Curiosità, numeri e fatti dal Classic

Quattro ore di dura ma appassionante battaglia in diamante. Con quattro lanci che decidono un evento intero. Una veloce da 95 miglia e 3 slider. Keun-Woo Jeong è ko al primo inning supplementare. La Corea è battuta, 5-3. Il World Baseball Classic è del Giapppone. Braccia al cielo di Darvish, delusione per Lim.
E' il secondo titolo consecutivo per la squadra nipponica dopo il 10-6 di tre anni fa inflitto a Cuba. Un altro trionfo internazionale per il Giappone dopo la Coppa Intercontinentale del 1973 in Italia e del 1997 in Spagna, le Olimpiadi di Los Angeles 1984 ed il primo WBC. Per onorare il successo della squadra di Tatsunori Hara, l'Empire State Building di New York City si illuminerà con i colori del Giapppone: un modo originale per celebrare il bis al WBC.
E l'ennesimo riconoscimento l'ha ottenuto anche il partente nipponico Daisuke Matsuzaka che, dopo essere stato nominato MVP del Classic inaugurale, ha conquistato anche il titolo di miglior giocatore dell'edizione 2009. L'asso dei Red Sox ha chiuso con un record di 3-0 con 2.45 di media pgl in tre partenze. In 14.2 inning, ha concesso 4 punti, 14 valide e 5 basi con 13 strikeout realizzati. In semifinale contro gli USA, domenica notte, Dice-K aveva lanciato 4.2 riprese, subendo 2 punti e 5 hits, 3 basi e 4 strikeout, conquistando la vittoria. In entrambe le edizioni del WBC, Matsuzaka ha un record di 6-0 con una media pgl di 1.95: sono 27.2 gli inning lanciati, 6 i punti subiti, 22 le valide, 8 basi e 23 strikeout.
Due numeri anche sullo starter Hisashi Iwakuma, restato sul mound nell'ultima sfida del Classic per 7.2 inning: 2 punti e 4 valide con 2 basi e 6 strikeout in quella che è la più classica delle "no-decision". Complessivamente Iwakuma ha chiuso con un record di 1-1, una media pgl di 1.35 in 4 partite di cui 3 come partente. 20 inning lanciati, 3 punti, 12 hit, 6 basi e 15 strikeout.
Brilla però anche un'altra stella giapponese. Ichiro Suzuki ha battuto la valida vincente, un doppio, che ha regalato i due punti all'inizio del decimo. Ichiro è stato devastante lunedì, 4 su 6, decimo giocatore del Classic 2009 a collezionare 4 valide in un solo match.
La finalissima tra Giappone e Corea rappresenta la seconda partita finita agli extra-inning del WBC di quest'anno e la terza nella storia della manifestazione. Cuba sconfisse Panama 8-6 all'undicesimo l'8 marzo 2006 e l'Olanda ha battuto 2-1 la Repubblica Dominicana sempre in 11 riprese il 10 marzo scorso.
In nove incontri disputati al Classic 2009, il Giappone ha battuto tre volte di più degli avversari: in totale sono stati infatti 50 i punti segnati contro i 16 delle squadre affrontate. Il line-up del Sol Levante ha battuto 92 valide di cui 74 singoli (più dell'80%), 12 doppi, 2 tripli e 4 homerun.
La sfida decisiva ha fatto registrare il record assoluto di spettatori nelle partite delle due edizioni del Classic: 54.846 i presenti al Dodger Stadium. Precedente primato: 45.640 tifosi che avevano assistito a Giapppone-Corea il 7 marzo scorso al Tokyo Dome. In totale, il World Baseball Classic 2009 è stato seguito da 801.408 spettatori con una media di 20.549 a partita (39 le gare in programma). Nel 2006, il totale era stato di 737.112 con una media per partita di 18.900. L'incremento è stato dell'8.5%.
Altre curiosità: quello di lunedì è stato il quinto "contest" tra Corea e Giappone nel 2009. Le prime due volte nel primo round a Tokyo e altre due nel secondo round a San Diego. Il Giappone ha vinto la prima (14-2 il 7 marzo) e la quarta sfida (6-2 il 19 marzo). La Corea invece è uscita vittoriosa nei due confronti centrali (1-0 il 9 marzo e 4-1 il 17).
E per poter tramandare, concretamente, ai posteri questo World Baseball Classic 2009, la National Baseball Hall of Fame e annesso Museo riceveranno in dono da giocatori e squadre preziosi cimeli. Proprio oggi hanno preso la via di Cooperstown diversi oggetti tra cui: il cappello indossato dal partente dominicano Ubaldo Jimenez nella gara contro l'Olanda in cui ha collezionato 10 strikeout, quello del pitching coach "orange" Bert Blyleven durante il round 1 e 2 ed infine quello dello starter venezuelano Felix Hernandez sempre nel round 1 e 2 quando aveva chiuso con un record di 2-0. La mazza utilizzata dal terza base americano David Wright nel match che ha qualificato gli USA alle semifinali (battuta vincente al nono inning contro Portorico nel round 2). Nell'elenco figurano anche il caschetto protettivo del prima base venezuelano Miguel Cabrera, un cappello della nazionale di Cuba ed altri oggetti donati dalla squadra coreana e giapponese. Nel 2006, il Museo di Cooperstown ricevette la mazza usata in semifinale da Seung-Yeop Lee ed il cappello indossato dal lanciatore Jin-Young Lee. Dai campioni giapponesi della prima edizione arrivarono sei oggetti: una giacca di Koji Uehara, gli spikes del manager Sadaharu Oh e di Shunsuke Watanabe, il caschetto di Ichiro Suzuki, ma anche la maglia di Daisuke Matsuzaka e il cappello di Nobuhiko Matsunake.

