Categories: Punto e a capo

E' un'IBL da mai dire mai

Come nel migliore dei romanzi gialli, il quinto turno dell'IBL ha lasciato tutti col fiato sospeso fino all'ultimo out di garatre prima di regalare esiti per nulla scontati. E così può anche capitare che l'ultima della classe rimonti nel finale la capolista fino a conquistare una vittoria insperata. L'impresa del giorno è sicuramente quella della Palfinger Reggio Emilia, capace di ribaltare in garatre un verdetto che pareva ormai scritto e pubblicato infliggendo così alla Telemarket la prima sconfitta nella partita riservata ai pitcher ASI. Dopo aver maltrattato la Fortitudo di Matos una settimana prima, la matricola di Marcello Saccardi ha dimostrato ancora una volta di essere un osso duro per tutti e seppure Abe Alvarez sia andato incontro alla sua prima serata no da quando è arrivato a Reggio, la Palfinger si gode il suo Nielsen e un turno alto che può impensierire chiunque con la premiata ditta Macaluso-Lee-Blalock, gli autentici mattatori di sabato sera. I Pirati hanno mantenuto la vetta ma dopo le convincenti affermazioni ottenute nelle prime due partite grazie anche a un line-up tornato esplosivo (nonostante la crescita non proprio esponenziale di un possibile fattore come l'antillano Coffie), si sono inceppati proprio sul traguardo fallendo una tripletta che pareva ormai cosa fatta. Se Garcia, Di Roma e Patrone appaiono tre garanzie assolute, non altrettanto si può dire dei rilievi di garatre: per la prima volta Quattrini non è riuscito a entrare in partita e dietro Bartolucci fa ancora fatica.

Del passo falso dei Pirati ne ha approfittato la Fortitudo Bologna, l'unica formazione in grado di strappare la tripletta in questo week-end. Ma anche in questo caso, dopo due nette vittorie che hanno visto sugli scudi il solito Matos e un Ribeiro sempre meno sorpresa e sempre più certezza (complimenti alla dirigenza biancoblù per aver saputo sopperire come meglio non si poteva alla rinuncia a un big come Cillo), la partita di sabato sera ha riservato emozioni e colpi scena in serie fino alla fine. Merito di una De Angelis Godo mai doma e capace di un'incredibile rimonta all'8° su un rilievo da sempre affidabile come Fabio Milano. Ma a rimettere le cose a posto ci ha pensato il solito attacco mitraglia della Fortitudo (sempre leader della media battuta di squadra a quota .291), che ora può contare sul ritrovato apporto di un bomber principe come Rick Austin. E in barba a ogni discorso di ridimensionamento, i felsinei sono ancora lì a una vittoria dalla capolista Telemarket.

Perde un colpo anche la Danesi Nettuno, vittima del ruggito grossetano sul finire del trittico dello Jannella. Solidissima sul monte nelle prime due gare con Farnsworth-Leal e un Carrara in progresso (anche se nella prima partita pesano i due punti ingiustamente sottratti alla Montepaschi per una svista arbitrale), la formazione di Faraone ha ceduto garatre non tanto per l'assenza comunque pesante di Richetti (Masin il suo dovere l'ha fatto) quanto per un line-up irretito dai lanci di Oberto e Ginanneschi e che in generale non sta ancora rendendo per le sue enormi potenzialità. Sulla sponda maremmana fondamentale non aver chiuso il week-end con uno sweep: la compagine di Labastidas resta in corsa.

Chi non riesce invece a invertire la tendenza negativa è la formazione campione in carica della T&A San Marino. Per il quarto week-end di fila i Titani devono infatti registrare il segno meno nell'esito del trittico e stavolta il doppio stop è arrivato per mano del Cariparma in un più che probabile scontro diretto in ottica play-off. La squadra di Bindi è sempre più Da Silva-dipendente: con l'italo-brasiliano in pedana (altra super prestazione in garadue contro i ducali) a concedere le briciole agli avversari, ne risente positivamente anche il box, che invece ha sulla coscienza il ko di garauno (dove il rilievo Ramirez appare un po' in calo dopo il super-inizio). In garatre confermati i soliti difetti di un monte che tiene finchè in pedana resta Martignoni: sia Orta che Lucena (Tonellato non viene nemmeno più utilizzato da Bindi per il momento) non appaiono infatti all'altezza. Il Cariparma dal canto suo archivia positivamente il week-end con una vittoria tutta grinta e carattere in garauno e un attacco tornato devastante in garatre (19 valide).   

This post was published on 10 Maggio 2009 15:02

Cristiano Cerbara

Nato a Rimini 38 anni fa, Cristiano Cerbara è entrato nel mondo del giornalismo sportivo dall'ottobre del 1998, ovvero da quando ha rivestito per quattro anni i panni di collaboratore esterno del quotidiano locale "La Voce di Rimini" curando principalmente e giornalmente le vicende calcistiche del Rimini e collaborando comunque anche per quanto riguarda il baseball fino a diventarne responsabile in prima persona dai play-off 2001. E nell'ottobre 2002 ecco il passaggio alla redazione del Corriere Romagna dove ha ricomposta la staffetta di baseball.it con l'amico Andrea. Ma quello per il "batti e corri" é un amore profondo, nato con un classico colpo di fulmine all'età di 19 anni. Era infatti il 1988 quando il baseball cominciò a fare parte della sua vita sfociando in una passione che lo ha portato a saltare (per cause di forza maggiore) appena 2 partite allo stadio dei Pirati di Rimini (le ultime ed ininfluenti della regular season 1997) negli ultimi 15 campionati. Sposato dal settembre del 2000 con Monica, collabora con "Il Biancorosso" (giornalino quindicinale che esce in occasione delle partite interne del Rimini Calcio) e con il settimanale "Romagna Sport". Segue con interesse il baseball delle Major League e il suo sogno sarebbe quello di poter assistere dal vivo ad una partita di finale delle World Series ma per il momento si accontenta di entrare virtualmente nei templi del batti e corri a stelle e strisce consumando la sua Play-station a suon di fuoricampo e spettacolari prese in tuffo. Un altro desiderio forse irrealizzabile é quello di poter vedere un giorno il baseball italiano arrivare allo stesso grado di popolarità del calcio.

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