C'era chi se lo immaginava "più grosso", l'altro mondo della Mlb crea, o ha creato per meglio dire, questa sorta di stereotipo, e c'era una schiera di giovani aspiranti stelle che chiedeva implorante un autografo su una sua "figu" o all'interno di un cappellino. Lui, Mike Piazza, piccolo proprio non è e i ragazzini li ha accontentati dopo la cerimonia, così come ha accontentato i giornalisti, i fotografi e il pubblico, da questo punto di vista avrebbe forse meritato qualcosa in più, col lancio inaugurale di gara1 tra Parma e Bologna. Scherza nel parterre prima di effettuarlo, muovendo il braccio con una smorfia («Il ghiaccio, preparate il ghiaccio per dopo» dice qualcuno scherzando lì vicino al dug out) che si tramuta subito in sorriso, quel sorriso che lo ha accompagnato in tutta la sua serata parmigiana.
Una persona semplice, disponibile, che ama e amerà sempre l'Italia. Lui si è messo a disposizione della Federazione e del baseball italiano sia come "tecnico" che come testimonial: bastasse questo a far crescere il movimento saremmo già un bel passo avanti, ma lui rappresenta quel quid che può aiutare e ci si è messo di buon grado dopo il ritiro, momento che arriva per tutti, presto o tardi, per un motivo o per l'altro «Ormai ero "molto vecchio"» afferma sorridendo in buon italiano che ogni tanto … piazza qua e là «e dovevo fare i salti mortali per giocare senza dolore, per cui non c'era altra soluzione. Essendomi ritirato da poco mi manca il contatto con i miei compagni, la competizione, ma passerà». Gli si fa notare che in Italia giocano ancora atleti ben più vecchi di lui, per cui se qualcuno lo chiamasse…qui le partite non sono così tante «Dovremo aprire una trattativa …» risponde ridendo il buon Piazza «Io sono molto onorato ed orgoglioso di essere qui, di rappresentare l'Italia del baseball nel mondo ed è quello su cui mi impegno. Ringrazio per questo il presidente Fraccari». Un baseball che prova a crescere; lui è stato a Tirrenia, come svago si è visto la finale di Champions League a Roma, con il futuro di questo sport «Lavorano bene, ci sono giovani interessanti. Io cerco di dare il mio contributo».
In Italia i catchers di un certo livello latitano, per cui in chiave azzurra gli si fa il nome di Francisco Cervelli, italo-venezuelano in forza agli Yankees visto all'opera all'ultimo Classic che nelle Minors sta facendo molto bene anche nel box «Sta lavorando bene ed è cresciuto. Credo avrà un grande futuro». Speriamo lo abbiano anche Maestri e Liddi, due italiani "doc" che Piazza cita «L'Italia ha diversi buoni giocatori e spero presto di vederne qualcuno in Grande Lega come Maestri e Liddi. Questo sarebbe un grande spot per i giovani italiani che avrebbero come target quello di emularli e aiuterebbe quindi il movimento. Certamente è difficile, specie per un italiano, ma oltre al fattore tecnico conta molto anche quello mentale. Credo anche che l'esperienza del Classic sia molto importante perché ti misuri con i più forti e da questo impari e cresci». Tra poco ci sono i Mondiali in casa nostra, bisognerebbe fare bella figura per non veder crollare il castello che si sta costruendo. Dove può arrivare questa Italia? «L'importante è arrivare a questo appuntamento con la giusta mentalità, dando il massimo. Vi sono squadre fortissime, un pò fuori dalla nostra portata. Siamo "underdog" (robetta tradotto al ribasso, ndr) ma anche i canadesi lo dicevano e poi sappiamo com'è finita. Questo ci deve dare fiducia».
Mike Piazza ha passato tanti momenti belli ma anche uno terribile come la tragedia immane delle Twin Towers. Lui fece fuoricampo, a New York, alla ripresa della regular season «Per quella città era un simbolo; è stata una grande emozione per me quel fuoricampo ed è motivo d'orgoglio essere associato in qualche modo a questo simbolo».
Nello sport gli atleti vengono per lo più ricordati per le proprie performance e per i propri record: «I record sono fatti per essere battuti» ammette Piazza «Il mio amico Ivan Rodriguez è vicino ai .300 ma ha anche una certa età per cui forse il ritiro è vicino anche per lui, ma nel caso ci riuscisse sarei comunque contento per lui».
Per quello che è stato, che è, in campo e fuori, Mike Piazza verrà ricordato anche come uomo, sicuramente.
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