Marco Costantini, carriera finita?

Bologna, 18 aprile 2009. Dieci lanci su due uomini affrontati, una valida e una volata. Poi più niente. E' l'unica apparizione della scorsa stagione per Marco Costantini, e rischia di essere anche l'ultima per il ventiseienne lanciatore nettunese, che ormai da diversi anni alle prese con dei problemi alla schiena a dir poco cronici sta per dire basta, terminando una carriera che sembrava luminosa. Uno dei migliori prospetti italiani, se non ci si fossero messi di mezzo gli infortuni. Quest'anno non ha nemmeno iniziato la preparazione atletica, e le speranze di rivederlo in campo affievoliscono sempre di più…

"Per adesso non penso a tornare a giocare, penso a recuperare una mobilità normale per la vita di tutti i giorni. Convivo ormai con tre ernie al disco e ho già problemi nei movimenti più semplici, figuriamoci a risalire in pedana".

Una questione seria, dopo che lo scorso anno, all'ennesimo recupero dall'ennesimo stop, sembrava tutto alle spalle. A Bologna appena due uomini affrontati, poi di nuovo il buio. Terapie su terapie, probabilmente una di troppo o sbagliata, e una carriera che adesso è a serissimo rischio. "Non me la sento di affrontare un altro anno come quello scorso, tante volte sembrava che fossi tornato al top e poi mi sono ritrovato ancora a terra… Purtroppo soffro di un tipo di ernia molto particolare, che colpisce le persone anziane o quelle sottoposte ad una grande attività fisica". 

"Io mi allenavo sempre molto duramente, magari dopo la seduta in campo andavo anche per un'ora a correre. Il tutto per essere alla massima forma. Col senno del poi probabilmente non esagererei più con gli allenamenti". 

Nove scudetti vinti tra giovanili e prima squadra, ma se le cose non cambiano la carriera di Costantini può dirsi terminata quella sera al Gianni Falchi di Bologna e svanisce anche il sogno della stella "personale". "E dire che mi sarebbe piaciuto giocare sino a cinquanta anni… C'è in ballo una proposta per andare ad allenare una squadra di bambini, per rimanere nell'ambiente. Poi chissà… Per adesso penso a recuperare al meglio per la mia salute personale". Poi magari si vedrà, anche se a Nettuno mancherà tanto un combattente come lui. 

Mauro Cugola

Nato tre giorni prima del Natale del 1975, Mauro è laureato in Economia alla "Sapienza" di Roma, ma si fa chiamare "dottore" solo da chi gli sta realmente antipatico... Oltre a una lunga carriera giornalistica a livello locale e nazionale iniziata nel 1993, è anche un appassionato di sport "minori" come il rugby (ha giocato per tanti anni in serie C), lo slow pitch che pratica quando il tempo glielo permette, la corsa e il ciclismo. Cosa pensa del baseball ? "È una magica verità cosmica", come diceva Susan Sarandon, "ma con gli occhiali secondo me si arbitra male". La prima partita l'ha vista a quattro mesi di vita dalla carrozzina al vecchio stadio di Nettuno. Era la primavera del '76. E' cresciuto praticamente dentro il vecchio "Comunale" e, come ogni nettunese vero, il baseball ce l'ha nel sangue.

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