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Verona attende l'Anzio, senza timore

"Non abbiamo nulla da perdere" è il commento di Luciano Risi, direttore sportivo della FDS Verona Baseball, la formazione scaligera che ad appena un anno dalla promozione in serie A2 si trova a disputare i play-off per il passaggio in A1, il massimo campionato italiano di baseball. "Il nostro obiettivo di inizio stagione era la salvezza, ma una volta che ottieni vittorie su vittorie e capisci che sei in grado di giocartela con chiunque nonostante la giovane età del nostro roster allora i tuoi orizzonti si ampliano". E infatti quella che doveva essere una stagione da metà classifica si è trasformata in un exploit incredibile: 23 vittorie in 36 partite disputate con il miglior attacco del girone (285 la media battuta di squadra) e il secondo miglior staff lanciatori (3.35 la media punti concessa agli avversari).
Ora il prossimo avversario sarà l'Anzio Baseball, capolista del girone B, "un carro armato – sottolinea il manager veronese Andres Cuesta -. La formazione laziale è con molta probabilità la squadra più forte dell'intero campionato. Hanno la fortuna di venire da una regione dove questo sport è molto popolare e attira numerosi giovani e atleti che magari non hanno trovato spazio nelle formazioni di IBL come il Nettuno. Ma noi non abbiamo alcun timore reverenziale e contrariamente a loro per noi la promozione in IBL non era nemmeno sognata. Loro dovranno vincere per forza, noi invece scenderemo in campo molto più sereni e i miei ragazzi hanno dimostrato che possono battere chiunque: sono uno splendido gruppo!"
La formazione laziale è in effetti un cliente difficile con sole 7 sconfitte in 36 incontri, una media battuta di squadra stratosferica (337) e uno staff lanciatori che ha concesso mediamente solo 2.13 punti a partita. Ora bisognerà capire quanto queste cifre contino nei play-off che alla fine sono un campionato a parte, dove tutto viene resettato. Inoltre le sfide incrociate tra le prime dei due gironi saranno la cartina tornasole per capire esattamente quali sono le forze realmente in campo.
L'FDS Verona è pronta e forse ha anche quella dose di spavalderia che in momenti come questi non guasta affatto. Un roster, quello veronese, farcito di giovani provenienti dal vivaio con l'aggiunta di pochi stranieri di qualità: non "battitori singoli" ma uomini squadra disposti al sacrificio. Ragazzi come l'interno Federico Castagnini (classe '91 neo campione d'Europa con la nazionale italiana ed eletto MVP del torneo questa estate a Bonn in Germania); il ricevitore Filippo De Boni (classe '90 alla prima stagione in A2 in qualità di ricevitore titolare) e il closer Davide Bertagna (classe '89 e 6 salvezze conquistate in campionato quest'anno) per citare i più giovani. Ora inizia un altro campionato, vinca il migliore.

Marco Micheli

Nato nel 1980, metà trentino e metà vicentino (ma veronese d'adozione), vive e lavora a Milano dove si occupa della comunicazione nel Sud-Europa per Boston Consulting Group (BCG), la multinazionale della consulenza aziendale. Grande appassionato di tutto ciò che è USA, dallo sport ai "dunkin' donuts", dai grattacieli della East Cost alle spiagge assolate della West. Marco scopre il baseball all´età di 10 anni quando, complice un regalo della madre insegnante, inizia a calpestare lo storico diamante della Polisportiva Praissola sotto la guida del "mitico" Bissa. Gli anni dell´università lo allontanano dalla terra rossa, prima a Feltre e poi a Milano. Ma è con il conseguimento della laurea in Relazioni Pubbliche allo IULM di Milano e il conseguente viaggio-premio a Boston che si ritrova e decide di curare la comunicazione dei Dynos Verona. Due anni favolosi, densi di soddisfazioni e ricordi indimenticabili, impegnato nella promozione del sodalizio scaligero sulla stampa locale e sportiva. Per Baseball.it scrive del "batti e corri" giocato nella sua terra, il Nord-Est, ma non disdegna di "intrufolarsi" anche in questioni a carattere nazionale e internazionale.

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