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Rodriguez: "Tutto ok, ma adesso niente cali di tensione"

Rimanere concentrati, anche se la qualificazione è certa e la partita più importante sarà quella di domenica. Eddie Rodriguez, manager della nazionale statunitense, ha la faccia soddisfatta dopo la vittoria contro Cuba. Una partita tesa, "dove siamo partiti molto bene e poi ci siamo fermati in attacco. E contro queste squadre momenti di pausa simili non possiamo proprio permetterceli".

Nell'altro dugout Lorrillo, allenatore della formazione caraibica, decide di non parlare e cerca di metabolizzare una sconfitta che complica un po' le cose per Cuba. Volevano tutti la vittoria contro gli Usa, per staccare immediatamente il biglietto per la finale di domenica. Invece ci sarà da soffrire ancora nell'ultima giornata della terza fase. Gli Usa potrebbero permettersi anche di giocare un po' al risparmio contro l'Olanda, ma è proprio quello che Rodriguez vuole evitare. "Ogni partita è importante in questo mondiale, oggi è andata bene anche se potevano battere meglio, domani è un'altra gara da vincere. Si deve sempre giocare per vincere, è fondamentale rimanere concentrati e tenere alta la tensione sul campo di gioco". Scopriremo dopo che, fuori dal diamante, lo skipper degli Usa crede anche nelle distrazioni…

"L'Olanda è un'ottima squadra, la migliore delle Europee, molti loro giocatori sono dei professionisti negli Usa. Chi preferirei incontrare domenica? Non lo so, a questo punto ogni squadra è importante. Cuba ci ha messo in serissima difficoltà, perché non si arrende mai". Alla seconda parte dell'ottavo il punto del 5 a 3, quello della sicurezza, è venuto grazie anche ad un bunt di sacrificio. Una tattica usata molto poco da Rodriguez sino a questo momento. "E' vero, ma in partite come queste, contro squadre come queste ed in situazioni come queste è necessario portare il giocatore in posizione punto, anche se significa regalare un eliminato. Infatti dopo è arrivata la valida per il 5 a 3. Sino a questo momento nel mondiale non avevamo avuto bisogno di metter palla a terra perché riuscivamo sempre a battere lungo. Ma non era la situazione in cui potevamo aspettare un fuoricampo o una battuta da extra base. Ci serviva far avanzare il corridore per il punto della sicurezza". Gia scelto il partente per domenica? "Dobbiamo ancora vedere, l'infortunio di Reckling subito in apertura ha un po' scombinato i piani. E poi siamo dovuti ricorrere molto al bullpen stasera".

Mentre si scherza sul piccolo "incidente" dell'inno nazionale, Rodriguez si congeda confessandoci che una delle cose importanti da qui a domenica sarà la possibilità di restare a Nettuno, senza trasferimenti. "Una cosa fondamentale, possiamo riposarci tranquillamente senza salire su un pullman o un aereo". In teoria sabato potrebbero anche allenarsi, ma… "ci riposeremo. Anzi, con la squadra andremo a Roma a fare una breve gita e visitare qualche monumento. Ci serve per distrarci un po', prima di concentrarci anima e corpo alla partita di domenica". Chi l'avrebbe mai detto…

Mauro Cugola

Nato tre giorni prima del Natale del 1975, Mauro è laureato in Economia alla "Sapienza" di Roma, ma si fa chiamare "dottore" solo da chi gli sta realmente antipatico... Oltre a una lunga carriera giornalistica a livello locale e nazionale iniziata nel 1993, è anche un appassionato di sport "minori" come il rugby (ha giocato per tanti anni in serie C), lo slow pitch che pratica quando il tempo glielo permette, la corsa e il ciclismo. Cosa pensa del baseball ? "È una magica verità cosmica", come diceva Susan Sarandon, "ma con gli occhiali secondo me si arbitra male". La prima partita l'ha vista a quattro mesi di vita dalla carrozzina al vecchio stadio di Nettuno. Era la primavera del '76. E' cresciuto praticamente dentro il vecchio "Comunale" e, come ogni nettunese vero, il baseball ce l'ha nel sangue.

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