Un patto d'acciaio fra quattro società (Milano United, Senago, Rho e Novara) per creare e far affermare nel panorama del baseball italiano, in forte evoluzione, la franchigia lombardo-piemontese. Con l'ambizione, dichiarata e concreta, di approdare molto presto, forse anche già dal 2011, nella first division della IBL. Martedì 19 gennaio verrà ricordato come il giorno storico in cui è stato raggiunto siglato l'accordo tra i presidenti dei quattro club Marco Giulianelli (in rappresentanza del Milano), Mario Colombo (Senago), Clemente Burgazzi (Rho) e Giovanni Peveroni (Novara), che ha sancito ufficialmente la nascita dell'Expos United. Un nome che è già un programma.
"E' stata un'idea del Novara, originale e forte, che può essere di aiuto nella promozione della nostra iniziativa visto che è strettamente legata all'Expo 2015, e alle relative opportunità che riguardano la Lombardia, in primis Milano, ma anche il vicino Piemonte". A raccontarlo a BASEBALL.IT è Marco Giulianelli che ricopre pro-tempore la carica di Presidente della neonata Expos United. Al suo fianco il Vice Presidente Alberto Fortina (attuale numero 2 del Novara Baseball), il segretario Alessandro Fabbri ed il tesoriere Alfredo Moia.
"Si tratta di un'intesa strategica e di importanza rilevante – ribadisce Giulianelli – un accordo a quattro che ha dato vita ad un ente aderente denominato Expos United, che non svolge attività sportiva ma ha il compito primario di costruire statuto e regole per la futura società IBL, all'interno del quale sono già confluite Milano United, Senago, Rho e Novara Baseball. I passi successivi? Comporre lo statuto, definire gli atti parasociali che prevedono anche il possibile ingresso in futuro di altre società o di privati, ricercare finanziamenti, avviare la promozione locale e regionale della franchigia e, non da ultimo, recuperare il Kennedy".
Anche voi ritenete, quindi, che l'unica strada percorribile per il rilancio del baseball italiano sia quella delle franchigie…
"Assolutamente sì, è un passaggio fondamentale. Ed è una ferma convinzione di tutte e quattro le società che hanno sottoscritto l'accordo. I club, per crescere, devono lavorare insieme in modo diretto e concreto, cosa questa che almeno nella nostra area, in Lombardia, non avevo mai visto. Ciò accade perché si hanno chiari tutti gli obiettivi del progetto. D'altronde la crescita del movimento passa attraverso la crescita delle società che vi appartengono. Devo anche riconoscere il ruolo della Federazione che ci sta sostenendo in modo importante…"
Milano, Rho, Senago e Novara, un'alleanza forte che può essere d'ispirazione anche in altre zone d'Italia…
"Questo può essere un progetto pilota e non solo a livello lombardo-piemontese. Perché stiamo dimostrando la capacità di più società di poter lavorare insieme su un obiettivo comune che è primariamente la crescita delle società e del nostro amato baseball".
Come organizzerete le attività nel 2010 e quando pensate di fare il grande salto?
"Contiamo di avere una squadra nel campionato di serie A federale, visto che abbiamo chiesto ufficialmente l'iscrizione, che si chiamerà Senago Milano United Expos. Inoltre due squadre che faranno la serie B, ovvero Novara Expos e Rajo Expos, infine tutte le attività giovanili, dove schiereremo una quindicina di formazioni oltre alle due Under 21. Vogliamo partecipare alla IBL il più presto possibile, ci auguriamo già nel 2011. C'è una tradizione storica da salvaguardare, vogliamo tutti insieme tornare ai fasti del passato".
Gli sforzi finanziari da sostenere, immaginiamo, saranno comunque notevoli…
"Già da quest'anno, ma nella IBL ancora di più. Per la prossima stagione abbiamo stimato circa 100mila euro solo per la prima squadra, potendo contare su tanti italiani. E' un punto davvero importante: vogliamo continuare ad investire su giocatori di scuola italiana invece che usare stranieri. Per la IBL l'ipotesi di budget è tra i 600 e gli 800mila euro, tutto però dipende dal livello dei giocatori e dei tecnici stranieri che si intenderà ingaggiare. Ma sottolineo di nuovo che vogliamo puntare sugli italiani e questo è uno dei più importanti aspetti della partnership a quattro".
Capitolo Kennedy, teatro di tanti trionfi a livello nazionale ed internazionale…
"Il diamante è stato certificato dalla FIBS come operativo e funzionale, ma non è omologabile dalla IBAF tanto è vero che purtroppo abbiamo dovuto rinunciare ad alcune partite del recente Mondiale. Abbiamo automatizzato l'impianto di irrigazione, rifatto completamente il diamante ed il campo esterno a cura di una nota ditta (la Stadia) che ha la manutenzione tra l'altro anche dello stadio di San Siro. Ciò ha richiesto un investimento di oltre 140mila euro. Soldi che il Milano Baseball ha cacciato di tasca sua, peraltro investendoli su un impianto comunale, prelevandoli dalle sponsorizzazioni del 2009 e del 2010 e che completerà di pagare in 4 anni".
Ed il comune di Milano?
"Avrebbe dovuto coprire gli altri intereventi di rifacimento compresa l'illuminazione, i dug-out, le recinzioni e le mura oltre al recupero delle tribune, per ottenere la conformità IBAF, tutto questo per ulteriori 600mila euro. Purtroppo questo finanziamento non è mai arrivato. Noi però ci stiamo ancora lavorando su, insieme alla federazione, perché è possibile che Milano possa ospitare quest'anno il torneo internazione Baseball Week. Ci auguriamo vivamente che il Comune risponda… C'è stato anche un intervento del console americano a Milano che ha scritto al sindaco Moratti due lettere di sensibilizzazione per il recupero dello storico impianto Kennedy. Ma al momento non è successo assolutamente nulla".
This post was published on 22 Gennaio 2010 13:52
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