A Parma il Progetto Franchigia è ora realtà

A Parma, ieri, il Progetto Franchigia ha finalmente tagliato il traguardo. Un progetto di unione del baseball ducale su cui da un paio d'anni stava lavorando Massimo Fochi. Al Centro S. Elisabetta del Campus erano riuniti cinque presidenti delle sette società coinvolte (Rossano Rinaldi del Parma Angels, Mario Caravita dello Junior, Carlo Levati del Collecchio, Giuseppe Oppici del Sala Baganza, Andrea Paini dell’Oltretorrente), mentre mancavano per problemi di lavoro Claudio Caldarini del Colorno e Giovanni Ferrarini della Crocetta. Non potevano invece mancare le istituzioni: l’Assessore allo Sport del Comune di Parma, Ghiretti, e quello di Collecchio, Ceccarini, l’ex Assessore Provinciale, Emanuele Conte, seguace ed amico di baseball e softball (Mario Caravita ha ricordato che si deve a lui se le società di Parma e provincia usufruiscono ora di un tunnel che verrà utilizzato a turno).

Come riportato dal sito istituzionale del Parma Baseball, il presidente Rossano Rinaldi ha rimarcato che “oggi stiamo vivendo un risultato straordinario. Sembrava utopia, tredici anni fa quando entrai nel mondo del baseball, pensare che un giorno ci sarebbe stata questa unione di intenti nel mondo del batti e corri, considerati i contrasti “storici”. Alla fine ha prevalso la ragione, la macchina della solidarietà è partita con l’obiettivo di creare degli atleti, non soltanto dei campioni. Oltretutto siamo orgogliosi di essere l’espressione di uno sport che non ha mai vissuto come quello di sabato nel campionato di calcio: nel baseball, con tanti stranieri che si sono alternati in questi anni, non ci sono mai stati le scene disdicevoli che vediamo sui campi da calcio. Ringraziamo comunque gli assessori presenti ricordando che senza l’aiuto dell’autorità politica il nostro progetto non può avere successo”.
Massimo Fochi un piccolo frame di franchigia lo ha già vissuto come ricorda dalle pagine web societarie: “In effetti sono cresciuto nella Crocetta e poi sono emerso nel Parma Baseball. Quello che si sta facendo è davvero eccezionale. Assieme alla scuola del baseball, di cui è presidente Guido Pellacini, abbiamo un progetto che coinvolge 500 atleti e 70 tecnici mettendo da parte quello che ci divideva e che ora ci unisce . Dobbiamo essere pronti quando nel 2010 ci sarà un campionato a franchigia, senza retrocessioni ed un campionato federale. Il nostro obiettivo è di fare giocare i giovani e col campionato a franchigia non ci saranno alibi di sorta non essendoci il rischio della retrocessione e avendo dunque la possibilità di alternare gli anziani coi giovani “.
La Franchigia nasce sulla scorta di quanto già presente negli States, un fattore di crescita in attesa che arrivi veramente, sperabilmente, la Major League. Il progetto, nella sua complessità, è per ora unico in Italia grazie al dialogo dei 7 Presidenti di club e una precisa volontà politica espressa attraverso la Commissione Tecnica della Franchigia (CTF), composta da Maurizio Renaud, Gigi Ugolotti, Danilo Gradali, Filippo Comelli, Gian Guido Poma, Dado Gastaldo e Pier Luigi Saracca e coordinata da Paolo Zbogar e Angela Cavalli.

Nel 2009 saranno costituite squadre giovanili di Franchigia, espressione dell'eccellenza, e che parteciperanno sia a tornei di qualità che a campionati nazionali. Parallelamente la Franchigia sarà promotrice di alcune iniziative volte a far crescere tecnici ed atleti, come ad esempio il campo estivo di Monchio con i giocatori del Cariparma, piuttosto che il loro inserimento negli staff delle organizzazioni professionistiche americane per periodi di due settimane.
Ultima ma non per questo meno importante è l’attività della Scuola Baseball Parmense, presieduta da Guido Pellacini e propedeutica nell’insegnamento dei fondamentali, partendo dalle età minori: una realtà complementare e integrata nella Franchigia.

Infine una chicca rivelata da Massimo Fochi “Il diamante del nuovo stadio del Quadrifoglio – ha detto sempre sul sito del Parma Baseball – sarà in erba artificiale, come quello di Milanello. La base artificiale ma il resto con erba normale: è eccezionale, si ha proprio l’impressione di camminare su un prato. Ovviamente l’erba che cresce dovrà essere tagliata ma la base permetterà di giocare anche con la pioggia”.

Paolo Mulazzi

Nato a Parma nel 1963, giornalista pubblicista, cominciò a seguire il baseball nel 1974, penultimo anno targato Bernazzoli, e si “abituò subito male” con le vittorie della grande Germal. Provò anche a giocare, per un paio d’anni, nell’allora Parma Pan, ma scelse, forse a ragione, di dedicarsi alla scuola. Così dovette accontentarsi, in età più adulta, di anni e anni di slow pitch. Agli inizi degli anni '80 inizia il suo percorso giornalistico in ambito radiofonico con Radio Emilia prima ed Onda Emilia poi. Un percorso durato sino alla fine degli anni '90 fatto di conduzioni in studio, per un anno anche televisive con la collegata Europarma Tv (l’attuale Teleducato), servizi e radiocronache di baseball e rugby, sport, quest’ultimo, che è sempre andato di pari passo col primo. Nel 2004 inizia la sua avventura col cartaceo collaborando per il settimanale gratuito "Lungoparma" occupandosi, oltre che di sport, anche di inchieste d’attualità. Nell’aprile 2005 nasce a Parma il quotidiano "L’Informazione" con cui comincia a collaborare sin dal primo numero scrivendo sempre dei suoi due sport preferiti. Nel marzo 2008 passa a "Polis Quotidiano". Inoltre, nel novembre del 2007 è co-ideatore del quotidiano sportivo on line www.sportparma.com ma i suoi impegni non finiscono qui: ha collaborato saltuariamente col settimanale locale "Zerosette", occupandosi di inchieste, e scrive regolarmente su "Lameta", settimanale di rugby a diffusione nazionale. Nel mezzo di tutto ciò c’è stato anche spazio, dal 2000 al 2005, per allenare il settore pre-baseball dell’Oltretorrente, esperienza che gli ha dato molto dal punto di vista umano. Ama la natura e gli animali (salutiamo il gatto Gigi) e sogna sempre di rivedere gli stadi pieni come un tempo, almeno a Parma.

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Paolo Mulazzi

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