Categories: Punto e a capo

Bologna e Nettuno come prima, più di prima

nFortitudo Bologna e Danesi Nettuno partono subito forte e inaugurano il girone di semifinale play-off con due sonanti vittorie in trasferta. Anche se esagerati nella forma, i successi on the road ottenuti da felsinei e laziali erano prevedibili nella sostanza. Era infatti cosa nota che nella gara dei pitcher italiani tanto la T&A San Marino quanto il Montepaschi Grosseto partissero sfavoriti ma due simili debacle probabilmente nessuno le aveva messe in conto. n

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nSul diamante di Serravalle la Fortitudo regina della regular-season ci ha messo un solo inning per far capire che aria tirasse al troppo tenero Tonellato (esordio assoluto per il giovane pitcher dei Titani in una gara di play-off). Un primo attacco interminabile, condito da 6 valide dello scatenato line-up di Nanni, due basi ball, un colpito e un lancio pazzo per un totale di 7 punti sul tabellone. Partita cominciata e già finita. Il resto dell'incontro si è risolto in un veloce avvicinamento al 9° con entrambe le squadre virtualmente già concentrate ai prossimi impegni che le vedranno nuovamente opposte domani e sabato sera al Gianni Falchi. C'è stato comunque il tempo per ammirare la specialità di Richard Austin, sempre più bomber principe dopo i dieci fuoricampo battuti in regular-season: suo il kilometrico homer che al 4° inning ha fissato il punteggio sul definitivo 1-9. n

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nAlla fine non è andata in maniera troppo diversa nemmeno allo Jannella di Grosseto (0-8) dove comunque il Montepaschi ha cercato di rimanere in partita per due terzi di gara aggrappandosi al suo capitano Emiliano Ginanneschi, l'unico pitcher di ruolo rimasto a disposizione di Mazzotti per garatre, ma anche questa era cosa nota. La Danesi Nettuno non si è fatta pregare e ha risolto la questione di forza spedendo ben 4 palline oltre la recinzione del rinnovato impianto maremmano. A dare il via al festival non poteva che essere l'uomo simbolo degli Indians ovvero Peppe Mozzanti che con una gran legnata al 3° ha poderosamente spezzato gli equilibri proiettando la Danesi sul 3-0. A imitare Mazzanti ci hanno poi pensato Camilo (due volte) e Duran a sottolineare come 8 delle 9 valide del line-up Danesi siano state prodotte dai primi 4 in battuta. E sul monte show d Richetti, che dopo le ultime prestazioni in chiaroscuro in regular-season, ha d'incanto ritrovato lo smalto abituale e di inizio campionato. n

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nAdesso si cambia campo e chissà, forse potrebbe cambiare anche la musica. Domani sera al Falchi la T&A si giocherà la carta del trio stranger sul monte (Estrada-Figueroa-Looney) anche se il suo box avrà il suo da fare contro la coppia Matos-Vargas mentre allo Steno Borghese sulla carta il professore Mikkelsen parte avvantaggiato contro Cruz-Florian. n

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This post was published on 7 Agosto 2008 13:52

Cristiano Cerbara

Nato a Rimini 38 anni fa, Cristiano Cerbara è entrato nel mondo del giornalismo sportivo dall'ottobre del 1998, ovvero da quando ha rivestito per quattro anni i panni di collaboratore esterno del quotidiano locale "La Voce di Rimini" curando principalmente e giornalmente le vicende calcistiche del Rimini e collaborando comunque anche per quanto riguarda il baseball fino a diventarne responsabile in prima persona dai play-off 2001. E nell'ottobre 2002 ecco il passaggio alla redazione del Corriere Romagna dove ha ricomposta la staffetta di baseball.it con l'amico Andrea. Ma quello per il "batti e corri" é un amore profondo, nato con un classico colpo di fulmine all'età di 19 anni. Era infatti il 1988 quando il baseball cominciò a fare parte della sua vita sfociando in una passione che lo ha portato a saltare (per cause di forza maggiore) appena 2 partite allo stadio dei Pirati di Rimini (le ultime ed ininfluenti della regular season 1997) negli ultimi 15 campionati. Sposato dal settembre del 2000 con Monica, collabora con "Il Biancorosso" (giornalino quindicinale che esce in occasione delle partite interne del Rimini Calcio) e con il settimanale "Romagna Sport". Segue con interesse il baseball delle Major League e il suo sogno sarebbe quello di poter assistere dal vivo ad una partita di finale delle World Series ma per il momento si accontenta di entrare virtualmente nei templi del batti e corri a stelle e strisce consumando la sua Play-station a suon di fuoricampo e spettacolari prese in tuffo. Un altro desiderio forse irrealizzabile é quello di poter vedere un giorno il baseball italiano arrivare allo stesso grado di popolarità del calcio.

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