Grazie San Marino. Non ce ne vogliano a Parma e a Rimini, ma il successo della squadra del Titano nell'ultima partita di questo assurdo girone di semifinale ci ha almeno evitato l'ultimo scempio di un campionato senza capo né coda. Ci riferiamo a quell'incredibile spareggio a tre che sarebbe andato in scena mercoledì in campo neutro se San Marino, Bologna e Rimini avessero concluso il gironcino di semifinale appaiate al primo posto. Tre partite per giocarsi una stagione in una sola giornata, forse a Godo o a Parma o chissà dove, comunque in un campo lontano dalle proprie tifoserie e con orari assurdi, usciti forse dalla mente di qualche burocrate federale, ma non certamente da chi dovrebbe fare di tutto per "vendere" le fasi decisive della stagione. Ma, ci domandiamo, esisterà al mondo un altro campionato di qualsiasi sport che metta in calendario una sfida decisiva dei playoff scudetto alle 11 del mattino di un mercoledì di pieno agosto in campo neutro? Se qualcuno dovesse trovarlo ce lo faccia sapere, perché potremmo scoprire delle soluzioni anche più aberranti di quelle ipotizzate del baseball italiano…
Grazie San Marino, dunque, perché ci ha evitato questa assurdità: pensate che le tre partite decisive sarebbero state in calendario alle 11, alle 15.30 e alle 20.30 con i lanciatori liberi. Quindi, ipotizzando l'utilizzo degli stranieri nella sfida tra le prime due squadre ad andare in campo, chi avesse perso gara uno sarebbe stato automaticamente fuori dalla finale, perché in gara due avrebbe dovuto utilizzare i lanciatori italiani od oriundi contro lo straniero della terza squadra… E se per assurdo ognuna delle tre squadre avesse vinto una partita, che cosa sarebbe successo? Un altro spareggio a tre il giorno dopo? Oppure il ricorso alle valutazioni di pgl, valide, errori, espulsioni, ammonizioni, balk e lanci pazzi?
Insomma, se San Marino non avesse battuto Parma nell'ultima partita del girone, ci sarebbe stato proprio da mettersi le mani nei capelli. Ma anche così non si può far finta di niente, davanti ad un altro campionato improponibile come quello che sta per finire (e speriamo che a Ferragosto ci sia qualcuno rimasto a Bologna per andare a vendere le finali, altrimenti sarebbe un altro buco nell'acqua, ma qui andremmo a toccare un altro tasto dolente… E tra l'altro non si capisce perché debba avere il vantaggio del fattore campo Bologna che è arrivata seconda nel gironcino e non San Marino che l'ha vinto…): lo stesso girone di semifinale è infatti una formula assurda, incomprensibile, che alla fine si è risolto in una sfida tra una squadra motivatissima (San Marino) e un'altra già fuori dai giochi (Parma), alla faccia della bellezza dei playoff, dove ogni partita è decisiva per entrambe le squadre, fino all'ultimo out. Ma allora, per ideare queste appendici sconclusionate di una stagione già invisibile (provate a trovare al mondo un altro campionato che dura solo tre mesi e mezzo…), tanto varrebbe tornare al classico girone all'italiana. Si giocherebbe ancor meno e forse molti presidenti sarebbero più contenti ancora…
D'altra parte queste sfide con motivazioni a senso unico devono piacere in modo particolare alla nostra federazione, visto che in A2 sono stati lasciati in coda i recuperi decisivi per l'accesso ai playoff e per la salvezza (Paternò-Verona e Novara-Redipuglia) che hanno visto di fronte da una parte una squadra già tranquillamente qualificata e una a cui bastava vincere una partita per accedere alle finali; e dall'altra una squadra che doveva vincere due partite per salvarsi contro una retrocessa già da venti giorni e quindi con la testa inevitabilmente in vacanza. Risultato? Il Verona ne ha vinta una e il Redipuglia due…
Insomma, oggi più che mai, siamo davanti alla necessità di una svolta. E' vero che in federazione e dintorni adesso hanno tutti la testa giustamente infilata nel Mondiale, ma speriamo anche che questa riforma annunciata ormai da troppo tempo e destinata a sfociare nel campionato a franchigie venga resa pubblica rapidamente. Di campionati rattoppati ne abbiamo visti fin troppi…
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