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Bob Ojeda in Italia a fine giugno

nUn'altra stella delle Majors sta per sbarcare in Italia. Un campione straordinario, di quelli che non ti immagineresti mai di poter incontrare nella vita. Figuriamoci, averlo come allenatore. Eppure… n

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n"E' tutto vero. Bob Ojeda verrà in Italia. Sarà a Verona per partecipare come coach al nostro camp, per condividere con i nostri ragazzi la sua esperienza di giocatore e di allenatore" anticipa a Baseball.it Giovanna Armani, fondatrice del Centro Frozen Ropes di Verona, il primo in Europa. n

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nE Robert "Bob" Michael Ojeda, in effetti, di esperienza ne ha da vendere: 15 anni passati sui mound della Grande Lega prima a Boston, quindi a New York con i Mets, poi in sequenza Dodgers, Indians e infine ancora New York, sponda Yankees. n

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n1.128 battitori lasciati al piatto, un record personale di 115 vittorie e 98 sconfitte, una media punti guadagnati complessiva di 3.65, che altro aggungere. Nato a Los Angeles nel 1957, ha iniziato la sua carriera nel baseball professionistico nel 1979, come free-agent, per l'organizzazione dei Red Sox, prima con i Winter Haven (Florida State League) poi, l'anno successivo, subito la promozione a Pawtucket in AAA, con i quali disputa la più lunga partita che la storia del baseball ricordi: 33 innings. n

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nIl 1981 è l'anno della consacrazione nel mondo delle Majors, con i Red Sox. Nel 1986 il passaggio ai Mets con i quali lo stesso anno disputa, vincendole, le World Series proprio contro i suoi ex-compagni di squadra ed è protagonista dell'importante vittoria fuoricasa (7-1) che ha ribaltato la serie: le "calze rosse" avevano vinto entrambe le prime due partite disputate nella Grande Mela. n

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nSeguono -come detto – buone stagioni a Los Angeles, Clevelend e per chiudere in bellezza New York, con la mitica casacca dei Bronx Bombers con i quali disputa anche la sua ultima partita. Era il 22 aprile del 1994. n

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nDopo alcuni anni passati a godersi la propria "pensione", Bob rientra nel "giro che conta" e dal 2001 al 2003 è pitching-coach per l'organizzazione dei Mets (dal singolo A al doppio A). Poi una grande opportunità "sfumata" per alcune incomprensioni con la franchigia, gli Oakland Athletics: è il 2003. Nel 2005 è pitching-coach dei Worcester Tornadoes (Can-Am League) con i quali vince le Serie Finali. n

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n"E' un'opportunità unica per tutti gli atleti – conclude Armani – L'ultima volta avevamo promesso che ci saremmo presto fatti sentire e così è stato. Due settimane fa, il try-out con i Minnesota Twins, ora Bob Ojeda". n

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Marco Micheli

Nato nel 1980, metà trentino e metà vicentino (ma veronese d'adozione), vive e lavora a Milano dove si occupa della comunicazione nel Sud-Europa per Boston Consulting Group (BCG), la multinazionale della consulenza aziendale. Grande appassionato di tutto ciò che è USA, dallo sport ai "dunkin' donuts", dai grattacieli della East Cost alle spiagge assolate della West. Marco scopre il baseball all´età di 10 anni quando, complice un regalo della madre insegnante, inizia a calpestare lo storico diamante della Polisportiva Praissola sotto la guida del "mitico" Bissa. Gli anni dell´università lo allontanano dalla terra rossa, prima a Feltre e poi a Milano. Ma è con il conseguimento della laurea in Relazioni Pubbliche allo IULM di Milano e il conseguente viaggio-premio a Boston che si ritrova e decide di curare la comunicazione dei Dynos Verona. Due anni favolosi, densi di soddisfazioni e ricordi indimenticabili, impegnato nella promozione del sodalizio scaligero sulla stampa locale e sportiva. Per Baseball.it scrive del "batti e corri" giocato nella sua terra, il Nord-Est, ma non disdegna di "intrufolarsi" anche in questioni a carattere nazionale e internazionale.

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