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World Series, Yankees 27 volte campioni

Non poteva esserci epilogo più bello per i New York Yankees. Nel loro nuovo stadio, costato 1.5 miliardi di dollari, davanti ai propri tifosi, erano più di 50.000, gli Yankees di Joe Girardi hanno dominato gara-6 (risultato finale 7-3 sui Philadelphia Phillies) vincendo le World Series per 27esima volta.
Un trionfo che arriva a nove anni di distanza dall'ultima celebrazione. Quello conquistato stanotte è infatti il secondo anello dopo quello vinto nelle "Subway Series" del 2000 contro i rivali cittadini dei Mets. Da allora per i "Bronx Bombers" era iniziato un lungo periodo di digiuno che ha portati, nel 2008, a sostituire Joe Torre con un altro "paisà", Joe Girardi, alla guida della squadra. E l'ex catcher, dopo aver conquistato il titolo con questa stessa casacca per 3 volte da giocatore (1996, 1998 e 1999), si regala dopo solo due stagioni in plancia di comando, il primo titolo da manager. Va detto che il mancato accesso alle post-season della passata stagione ha costretto Girardi a lavorare in condizioni non facili, subendo continue pressioni da parte dei media newyorkesi, considerati tra i più difficili in Major.
E la scelta di affrontare i playoff 2009 con una rotazione di partenti ridotta a soli 3 lanciatori (C.C. Sabathia, A.J. Burnett ed Andy Pettitte), assolutamente non condivisa dagli addetti ai lavori, aveva ancor più aumentato il peso delle responsabilità del giovane manager. Gli ultimi a vincere le World Series utilizzando questa strategia erano statati i Minnesota Twins nel 2001; alla fine i risultati hanno dato ragione a Girardi che permette agli Yankees di conquistare così il 27esimo titolo, record assoluto per una franchigia professionistica nordamericana in qualunque sport, il primo nel nuovissimo impianto situato nel Bronx.
Tornando alla pura cronaca di gara-6, gli Yankees, dopo un primo inning in cui sembrano soffrire i lanci Pedro Martinez, segnano già al secondo (2-0) grazie ad un fuoricampo di Hideki Matsui che porta a casa anche Alex Rodriguez, arrivato in prima grazie ad una base per ball. Alla fine "Godzilla" sarà nominato miglior giocatore delle World Series, grazie anche ai 6 punti battuti a casa nel corso della partita (ha eguagliato il record di punti battuti a casa in un singolo match di World Series appartenente a Bobby Richardson, seconda base degli Yankees che lo realizzò nel 1960). Matsui è il primo battitore designato ed il primo giocatore giapponese a fregiarsi del titolo di MVP. Nell'attacco successivo i Phillies cercano di riportarsi in partita ed accorciano le distanze grazie ad una volata di sacrificio di Rollins che spedisce a punto Ruiz, autore di un triplo nel turno di battuta precedente.
La parte bassa del terzo inning vede un calo di Martinez che concede troppo all'attacco avversario. Al singolo di Jeter fa seguito una base per ball a Damon ed un colpito (Teixeira). A basi piene il singolo di Matsui produce altri due punti (parziale 4-1 per i padroni di casa). L'attacco di Philadelphia patisce invece molto la precisione di Andy Pettitte che alla fine allungherà a 18 il suo record di vittorie in gare di post-season. Tocca quindi ancora agli Yankees smuovere lo score dell'incontro al quinto inning che si apre con il cambio sul monte di lancio di Philadelphia: fuori Martinez, dentro Durbin. Il rilievo dei Phillies si presenta concedendo un doppio a Jeter che poi verrà spinto in terza dalla volata di sacrificio di Hairston Jr. ed a punto dal singolo di Teixeira. La breve ma assai dannosa apparizione di Durbin si conclude dopo la base per ball concessa ad A-Rod che spinge in seconda il prima base di New York. Happ, che lo sostituisce sul monte di lancio, si trova però di fronte subito Matsui che con un doppio svuota le basi ed incassa altri due punti (7-1). Al cambio campo si vedono finalmente le mazze dei Phillies con il fuoricampo di Howard che spinge a punto anche Utley arrivato in prima grazie ad una base per ball concessa da Pettitte. Troppo poco per spaventare gli Yankees. Da questo momento in poi il risultato non cambierà più (7-3) e Philadelphia realizzerà solo 2 valide nei tre attacchi successivi. Infine, il boato: il nuovo Yankee Stadium esplode per la prima volta nella sua brevissima vita permettendo agli oltre 50.000 spettatori di dare il via alla festa.

Andrea Tolla

Nato a Roma nel 1971, Andrea è padre di 3 figli, Valerio, Christian e Giulia. Collabora con il quotidiano Il Romanista dove si occupa, tra le altre cose di baseball e football americano. Appassionato di sport in genere collabora anche con il mensile Tutto Bici e con il quotidiano statunitense in lingua italiana America Oggi. Ex-addetto stampa della Roma Baseball, cura una rubrica di baseball all'interno di una trasmissione sportiva di un'emiitente radiofonica romana.

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