La festa del baseball italiano è, inevitabilmente, quella di Riccardo Fraccari. Del presidente italiano e da qualche giorno mondiale, del cosiddetto "uomo che unisce" come lo hanno battezzato i rappresentanti delle diverse federazioni della Ibaf. Auditorium "Paganini" di Parma gremito per l'ormai tradizionale appuntamento con il Baseball gala che chiude idealmente la stagione e dà le indicazioni per quella che arriva. L'evento che premia chi ha vinto, "induce" nella hall of fame, consegna i riconoscimenti. Di carne al fuoco ce n'è tanta, ma si parte dalle immagini più belle del 2009, dal Classic al Mondiale, quindi Fraccari – che tradisce un po' di emozione – prende la parola, dà dei "flash" di una stagione vissuta tra alti e bassi, ricorda il mondiale e "i nuovi amici che abbiamo incontrato per strada". Così "le sfide che ci attendono sono difficili, ma possono essere vinte". Gli amici sono Mauro Miccio e Andrea Abodi, presidente e direttore del comitato che ha organizzato i mondiali italiani. "Non abbiamo lasciato buchi e questa è la cosa più importante – ricorda Miccio – visto che altre organizzazioni hanno qualcosa da recuperare". Chiaro il riferimento alla rassegna iridata del nuoto, chiusa con qualche debito e diversi problemi sugli impianti che hanno portato all'interessamento della magistratura. Ma il professore, il "nuovo amico", guarda avanti.
Prossimo passo lo stadio a Roma: "Il Comune ha individuato l'area per far costruire un impianto adeguato, è un altro passo figlio di questo mondiale che lascia in eredità 16 stadi adeguati a standard internazionali". Ancora Mondiali e "l'importante è vivere con serenità questo momento" di Andrea Abodi o gli "esaltanti quindici giorni" del segretario generale della Fibs Marcello Standoli, che chiude con un tributo a Fraccari "per il congresso di Losanna, è stato il momento più bello della mia carriera e sono nel Coni da 40 anni, è stata una soddisfazione grandissima come noi italiani siamo considerati all'estero in campo sportivo". E' il momento di applaudire – e la platea lo fa lungamente – i volontari che hanno consentito la riuscita del Mondiale. Di battere ancora forte le mani quando l'assessore allo sport di Parma ricorda che il nuovo stadio è intitolato ad Aldo Notari.
Si va veloce, ma alla fine passeranno quasi due ore e mezza, perché qui c'è l'intero movimento a fare festa. E' il momento della Hall of fame. Entrano Nadia Barolo per le giocatrici di softball, l'applauditissimo Roberto Bianchi per il baseball (abbracci e strette di mano con i vecchi compagni, da Radaelli a Trinci), Franco Ludovisi per i tecnici, Sante De Franceschi per gli arbitri, Osvaldo Faraone per i classificatori, Mario Bretto per i dirigenti e lo scomparso Silvio Ottolenghi per i giornalisti. "Andate nel museo virtuale – dice Roberto Buganè rivolgendosi ai tanti giovani in sala – perché le radici del nostro movimento in Italia sono profonde". Avanti con i premi, altri lunghi applausi per il baseball giocato da ciechi, spazio alle vittorie giovanili negli europei cadetti e juniores, alle formazioni che si sono aggiudicate le diverse competizioni (grandi assenti i rappresentanti della Danesi Nettuno che ha conquistato la European cup) immagini di softball e baseball, fino alla consegna dei "Baseball.it Awards" e al defender consegnato nelle mani del Caserta per il softball e del Bologna per il baseball. Marco Nanni, manager dell'anno, sintetizza: "Nella finale europea ho capito che potevamo andare lontano, dopo gara tre contro San Marino che avremmo vinto il titolo" . Lele Frignani conferma l'addio che "non poteva avvenire in modo migliore", mentre sul palco tornano i volontari. La festa finale è per loro, ai quali Fraccari stringe la mano uno a uno. Rappresentano l'anima del nostro baseball, tutti i volontari che giorno dopo giorno mandano avanti le società. E che adesso dovranno fare i conti con il salto di qualità: il progetto franchigie, le major, un presidente che conferma il suo impegno in Italia ma chiede a tutti il massimo sforzo. Così la prossima festa sarà ancora più bella.
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