Passo dopo passo, inesorabilmente, il San Marino avanza verso il tricolore. Ha vinto di nuovo la corazzata di Bindi, di stretta misura, com'è ormai consuetudine in queste combattute Italian Series. Quanto basta per conquistare anche gara-4 e allungare sul Nettuno. Vince e convince la T&A, perché ha giocato finora un bel baseball, concreto ed efficace in attacco, molto attento e puntuale in difesa. Una macchina oliata a dovere, con un perfetto meccanismo di rotazione dei lanciatori. Un line-up, quello dei sammarinesi, sempre con un giusto livello di concentrazione, che inning dopo inning resta vigile, pronto a colpire nei momenti chiave. "Il nostro è un gruppo di lottatori – avevo detto Bindi qualche giorno a Baseball.it – E ogni partita ha avuto un suo protagonista. Questo ci ha fatto arrivare in finale".
Ieri sera, al Serravalle, con la staffetta Figueroa-Looney vincente sul monte (rispettivamente 7 e riprese), i principali fautori del successo sono stati però Suardi e Rovinelli. Contro Fraylin Florian (che ha retto l'intero match con 103 lanci), l'esterno ed il prima base hanno spedito la palla oltre la recinzione alla terza e quarta ripresa: per primo aveva cominciato il lodigiano Riccardo Suardi. Suo il pareggio con un solo-homer dopo il momentaneo 1-0 dei tirrenici arrivato al secondo inning grazie a Ramon Tavarez che, in seconda su singolo al centro, correva a casa sulla valida nella zona sinistra del campo di Ambrosino.
Al quarto l'azione che darà una svolta all'intero incontro. Dean Rovinelli, il gigante del Michigan (è originario di Canton) che difende il cuscino di prima dei padroni di casa, fa scattare in piedi Bindi e l'intero dug-out. Esplode, dirompente, con un fuoricampo al centro da 3 punti portando a casa base sia Vasquez (in base su una mancata presa al volo di Camilo) che Sheldon (quattro ball). San Marino 4, Nettuno 1.
Figueroa continua a macinare lanci (104) e concede poche valide, cinque per l'esattezza, prima di lasciare la pedana a Looney (35 lanci), che di valide ne lascerà in diamante due. A riposo Estrada, hai visto mai possa servire in un eventuale gara-7.
In attacco San Marino pigia sull'acceleratore ed al settimo è solo merito di Duran se due corridori del nove di Bindi non vanno a punto. Il "Don Carlos" del Nettuno si supera con una presa al volo in corsa verso Ambrosino su una linea insidiosa del solito Matamoros.
Il carattere e la proverbiale grinta dei laziali viene fuori, tardivamente e solo nell’ultimo attacco regolamentare quando si scatena anche la bagarre tra l’arbitro capo Chirici, il manager del Nettuno, Bagialemani, ed il Direttore Sportivo, De Carolis, espulsi tutti e due. Provano a rimontare quelli della Danesi con Parisi che raccoglie quattro ball, Castrì che si sblocca e trova un varco libero a destra dove infila un bel doppio, con Duran (stratosferico in finale) che batte valido al centro e porta entrambi i compagni a casa base. Due punti per la Danesi che riduce fino al 4-3. La partita si riapre, il dug-out è tutto in piedi. Ma ci sono due out. Duran non arriverà mai in seconda perché la battuta di Ugueto, inesistente finora nel box (è a 0 su 18), si spegne su La Fera che assiste su Imperiali e chiude il sipario su gara-4. Per San Marino è il terzo trionfo.
La squadra di Bagialemani batte di più (8 valide contro 7), ma per l'ennesima volta lascia amaramente tanti uomini in base. Otto, ieri sera, addirittura 14 nella sfida di lunedì finita agli extrainninng. 22 corridori in potenziale posizione punto.
Si volta pagina. Stasera c'è la quinta sfida e San Marino può contare sul primo match-ball con Tiago Da Silva partente. Bindi non ha alcuna intenzione di trasferire le finali a Nettuno. Fiuta il pericolo. Sul versante tirrenico c'è però un Giovanni Carrara che non sarà certo disposto a lasciare troppi spazi agli avversari. Nettuno spera ancora e darà l'anima. La serie continua…
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