A cuor sereno, dalla sede dell'azienda di cui è socio ad Acilia, un'ampia zona a sud-ovest della capitale, Tonino Micheli torna a parlare del suo programma elettorale di sette pagine diffuso nel pomeriggio di ieri. E svela in esclusiva a Baseball.it alcuni retroscena di quella sua relazione che ha sollevato un gran polverone all'intero di tutto il movimento.
"E' una provocazione, è una chiara provocazione" scandisce il candidato di Rieti alla presidenza FIBS. Il sito web che appoggia il suo gruppo, riferendosi al programma, cita che "nell'andare a leggerlo si possono trovare delle similitudini con il passato. Siamo noi stessi a dire che è così, perché ci sono punti che sono stati aperti nel 2001, tenuti aperti nel 2004, ma ancora terribilmente irrisolti".
Sabato scorso, Micheli si è riunito a Forlì con una decina dei suoi fedelissimi per mettere a punto le azioni da attuare nell'immediata vigilia dell'Assemblea elettiva. "Qualcuno ha tirato fuori i programmi di Fraccari del 2001 e del 2004. Ci siamo guardati in faccia ed abbiamo convenuto che era esattamente quello che noi intendiamo fare. Perché, a nostro avviso, i programmi del 2001 e del 2004 non sono stati attuati, soprattutto dove si parla nello specifico delle società.
Mi sono assunto la responsabilità di pubblicare quel programma così com'erano aggiungendo solo due cose nuove ma estremamente importanti: il numero delle società aventi diritto al voto, che nel 2001 erano 365 si sono ridotte nel 2008 a 282, e le mie conclusioni finali. Perché nessuno ha mai dato evidenza a questo calo di oltre il 20%?
E' chiaro, questa è una provocazione bella e buona. Io dico che in 8 anni questi programmi non sono stati messi in pratica e così li facciamo nostri. Questo è esattamente quello che il mio gruppo ed il sottoscritto vogliamo fare. Se il programma fosse stato realizzato, non avrebbe avuto senso presentare la mia candidatura alla presidenza. Ci sono diversi personaggi che si stanno agitando nel movimento, ma parecchi hanno capito perfettamente la mia provocazione. Non c'è nulla da scoprire. Quanto aveva detto Fraccari nel 2001 era sacrosanto, lo riproponiamo quindi oggi e tenteremo di realizzarlo".
Ma Micheli vuole ancora chiarire, spiegare, illustrare come stanno le cose e per questo sta per inviare un secondo ed ultimo messaggio a tutte le società, dando loro appuntamento a Bellaria per il 16 novembre. "Spero solo che le società lo leggano attentamente – conclude l'ex-allenatore azzurro di softball – e che abbiano fiducia nel nostro gruppo".
Allibito. Così replica l'attuale presidente della FIBS, Riccardo Fraccari, alle motivazioni espresse dal suo antagonista. "Dico semplicemente che sono allibito di fronte alle giustificazioni di Micheli. Trovo che riportare il programma di un'altra persona è una mancanza di rispetto verso le società alle quali, senza alcuna premessa, è stato riproposto il testo del 2001. Ma quale provocazione! E' comodo dire ora, che è stato colto con le dita nella marmellata, che si tratta di una provocazione, che ha copiato. Non può certo negare l'evidenza. Perché allora non dirlo prima?
Non voglio scatenare una polemica, ma quando non si hanno idee proprie, le alternative sono solo due: si copiano le idee di un'altra persona o si fanno attacchi personali, si denigra, come ho visto sino ad oggi. Ribadisco, non voglio entrare in polemica. Le società italiane sono comunque adulte per capire la verità, poiché per fortuna non siamo più nel 2001.
Un'ultima precisazione, a proposito delle società: il confronto tra i numeri delle società nei diversi anni non è significativo perché quello che è davvero importante è il numero delle squadre e dei tesserati. Un esempio: tra 50 società con una squadra ciascuno e 30 società con 2 squadre, preferisco la seconda ipotesi. Per aumentare il numero delle società bastano due minuti ma è una cosa fittizia.
Per quanto riguarda l'affermazione che in questi 7 anni non è stato fatto nulla, beh… o si è fuori dal movimento o si è in malafede".
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