Raoul Pasotto in questo 2008 avrà un doppio, arduo compito alla guida del Milano Baseball.
Far sì che la squadra bianco-rosso-blu, che torna in A2 a sei anni di distanza dall’ultima apparizione (dopo la promozione ottenuta nel 2007 nella finale dei playoff di serie B contro il Castenaso), disputi un campionato dignitoso togliendosi, se possibile, più di qualche soddisfazione in campo. E onorare, con tutti i suoi ragazzi, il cinquantesimo anniversario del Milano dalla conquista del primo scudetto come Cus. 1958-2008: tanti campioni, partite memorabili, trionfi e sconfitte, ma il Milano c’è ancora.
Durante la presentazione della squadra che sabato debutta a Collecchio e ritrova Paolo “Ciga” Ceccaroli, Pasotto ha rappresentato benissimo quella che la società meneghina sta cercando faticosamente di fare: risalire la china, lentamente ma in modo costante, attraverso un’attività continua col suo staff (Alessandro Neri e Maurizio Brusati) ed i suoi ragazzi, con quella squadra che vuole raccogliere sul Kennedy “proibito” (per qualche settimana), risultati importanti. Per tornare, prima o poi, nella massima divisione che per il momento è obbiettivo poco perseguibile.
Grazie ad un accordo biennale con il Gioco del Lotto, sponsor ufficiale del Milano Baseball 1946, la società ha potuto programmare attività ed impostare una squadra competitiva, a forte connotazione latino-americana, attraverso alcune significative operazioni di mercato.
Oltre alla conferma dell’argentino Mariano Drago, sono arrivati il suo connazionale Lisandro Corba, un pitcher con tre stagioni di esperienza nel Cus Brescia (primo argentino ad approdare nelle leghe pro americane, in singolo A con i Braves), il dominicano Weltin Cabrera, catcher e soprattutto potente battitore (l’anno scorso leader dei punti battuti a casa in A2 con la maglia del Paternò), mentre dall’Ares è rientrato Miguel Herrera, anche lui dominicano ma che ha ottenuto la cittadinanza italiana e, dopo 7 stagioni disputate nel nostro campionato, potrà essere schierato come giocatore di scuola italiana. Le altre novità riguardano l’interno oriundo italo-americano Mark Cardillo (proveniente dalla Fiorentina, lo scorso anno protagonista nel box con un ottimo 392 di media battuta in serie B) che è dovuto però partire frettolosamente per gli USA per un intervento alla mandibola: nel giro di un paio di settimane dovrebbe però rientrare per il debutto con il Milano. E poi c’è l’altro interno Marco Masiero, proveniente dal Rajo Rho. Da maggio inoltre la squadra potrà contare anche sul ritorno di Chris Santoianni, l’italo-americano che è stato punto di forza del Milano nelle ultime due stagioni. Per il resto l’ossatura del Milano è confermata con i veterani Spinosa, Bacio, Anedda e Selmi, l’esterno Parisini e i lanciatori italiani Greggio, Sardo e Girasole (quest’ultimo gioca anche nella nazionale svizzera).
Grande sarà l’attesa, dopo 6 anni, per il derby con il Bollate che andrà in scena al Comunale bollatese il 17 maggio e al Kennedy il 2 agosto saranno.
Ma ci sarà un altro momento importante da celebrare, quello indubbiamente di maggior valore per un club antico come il Milano 1946.
Nel 2008 cade il cinquantenario del primo scudetto ed il 26 aprile, in occasione della prima partita interna contro il Sala Baganza, verranno premiati al Kennedy i grandi protagonisti di quella lontana stagione: da Angelo Novali a Roberto Gandini, da Ugo Balzani a Renato Zerbini, Giancarlo Folli, Gallasini, Goldstein, De Muro, Spinosa, Redaelli, Carestiato. Grandi nomi del baseball milanese ed azzurro che si ritroveranno per un giorno, ricordando anche chi non c’è più come il leggendario allenatore Elliot Van Zandt, come l’indimenticabile Gigi Cameroni, anima del Milano Baseball, come Andrea Balzani e Marino Zerbini o come il presidente Gianni Ghitti.
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