Fraccari: "Inizia la nostra rivoluzione"

"Inizia la nostra rivoluzione silenziosa". L'ha chiamata così il presidente della Fibs, Riccardo Fraccari, quando stamattina presso la sala della Giunta Coni al Foro Italico di Roma ha presentato l'Ibl 2010. Quella del definitivo grande salto verso un sistema a franchigie, senza retrocessioni e con grande attenzione verso i giocatori di casa nostra.
Una conferenza non molto affollata a dire il vero per quello che riguarda la stampa, nella quale ha esordito Gianni Petrucci, presidente del Coni ed in veste di "padrone di casa", che non manca mai quando si tratta di baseball. "Sono molto affezionato agli sport americani, vengo da quello del basket e mi fa sempre piacere essere qui. Con un Fraccari che, visto che ha fatto anche carriera diventando presidente della federazione mondiale, mi mette quasi in soggezione – ha commentato scherzando Petrucci – quella che sta per iniziare nel baseball è un'innovazione che rappresenta anche un caso unico nelle federazioni italiane. Non ci saranno più retrocessioni, si passa ad un modello a franchigie dove per disputare campionati di vertice occorrerà rispettare determinati standard e criteri. E soprattutto mi compiaccio della grandissima attenzione verso gli atleti italiani. Le innovazioni in termini di regolamento e l'Accademia sono due progetti decisamente validi. D'altro canto gran parte della fortuna di un movimento dipende dai risultati che ha la nazionale".
A quel punto la parola passava a Riccardo Fraccari, che illustrando i campionati ricordava i due cardini sui quali ci si è mossi negli ultimi anni. "Il primo è stato quello dell'incrementare la scuola italiana. L'Accademia in tal senso è una struttura che funziona benissimo, con venti ragazzi che si allenano ogni giorno e che si sono ritrovati a firmare contratti professionistici o inseriti nei roster delle squadre di vertice. Altri presidenti di altre federazioni mi chiamano spesso per avere maggiori dettagli. Abbiamo anche agito sul regolamento, cercando di dare maggiore spazio ai giocatori di casa nostra, anche con la Coppa Italia che, come formula, proporrà esclusivamente la partecipazione di giocatori Asi. E' un percorso che abbiamo intrapreso da anni, e i risultati cominciano a farsi vedere visto che siamo campioni d'Europa nelle due categorie giovanili".
Ma è l'altro punto fermo quello che sicuramente desta il maggior interesse. "Il sistema a franchigie permette alle società di poter programmare con calma e investire sui propri giocatori, senza avere l'assillo del risultato e della retrocessione. Si può agire a lungo termine, e la Fibs da questo punto di vista sta affrontando il periodo di crisi supportando gli atleti di scuola italiana, e le società con la stabilità. Proprio da questo punto di vista è nata la seconda divisione". A margine, Fraccari ha speso due parole anche per la Serie A Federale, che ha suscitato le maggiori perplessità di tutti quei club che non sono inseriti nel discorso delle franchigie e che giocoforza vi si ritrovano coinvolti. "Non è affatto da sottovalutare, io lo considero un campionato della formazione, dove si punta alla costruzione del giocatore".
Fraccari, prima di concludere, si sofferma anche su questioni di respiro internazionale. "Nel 2013 riproveremo a rientrare nelle Olimpiadi, e stavolta non avremo solamente il sostegno della Mlb ma di tutto lo sport professionistico mondiale (in tal senso anche Gianni Petrucci ha promesso di appoggiare le iniziative in tal senso, nda). Uno dei miei impegni come presidente dell'Ibaf sarà quello di dialogare con le leghe professionistiche e creare un calendario che non sia conflittuale e che non preveda sovrapposizioni. Il mondiale ci ha lasciato poi in eredità delle belle strutture, e c'è stata un'ispezione da parte della Mlb recentemente. Posso dire che nel 2011 alcune partite di spring training si giocheranno in Italia". E poi lo stadio di Roma, nella zona di Tor Vergata. Città che Fraccari ha già individuato come ideale punto di centralità del baseball europeo.

Mauro Cugola

Nato tre giorni prima del Natale del 1975, Mauro è laureato in Economia alla "Sapienza" di Roma, ma si fa chiamare "dottore" solo da chi gli sta realmente antipatico... Oltre a una lunga carriera giornalistica a livello locale e nazionale iniziata nel 1993, è anche un appassionato di sport "minori" come il rugby (ha giocato per tanti anni in serie C), lo slow pitch che pratica quando il tempo glielo permette, la corsa e il ciclismo. Cosa pensa del baseball ? "È una magica verità cosmica", come diceva Susan Sarandon, "ma con gli occhiali secondo me si arbitra male". La prima partita l'ha vista a quattro mesi di vita dalla carrozzina al vecchio stadio di Nettuno. Era la primavera del '76. E' cresciuto praticamente dentro il vecchio "Comunale" e, come ogni nettunese vero, il baseball ce l'ha nel sangue.

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