Filippo Fantasia

Nato nel 1964 ad Anzio (Roma) è giornalista pubblicista dal 1987. Grande appassionato di sport USA, e in particolare di baseball e basket, svolge a tempo pieno attività professionale a Milano come Responsabile Ufficio Stampa e Relazioni con i Media italiani e internazionali presso importanti corporate. Nel corso degli anni, ha collaborato con diverse testate nazionali e locali tra cui Il Giornale, La Stampa, Il Resto del Carlino, Tuttosport, Guerin Sportivo, Il Tirreno, Corriere di Rimini, e con testate specializzate come Play-off, Newsport, Sport Usa, Baseball International e Tuttobaseball. In ambito radio-tv ha lavorato per molti anni come commentatore realizzando anche servizi giornalistici per diversi network ed emittenti quali Radio Italia Solo Musica Italiana, Dimensione Suono Network, RDS Roma, Italia Radio e Radio Luna. Ha inoltre condotto programmi e realizzato speciali legati ad importanti avvenimenti sul territorio per alcune televisioni locali. Nel 1998 ha ideato e realizzato il video "Fantastico Nettuno" dedicato alla conquista dello scudetto tricolore della squadra tirrenica di cui è stato per oltre un decennio anche capo ufficio stampa. Significative sono state anche le esperienze professionali negli USA, grazie agli ottimi rapporti instaurati con gli uffici di Media Relations di diversi club (in particolare dei Boston Red Sox) e con le redazioni dei quotidiani Boston Globe e Boston Herald che gli hanno permesso di approfondire i diversi aspetti legati alla comunicazione sui media del baseball professionistico americano. E' stato il primo Responsabile Editoriale di Baseball.it nel 1998, anno di nascita della testata giornalistica online, incarico che ha dovuto momentaneamente abbandonare per impegni professionali, tornando poi in seguito ad assumere il ruolo di Direttore Responsabile. Nell'ottobre del 1997, ha curato il primo “play-by-play” in diretta su Internet del baseball italiano durante le finali nazionali del massimo campionato. Nell'estate del 1998 ha fatto parte del team dell'Ufficio Stampa del Campionato del Mondo di baseball.

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