, Gianlorenzo Bernini, Franco Casolari, Marco Ubani, Massimo Ciaramella, Ivano Licciardi, Alessandro Bertolucci, Massimiliano Masin (che a dire il vero è ancora bene in attività, come Casolari e altri), Roberto Cabalisti, Claudio Scerrato, Pietro Cianfriglia, Paolo Cherubini, Marco Barboni, Gigi Carrozza, Claudio Cecconi, Claudio Donninelli, Stefano Cappuccini, Vito Cultraro, Alberto Biagiotti, Alessandro Flisi, Alessandro Squarcia, Sandro Camusi, Fulvio Valle, Ettore Morellini.
Due sfide, una con formazioni miste, l’altra con i nettunesi da una parte e i ‘forestieri” dall’altra. Contro avversari, o meglio dire amici, che non si incontravano da molto tempo. E tanti aneddoti raccolti dentro il dugout, soprattutto sulla nazionale quando alla guida c’era Silvano Ambrosioni, quando da avversari sul campo si passava ad indossare la stessa maglia, come una vera famiglia. In campo con le divise d’epoca, e con la classe che li ha sempre contraddistinti. Vedere girare la mazza ad Elio Gambuti, Bagialemani raccogliere ed assistere in prima, Ubani correre e raccogliere al volo, Cappuccini lanciare di nuovo (e prendersela con l’arbitro…) è stato per molti un amarcord graditissimo.
In mezzo anche l’animazione, grazie alle cheerleaders della Gemy School di Nettuno ad allietare il pubblico presente che ha pagato il biglietto di 5 euro, una cifra destinata come detto in beneficenza. E poi l’intervento di due comici della trasmissione televisiva Controcampo, Andrea Perroni e Lallo Circosta, che non solo ha interpretato un’imitazione esilarante di Antonio Cassano, ma si è anche misurato in battuta. Colpendo sempre la pallina, per la cronaca…
Dopo il match c’è stato l’home run derby, aperto a tesserati e non. Ed a vincere, con l’unico fuoricampo in territorio buono, è stato il prima base del Nettuno Andrea Castrì. Complice forse l’umidità della serata, o il fatto (come ci ha confessato Casolari) che tornare a girare la mazza di alluminio, soprattutto per chi ha finito da poco il campionato, non è una cosa facile come apparentemente potrebbe sembrare. Poi le premiazioni ed i fuochi artificiali, offerti dalla Evergreen, il cui responsabile è anche un componente della squadra di slow pitch campione d´Italia.
Il giorno dopo spazio ai più piccoli, con alcune partite giovanili e le gare di battuta, e all’home run derby amatoriale, con il pienone di presenze, tutti pronti a sfidare quella recinzione distante oltre cento metri. A superarla c’è riuscito solamente Gerson Alejo del Latina, neopromossa in A2, ma in quanto tesserato era considerato fuori gara. Vale la pena comunque dire che una sua battuta (in tutto l’ha spedita fuori tre volte) è andata oltre il tabellone segnapunti dello Steno Borghese.
Ci aspettavamo un’affluenza maggiore ma siamo comunque soddisfatti per l’ottima riuscita della manifestazione, anche perché è stata organizzata in poco più di un mese e senza alcun tipo di supporto esterno – dichiara il presidente de Il Pianeta Azzurro, Federico Coccorese – un evento del genere non è mai stato realizzato in Italia. Abbiamo cercato di riunire sport spettacolo e solidarietà. Si lavora già per la prossima edizione dell’evento. Sono molti gli inviti giunti in sede per la candidatura come città alla realizzazione della seconda edizione. Infatti ”Le città del Baseball” è una manifestazione itinerante che toccherà nel corso degli anni tutte le maggiori città Italiane in cui questo sport è amato”.

Mauro Cugola

Nato tre giorni prima del Natale del 1975, Mauro è laureato in Economia alla "Sapienza" di Roma, ma si fa chiamare "dottore" solo da chi gli sta realmente antipatico... Oltre a una lunga carriera giornalistica a livello locale e nazionale iniziata nel 1993, è anche un appassionato di sport "minori" come il rugby (ha giocato per tanti anni in serie C), lo slow pitch che pratica quando il tempo glielo permette, la corsa e il ciclismo. Cosa pensa del baseball ? "È una magica verità cosmica", come diceva Susan Sarandon, "ma con gli occhiali secondo me si arbitra male". La prima partita l'ha vista a quattro mesi di vita dalla carrozzina al vecchio stadio di Nettuno. Era la primavera del '76. E' cresciuto praticamente dentro il vecchio "Comunale" e, come ogni nettunese vero, il baseball ce l'ha nel sangue.

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