"Questa chiamata mi ha colto allo sprovvista, ma sono molto contento di questa nuova avventura in cui metterò tutto me stesso, insieme al tempo e alle competenze maturate in questi anni. Credo che Godo mi abbia scelto per l'esperienza acquisita con i Marina Baseball, prima come coach poi come Team Manager, ma anche perché l'arrivo di forze nuove può aiutare a migliorare le cose".
Sono le parole di Vincenzo "Gigi" Mignola, 51 anni, l'uomo che il De Angelis Godo ha recentemente nominato come Team Manager, andando a completare lo staff dirigenziale che seguirà la prima squadra di Maurizio Zoli. Un incarico, questo, che rientra nei piani della società romagnola, già al lavoro in vista della prossima Italian Baseball League, che sta infatti rafforzando la propria organizzazione. Oltre al ruolo di Team Manager, Mignola coadiuverà l'attuale direttore sportivo Attilio Casadio per quanto riguarda le attività legate alla comunicazione e all'immagine della squadra.
Per quattro anni Mignola ha ricoperto l'incarico di "bench coach" con l'Italmet Marina Waves come vice di Andrea Ciccorossi nella stagione che portò la compagine rivierasca alla storica promozione in A2 e alla vittoria in Coppa Italia di categoria. Dopo la promozione in A2, sempre con i Waves, è stato nominato Team Manager, carica che ha mantenuto per due anni.
"Lascio una società a cui devo molto, ma a cui ho dato anche tanto. Ringrazio il Presidentissimo Piutti che mi ha fatto fare esperienza e conoscere meglio l'ambiente dove ora opero. Anche il Direttore Sportivo, Cappio, è stato prezioso: mi ha fatto scuola facendomi capire come vanno affrontate certe situazioni. A loro va l'augurio di un campionato pieno di soddisfazioni. A Godo, trovo un ambiente pieno di persone che si danno da fare, volontari eccezionali che dedicano con passione, serietà e competenza il loro tempo alla società".
Per Mignola si tratta infatti di un gradito ritorno, visto che aveva già fatto parte dello staff tecnico del Godo negli anni ‘80. L'esperienza e le capacità organizzative saranno sicuramente un aiuto in più per la società per poter continuare il cammino nella Italian Baseball League.
"Se mi spaventa il salto di categoria? No, affatto. Mi ritengo un problem solving man. C'è un problema? Si risolve, perché un rimedio c'è sempre. Così facendo si creano le condizioni per migliorare sempre: in serie C o nella IBL ci sono sempre dei problemi da risolvere e su questi lavoreremo.
Ma devo ringraziare la mia famiglia, che come sempre mi permette – più o meno di buon grado – di affrontare queste avventure: sono persone che fanno e faranno sempre parte della grande famiglia del baseball e quindi ben comprendono quanto questo sport ce l'ho nel sangue".
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