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Vicenda Marquez, adesso parla Rimini

E' stato e magari sarà ancora sul campo uno dei duelli che hanno maggiormente appassionato le rispettive tifoserie. Aspettando il play-ball, Rimini e Nettuno si sfidano però a colpi di comunicati sulla vicenda che riguarda il tesseramento di Enorbel Marquez, pitcher cubano con passaporto tedesco il cui annuncio ufficiale da parte dei Pirati è stato aspramente contestato in due riprese dalla Danesi Nettuno per voce del direttore sportivo De Carolis. Ecco invece il testo della replica sul sito ufficiale della Telemarket Rimini per bocca del presidente Rino Zangheri.

"Non era mia intenzione intervenire in questa diatriba – tuona il numero uno della società di via Monaco – perché non si trattava altro che di attacchi ingiuriosi da parte di persone che hanno la coda di paglia. Ecco perché, finché il Nettuno si è limitato a offendere la nostra società, ho preferito fare finta di nulla, perché certi comportamenti non meritano neppure una risposta. Dopo l'ultimo comunicato apparso sul sito della Danesi, però, mi sono sentito in obbligo di intervenire, perché loro se la possono prendere con il sottoscritto, ma non con il nostro manager. Per la cronaca, vorrei informare il Nettuno che Enorbel Marquez è stato regolarmente tesserato presso la federazione da parte nostra con la procedura on-line il 15 gennaio e che tutta la documentazione necessaria per il tesseramento è stata consegnata personalmente al segretario federale lo scorso 23 gennaio. Ci tengo a sottolineare come si trattasse di documenti tutti rigorosamente originali. Il giocatore ha firmato con noi un regolare cartellino per il 2010 e, per quanto ci riguarda, siamo assolutamente sicuri di aver seguito tutte le procedure corrette".

Ma da Nettuno sostengono di essere in possesso di un contratto firmato da Marquez: "Loro non hanno un bel niente – è sempre il presidente riminese a parlare – possono dire quello che vogliono. E poi conta il cartellino firmato per la stagione in corso, non il pre-contratto. Hanno intenzione di adire le vie legali? Che facciano pure ciò che ritengono più opportuno, l'importante è che lo facciano con serietà e senza continuare a offenderci. Ripeto, noi siamo certi di essere in regola".

Il ds nettunese De Carolis ha anche accusato il Rimini Baseball di essere una società scorretta perché ha contattato un giocatore già in accordo con un'altra squadra: "Di giocatori bravi, in giro, non ce ne sono molti, ed è normale che le società si contendano i migliori. Basti pensare a quante squadre sono al momento sulle tracce di Sikaras. E poi, per dirla tutta, noi già lo scorso aprile, a inizio campionato, avevamo cercato Marquez, soltanto che il presidente del Solingen ci aveva chiesto diecimila euro per liberare il giocatore, perché non si voleva privare del proprio lanciatore di punta".

Cristiano Cerbara

Nato a Rimini 38 anni fa, Cristiano Cerbara è entrato nel mondo del giornalismo sportivo dall'ottobre del 1998, ovvero da quando ha rivestito per quattro anni i panni di collaboratore esterno del quotidiano locale "La Voce di Rimini" curando principalmente e giornalmente le vicende calcistiche del Rimini e collaborando comunque anche per quanto riguarda il baseball fino a diventarne responsabile in prima persona dai play-off 2001. E nell'ottobre 2002 ecco il passaggio alla redazione del Corriere Romagna dove ha ricomposta la staffetta di baseball.it con l'amico Andrea. Ma quello per il "batti e corri" é un amore profondo, nato con un classico colpo di fulmine all'età di 19 anni. Era infatti il 1988 quando il baseball cominciò a fare parte della sua vita sfociando in una passione che lo ha portato a saltare (per cause di forza maggiore) appena 2 partite allo stadio dei Pirati di Rimini (le ultime ed ininfluenti della regular season 1997) negli ultimi 15 campionati. Sposato dal settembre del 2000 con Monica, collabora con "Il Biancorosso" (giornalino quindicinale che esce in occasione delle partite interne del Rimini Calcio) e con il settimanale "Romagna Sport". Segue con interesse il baseball delle Major League e il suo sogno sarebbe quello di poter assistere dal vivo ad una partita di finale delle World Series ma per il momento si accontenta di entrare virtualmente nei templi del batti e corri a stelle e strisce consumando la sua Play-station a suon di fuoricampo e spettacolari prese in tuffo. Un altro desiderio forse irrealizzabile é quello di poter vedere un giorno il baseball italiano arrivare allo stesso grado di popolarità del calcio.

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