Un sogno che è diventato un progetto. Se questo diventerà realtà si saprà a stretto giro, intanto Fabrizio Ludovisi – nato e cresciuto a Nettuno, prossimo ai 40 anni – si coccola la sua "creatura". Quella di arrivare a una "Winter League" europea nell'isola di Tenerife che lo ha "adottato". Dopo aver girato i campi di mezza Italia Ludovisi, un passato anche nella massima serie con Nettuno e Anzio, è approdato ai Marlins di Tenerife. Lì ha giocato ed è entrato nello staff tecnico, quindi nell'inverno ormai alle spalle ha dato vita alla "Baseball Academy 2010", un'iniziativa che ha l'obiettivo di formare giocatori per portarli a firmare con squadre europee. Spagna stessa, certo, ma anche Olanda e Italia.
L'obiettivo finale? La lega invernale, appunto, grazie ai contatti con il Sudamerica "favorita dal clima delle Canarie che è sempre mite e consente di giocare senza problemi, molte squadre vanno a pescare giocatori per i campionati europei nelle leghe sudamericane, qui potrebbero anche vederli all'opera".
Un momento di "incontro", insomma, fra domanda e offerta in un mondo da tempo globalizzato. E fra l'altro i tempi per raggiungere dagli Usa il Venezuela o la Spagna sono praticamente gli stessi. Intanto c'è la "Baseball Academy": "Abbiamo degli spagnoli, dei venezuelani, dominicani e tedeschi – spiega – venti ragazzi che stanno lavorando per avere una possibilità in questo sport". Insieme a Ludovisi c'è un'altra vecchia conoscenza del baseball del litorale laziale: Roberto Espinoza che da lanciatore incantò ad Anzio.
Come funziona dal punto di vista organizzativo? "Abbiamo un albergo come sponsor per ospitare i 20 ragazzi, l'Adeje playa de las America che ringrazio vivamente, c'è uno sponsor tecnico per tutto il materiale occorrente e altri che coprono le spese dei tecnici. C'è molto entusiasmo, adesso cerchiamo di portare a giocare i ragazzi in realtà importanti".
Il progetto è più vasto ma intanto consente a Fabrizio di realizzare il ciò che ha sempre voluto: "Fare baseball a livello professionale, qui ci sono tutti i presupposti, vogliamo creare un punto di contatto tra Sudamerica ed Europa, fare in modo che giocatori dell'area latino-americana possano mettersi in mostra e avere un'occasione di lavoro. E' un percorso che abbiamo avviato – aggiunge – e che contiamo di realizzare in poco tempo. E' vero che oggi è possibile avere maggiori contatti, c'è internet e tutto ciò che riguarda i giocatori è accessibile anche on line, ma con il nostro progetto vogliamo consentire di giocare e di mettersi in mostra direttamente, per i campionati che si giocano in Europa ma principalmente in Italia, Olanda e Spagna".
Paese, quest'ultimo, dove il baseball cresce a vista d'occhio: "Il livello rispetto all'Italia è ovviamente più basso – dice – ma si stanno facendo grandi progressi" anche grazie a un italiano – Ludovisi non se la prenderà – ben più famoso: il manager degli iberici Mauro Mazzotti.
This post was published on 12 Aprile 2010 12:11
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