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Grandi campioni tra rivincite e addii

nDa come si era messo, il 2008 sembrava apparire come la fine della corsa per quattro grandi glorie delle Majors. Ma, a conti fatti, potrebbe non essere così per tutti. Mentre Mike Piazza ha dato ufficialmente l'addio al baseball giocato, Hideo Nomo, Frank Thomas e Jim Edmonds hanno incontrato qualche avversità nella prima parte della stagione, eppure… n

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nNomo, reduce da uno stop di tre anni, è in crisi profonda e in sole tre apparizioni sul monte dei Royals viene letteralmente massacrato dai battitori avversari. In poco più di quattro inning concede nove punti e la sua media pgl è schizzata oltre 18. La dirigenza di Kansas City ha deciso quindi di dare il benservito al trentanovenne lanciatore, anche per via del contratto che non prevede pagamenti per il pitcher nipponico. n

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nThomas ed Edmonds, a differenza di Nomo, fanno i conti con contratti che li fanno guadagnare rispettivamente 12.5 e 8 milioni di dollari per il 2008 e che quindi caricano sulle loro spalle, responsabilità ben più ampie. Voci maligne parlano di tramonto per i due giocatori che già nella stagione del 2007 hanno dato segni di una lieve decadenza al piatto. Il malcontento nei rispettivi club inizia ad essere forte e Thomas è la prima vittima. Dopo sedici partite, una media battuta di .167 e sue lamentele nei confronti della squadra per averlo fatto sedere in panchina durante le ultime due gare, i Blue Jays decidono di svincolarlo incondizionatamente, dichiarando che al momento, preferiscono inserire nel lineup prospetti più giovani che possano crescere durante la stagione. n

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nL'ora di Edmonds scocca solo qualche giorno dopo. In una squadra come San Diego, che tanto promette all'inizio del campionato e che invece non fa altro che perdere partite su partite, i problemi vengono focalizzati sui singoli giocatori e Edmonds, 37 anni, che in 26 partite batte solo .178 con un solo fuoricampo, viene visto come una zavorra costosa. Così come Thomas, anche lui viene svincolato incondizionatamente. n

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nI giorni a seguire sono per entrambi giorni di rinascita. Gli Oakland Athletics ed i Chicago Cubs, intravedono nei due giocatori possibili soluzioni ai loro problemi e, potendo contare sul fatto che sia Blue Jays che Padres, pagano l'intero ammontare dello stipendio dei due campioni, ingaggiano senza pensarci due volte Thomas ed Edmonds. Gli Athletics sperano che Thomas, 40 anni ieri, ripeta la stagione avuta nel 2006 (39 fuoricampo, 114 punti battuti a casa) proprio giocando ad Oakland. I Cubs vedono in Jim Edmonds un battitore mancino che possa risolvere la loro scarsa presenza da quella parte del piatto nel lineup. Sono inoltre convinti che, anche se diminuita, l'abilità di Edmonds come esterno centro sia ancora sopra la media. n

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nE mentre per Thomas ed Edmonds, le porte si riaprono, Mike Piazza ha deciso di chiudere definitivamente la sua, annunciando il proprio ritiro e affermando di farlo senza nessun tipo di rimpianto. Uno dei più grandi catcher con grandi capacità offensive, Mike Piazza entrerà con tutta probabilità nella Hall of Fame. n

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nQualche informazione, alcuni dati salienti, tanto per capire che risultati straordinari hanno raggiunto questi quattro campioni e fino a dove alcuni di loro possono spingersi ancora. n

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nFrank Thomas, 39 anni, nel 1990 è con i Chicago White Sox (squadra con cui giocherà fino al 2005) e già nel 1991 diventa il prima base titolare della formazione grigio-nera. Si guadagna il soprannome di "Big Hurt", grazie alle sue impressionanti statistiche, che raggiungono il culmine durante la stagione interrotta per lo sciopero del 1994 con 38 homers, 101 punti battuti a casa, una media di .353 e una media bombardieri di .729 in sole 113 partite giocate. Nel 1993 e nel 1994 è nominato MVP per due stagioni consecutive. Thomas ha una media vitalizia di .302, ha battuto in totale 517 homers e 1.699 punti a casa, mettendo insieme dal 1991 al 1998 ben otto stagioni consecutive con più di 100 punti prodotti. n

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nJim Edmonds, 37 anni, inizia la sua carriera nel 1993 con i California Angels per poi passare nel 2000 con i Saint Louis Cardinals. Si fa presto un nome nella lega per la noncuranza con la quale si getta spesso contro le recinzioni pur di effettuare eliminati. Vince ben 8 Gold Glove Award come esterno, due nell'American League e sei nella National League. Nel 2004 chiude il campionato con una media battuta di .301e una media bombardieri di .643 che gli permetteranno di vincere il Silver Slugger Award (consegnato al miglior battitore per ogni posizione in difesa) come esterno. Edmonds ha una media vitaliza di .285, 363 homers e 1.127 punti battuti a casa. n

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nMike Piazza, 39 anni, nel 1992 con i Los Angeles Dodgers per poi giocare per ben otto anni nella Grande Mela con i Mets. Nel 1993 viene eletto Rookie of the Year nella National League e nel 1996 ottiene il premio di MVP all'All-Star Game. Nonostante i suoi riconoscimenti sul campo non siano come quelli di Thomas e Edmonds, Piazza mette insieme numeri impressionanti e diventa uno dei più grandi battitori a giocare ricevitore che siano mai esistiti nel baseball. È uno degli otto ricevitori nella storia della Major a battere in una stagione almeno 30 homers, 100 punti battuti a casa e con una media superiore a .300 e lo fa per ben sei stagioni. Piazza ha ottenuto in carriera una media di .308, un totale di 427 homers e 1.335 punti battuti a casa. n

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nHideo Nomo, 39 anni, comincia nel 1995 con i Los Angeles Dodgers per poi passare in diversi team prima di tornare per tre anni con i Dodgers nel 2002. Il suo movimento di lancio, gli consente di essere quasi intoccabile durante le sue prime stagioni, tanto che nel suo primo anno in America, ottiene il premio di Rookie of the Year. Partecipa per diversi anni all'All-Star Game e nel 2001 lancia un no-hitter con la maglia dei Boston Red Sox. Dopo la stagione del 2005 con Tampa Bay si ferma per problemi fisici fino al 2008 quando firma un contratto da Minor Leaguer con i Kansas City Royals. Nomo ha una media pgl di 4.24, ha ottenuto 123 vittorie e 109 sconfitte, lanciando 1967.1 riprese e mettendo a segno ben 1918 strikeout. n

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Fulvio Pannese

Nato 1978, scopre il baseball attraverso un libro e dopo aver giocato a Mel-Ball alle elementari. Non riuscendo a trovare una squadra dove giocare si dedica ancora all'atletica fino al 1992 quando scopre l'acquacetosa a Roma e si ammala definitivamente di baseball. Una passione così forte che gli fa divorare giornali, riviste, videocassette e tutto quello che parli di questo bellissimo sport. Nei bienni 1994/1995 e nel 1998/1999 si reca negli Stati Uniti per provare la strada del professionismo, ma senza successo. Tornato in Italia disputa diverse stagioni alla Lazio, poi nel Capanelle e ora è attualmente nelle file della Roma Baseball in serie B. Da sempre appassionato di Major League, ama analizzare statistiche e seguire le storie dei giocatori.

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