nE venne il giorno di Fabrizio Chirici, uno di quelli che non scordi mai. Già, perché l'arbitro livornese, il migliore della categoria a livello italiano e tra i più apprezzati a livello internazionale, 37 anni festeggiati il 25 luglio scorso e da 22 sui diamanti di baseball, sarà protagonista oggi in campo nella semifinale tra cubani e americani come "umpire di terza base". Sarà la sua settima partita alle Olimpiadi di Pechino, dopo Stati Uniti-Corea (quella del suo esordio ai Giochi) in prima base, Cuba-Canada in terza base, Corea-Canada a casa base, Taiwan-Corea in prima base, Olanda-Canada in seconda base e Cuba-Cina a casa base. n
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nFino ad oggi un lavoro pulito e ai limiti della perfezione che hanno fatto alzare le quotazioni di Chirici fino alla designazione per la semifinale. "Ottenere un posto per il match che assegna la più ambita medaglia olimpica è difficile – dice da Pechino a Baseball.it l'arbitro livornese – in mezzo a questa gente che vive di baseball, o è quasi professionista. Vediamo cosa riesco a raccogliere. Ho lavorato bene e sarebbe un colpaccio davvero. Ci spero molto e continuo a impegnarmi per arrivarci. Dita incrociate fino alla fine". n
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nNe è passato del tempo per Chirici dalla sua prima partita nel massimo campionato italiano: era il 1995 e si giocava Nettuno-Caserta, un debutto importante al fianco di Roberto Marchi e Michele De Notta. "Ma la più bella partita arbitrata è stata gara-5 Nettuno-Grosseto l'anno scorso, mentre quella che mi ha emozionato di più è stata gara-7 a Grosseto, quella dello scudetto 2007, un match palpitante che ha richiesto un grandissimo controllo interno, un incontro difficile ma emozionante. Chi sono i giocatori più esemplari? De Franceschi e Liverziani per la correttezza e la professionalità che esprimono in campo. La lista degli scorretti è invece piuttosto lunga…" n
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nPoi l'escalation all'estero: finale dei Mondiali di Cuba nel 2003, arbitro capo nella finale della Coppa Intercontinentale tra Taipei e Cuba nel 2006 davanti ad oltre 20.000 spettatori, quarti di finale, semifinali e finale 3° e 4° posto del Mondiale di Taiwan del 2007. "Un momento indimenticabile l'ho vissuto proprio in quest'ultimo campionato del Mondo, perché poco prima della finale tra Cuba e USA mi è stata detto, seppur ufficiosamente, che ero tra i prescelti per Pechino". E il 24 dicembre dello scorso anno, in casa Chirici è stata festa doppia, perché oltre a celebrare la vigilia di Natale si è brindato anche alla comunicazione ufficiale che Fabrizio aveva ricevuto poche ore prima e che annunciava la sua nomina ad arbitro olimpico. La selezione per i Giochi è stata durissima e gestita direttamente dalla federazione internazionale nell'ultimo quadriennio: dopo Atene, la Umpire Commission presieduta dall'americano Dick Runchey ha cominciato a scremare attraverso le varie competizioni un gruppo di 50 arbitri a livello mondiale. Fino ad arrivare ai 16 migliori, tra cui appunto Chirici (uno dei due europei, l'altro è l'olandese Van de Berg), da inviare in Cina. Pur senza la compagnia degli azzurri. n
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nPechino è stata la più classica delle ciliegine sulla torta. Chirici (che lavora a Pisa come autista della Croce Rossa Italiana) è personaggio stimato e di esperienza internazionale ne ha da vendere. E si è fatto un nome. Soprattutto nel Caribe. In casa dei maestri cubani. E' successo tutto la primavera scorsa, quando Cesar Valdes, responsabile degli arbitri, lo ha chiamato assieme ad Alessandro Cappuccini per fargli dirigere alcune partite della "temporada" 2007-2008. E Chirici è stato talmente all'altezza da guadagnarsi anche la direzione di gara di alcune partite dei playoffs della Serie Nacional. Cinque per la precisione, tra cui anche l'atteso match dei quarti tra Vaqueros de L'Avana e Sanctu Spiritus. Un evento senza precedenti. Nessuno prima di Chirici aveva mai arbitrato una gara dei playoffs del massimo campionato cubano. "Ed è andata benissimo, grande cornice di pubblico, interviste… I cubani sono dei grandi maestri che danno spettacolo. Laggiù si lascia molto più correre, non ci si ferma sul balk, la zona dello strike è molto più ampia. Ma occorre anche dire che i giocatori sono piuttosto calienti nei confronti degli arbitri". n
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nE adesso sei a Pechino… "E' una grande emozione, mi hanno tremato le gambe quando sono arrivato qui. Ho cercato di fare bene sin dall'inizio, umilmente, perché la scuola italiana è di tutto rispetto. Ce l'ho messa tutta e ora vediamo. La finale di domani? Sarebbe un sogno. Ma qui ricordate che c'è gente che ha 2-3 Olimpiadi alle spalle come gli arbitri portoricani Willie Rodriguez e Carlos Rey, i migliori umpire al mondo. Cosa è il baseball per me? Tutta la mia vita. Avevo 15 anni e mio papà Pierluigi arbitrava… me ne sono appassionato subito. Poi fu l'attuale Presidente della FIBS, Fraccari, allora Presidente del CNA a tenermi il corso. Ho iniziato così e non ho mai smesso. D'altronde devi essere un po' arbitro anche nella vita, no?" n
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