Si giocherà ancora con il fattore campo a vantaggio della squadra finalista della American League la prossima edizione delle World Series. E' questo il verdetto emesso dalla All Star Game 2009 che vede quindi prolungarsi il predominio dei ragazzi del "Junior Circuit" per il tredicesimo anno consecutivo: in rimonta, la AL si è imposta al Busch Stadium di St. Louis sui rivali della National League per 4-3. Il punto decisivo arriva all'ottavo inning quando Adam Jones porta a casa Curtis Granderson con una volata di sacrificio dopo che l'esterno centro di Detroit era stato protagonista di un gran triplo sul lanciatore Heath Bell (lanciatore perdente).
E pensare che le cose si erano messe bene per la NL, che non vince una "Midclassic Summer" dal 1996, grazie ad un secondo inning importante che aveva fruttato 3 punti. Il singolo di Molina faceva volare a casa Wright, un errore di Hamilton consentiva a Victorino di segnare il secondo punto ed un doppio di Fielder riportava a casa lo stesso Molina. Così la National si portava sul 3-2 dopo che un errore di Pujol aveva consentito a Jeter di realizzare il primo punto ed una battuta di Hamilton aveva riportato a casa Mauer.
MVP dell'attesa sfida Carl Crawford, esterno sinistro dei Tampa Bay Rays, autore di una giocata difensiva eccezionale con la quale ha evitato un fuoricampo nella frazione di gioco immediatamente precedente a quella risultata poi determinante per la vittoria della AL. A mettere al sicuro il risultato ci pensa il "solito" Mariano Rivera che si guadagnerà la quarta salvezza in questa manifestazione con un facile "1-2-3".
Da segnalare tra le varie curiosità che per l'American League si tratta della prima All Star Game senza fuoricampo dal 1999 (allora si giocava al Fenway Park di Boston) ed è anche la vittoria "più veloce" dal 1988 (2 ore e 31 minuti, al Riverfront Stadium di Cincinnati). Il primo lancio della "Midsummer Classic 2009" è stato effettuato dal 44esimo presidente degli Stati Uniti, Barack Obama, che è così diventato il quarto presidente a fregiarsi di questo onore. Prima di lui solo John F. Kennedy (1962), Richard Nixon (1970) e Gerald Ford (1976) avevano effettuato il tradizionale "first pitch" della manifestazione ed in tutte le precedenti occasioni era stata la franchigia di National League ad avere la meglio.
Con il risultato di quest'anno la AL mette a segno un nuovo record: 13 anni consecutivi senza sconfitte. Dal 1997 ha ottenuto infatti 12 vittorie ed 1 pareggio, quello di Milwaukee del 2002 che di fatto sancì il nuovo regolamento (quello che determina il vantaggio del fattore campo nelle World Series alla franchigia della Lega vincente), anche se la National League detiene ancora il maggior numero di All Star Game vinte (40 contro 38 )
A margine dell'All Star Game va anche registrata la manifesta volontà da parte del Commissioner Bud Selig, di recepire l'indicazione della Wada (l'agenzia mondiale antidoping) e di inasprire quindi le sanzioni per gli atleti positivi al doping. Seling ha espresso l'intenzione di impedire agli atleti squalificati di giocare nelle Minors durante i periodi di sospensione. Attualmente il regolamento della Major League contempla 50 partite di squalifica dopo la prima positività, 100 per i recidivi e la sospensione a vita dopo una terza violazione, mentre la Wada ha richiesto alla MLB di uniformarsi al codice antidoping internazionale, che prevede una squalifica di due anni in caso di prima positività e radiazioni a vita per i recidivi.
Infine una notizia di mercato: torna a giocare in Major il 37enne lanciatore Pedro Martinez (ex-Red Sox e Mets) che ha firmato un contratto annuale da 1 milione di dollari con i Philadelphia Phillies.
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