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Jeter nell’olimpo del baseball, a braccetto con Gehrig

Derek Jeter ce l'ha fatta. E' entrato nella storia dei New York Yankees. Mercoledì scorso, al settimo inning della partita contro i Tampa Bay Rays, ha battuto la valida che ha consentito all'interbase nativo di Pequannock (non molto distante dalla "Grande Mela") di eguagliare il record di battute valide in carriera detenuto da un altro celebre Yankee, Lou Gehrig.
Per un "Bronx Bomber" ci sono tanti giocatori del passato che possono essere elevati al ruolo di "mito". Uno dei più importante, forse il principale insieme a Babe Ruth, è stato proprio il prima base Lou Gehrig. La sua storia ha commosso il mondo del "batti&corri" e non solo. Nato a New York nel 1903 esordisce il 15 giugno 1923 ed occuperà la prima base della franchigia della sua città natale fino al 30 aprile 1939. In questi anni Gehrig conquista 6 World Series, viene selezionato per 7 anni consecutivi (dal 1933 al 1939) per l'All Star game, viene eletto 2 volte MVP (1927, 1936), batte 4 fuoricampo in una gara singola (il 3 giugno del 1932 contro i Philadelphia Athletics). "Iron horse", così veniva soprannominato dai suoi fan per la sua instancabilità (ha giocato 2.130 gare consecutive, altro record battuto poi da Carl Ripken Jr.), detiene ancora il maggior numero di "grand slam" in carriera (23, Manny Ramirez è fermo a quota 21) ed ha battuto qualcosa come 2.721 valide in carriera. La parabola di Lou verrà poi stroncata da un morbo allora sconosciuto che prenderà il suo nome e che oggi è noto come SLA. Trovò il modo anche in quella occasione di comportarsi da quel gran campione che era. Il 4 luglio 1939 in occasione del match contro i Washington Senators e davanti ad uno Yankee Stadium stracolmo di gente, Gehrig volle salutare il suo pubblico per l'ultima volta annunciando il suo ritiro e spiegandone il motivo.
Tornando al presente, gli Yankees stanno mostrando una forma strepitosa e lo sweep nella sfida da 4 gare contro Tampa parla chiaro. Con meno di 20 gare al termine della regular season il roster di Girardi viaggia a +9 dai Red Sox nella East Division della AMERICAN LEAGUE, hanno il miglior record della MLB (91-50) e continuano a mietere vittime. Per Boston la speranza di raggiungere le post-season passa obbligatoriamente per le wild card dove però vengono insidiati dai Rangers che restano a meno 2 dai ragazzi di Francona.
Anche per Texas la wild card sembra essere l'unica possibilità di accedere ai play-off visto che nella West Division della AL, gli Angels non hanno nessuna intenzione di mollare lo scettro e mantengono un rassicurante +5 sui diretti inseguitori. In questa Division vivacchia anche Seattle, oramai virtualmente fuori dai giochi per il passaggio alla fase finale del torneo, ma che si coccola ben stretta Ichiro Suzuki. L'esterno giapponese, eterno guanto d'oro, ha battuto la valida numero 2.000 in carriera nel corso della partita numero 1.402 in Major League (avversari di turno gli Oakland A's) diventando così il secondo giocatore ad arrivare più rapidamente a questo storico traguardo nella storia della MLB (il primo resta Al Simmons che giocò tra il 1924 ed 1944 ed impiegò 1.390 gare).
Anche nella Central Division della AL sembra rassicurante il più 5.5 dei Detroit Tigers sui Minnesota Twins nonostante lo sweep subito a Kansas City contro dei Royals davvero non irresistibili. La franchigia della "città dei motori" sembra che arriverà alle post-season più per mancanza di avversari che per meriti propri ed il record di 75-64, il più basso tra le prime delle Division, sembra confermarlo.
Nella NATIONAL LEAGUE i Pittsburgh Pirates acciuffano un record che nessuno vorrebbe per sé. Con la matematica certezza di finire sotto i .500 in questo disastroso 2009 (sono a 54 vittorie ed 84 sconfitte), hanno accumulato la 17esima stagione negativa consecutiva. Nessuna franchigia dei maggiori sport professionistici americani (MLB, NBA, NFL, NHL) erano riusciti a fare tanto.
Nella Central Division intanto i St.Louis Cardinals continuano a mantenere il più 11.5 sui Chicago Cubs e sono ormai con un piede e mezzo nelle post-season. Per i Cubs l'ultima, flebile speranza è relegata alla wild card dove però al momento la lotta è serrata tra Colorado (a più 8.5 dai "North Siders") e San Francisco. Tra le franchigie rivali nella Division ci sono 4.5 punti di distacco ed una serie da 3 da giocarsi in casa dei Giants tra il 14 ed il 26 settembre. La sensazione è che i Rockies abbiano una marcia in più, visto anche le 7 vittorie consecutive (uno sweep da 3 ai Mets ed uno da 4 ai reds) ed i 9 successi su 10 incontri disputati in settembre. Helton e compagni inoltre non hanno definitivamente abbandonato l'idea di soffiare sul filo di lana il pennant della West Division ai Dodgers che forse si sono sentiti arrivati troppo in fretta. Lo svantaggio adesso è ridotto a sole 2 gare ed il calendario vuole che queste due franchigie debbano scontrarsi a Los Angeles proprio nelle ultime 3 gare della stagione dal 2 al 4 ottobre.
Infine niente di nuovo dalla East Division dove i Phillies, pur segnando il passo (6 sconfitte nelle ultime 10 gare, tra cui un cappotto da 4 subito a Houston), si mantengono a più 5 da Florida.

Andrea Tolla

Nato a Roma nel 1971, Andrea è padre di 3 figli, Valerio, Christian e Giulia. Collabora con il quotidiano Il Romanista dove si occupa, tra le altre cose di baseball e football americano. Appassionato di sport in genere collabora anche con il mensile Tutto Bici e con il quotidiano statunitense in lingua italiana America Oggi. Ex-addetto stampa della Roma Baseball, cura una rubrica di baseball all'interno di una trasmissione sportiva di un'emiitente radiofonica romana.

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