Valutazioni e riflessioni, quando buona parte del girone d'andata è alle spalle. Cinque settimane di campionato rappresentano già uno spazio sufficiente per capire com'è questa IBL. E per avere un'idea abbastanza indicativa sullo spessore delle squadre.
Prima considerazione. E' un campionato che propone, sì, emozioni ma, al tempo stesso, è l'espressione di un livello tecnico mediocre. L'obbligo – da parte della Federazione – dei 6 giocatori di "scuola italiana" in campo (e conseguentemente un giocatore di scuola straniera in meno per ogni squadra) si sta rivelando una scelta contraddittoria: da un lato spinge i Club ad inserire nella massima serie giovani prospetti italiani che altrimenti vedrebbero il campo raramente (e questo è un aspetto positivo), ma sotto un altro punto di vista la scelta federale si rivela controproducente perché toglie spettacolo. E a fare spettacolo è la qualità. Purtroppo stamo osservando che non c'è molta qualità in questo campionato. Partite che finiscono per manifesta inferiorità d'una squadra (ed è già accaduto 10 volte in cinque turni), partite che terminano con punteggi sul tipo 15-11 (con 17 battute valide da una parte e 13 dall'altra), oppure con 6 errori difensivi, non sono partite da campionato-vetrina. E la IBL 1 (detta anche First Division) dovrebbe essere "la vetrina" del baseball italiano.
C'è chi obietterà: bello o meno bello, è un campionato appassionante. Rispondo che il campionato è reso abbastanza appassionante da un certo equilibrio esistente al vertice (il San Marino cerca la fuga ma non ci sono grandi differenze di valori fra le prime cinque, e lo stesso Nettuno – seppure in ritardo – non è per nulla tagliato fuori dai playoff). Tuttavia la "verità" è che si tratta di un campionato di qualità mediocre. Manca qualcosa. Mancano ad esempio i "personaggi" in grado di catturare il pubblico, di avvicinare la gente al baseball. Andiamo a verificare l'affluenza di pubblico delle gare di sabato in notturna: a Parma 470 spettatori, a Godo 200, a Bologna 150, a San Marino 100. E i 250 che erano presenti nella Casa dei Pirati giovedì per l'anticipo televisivo non sono tanti se si considera la storia della sfida fra Rimini e Parma. Accettabili i 350 di Bologna per gara1 della "superclassica" tra Fortitudo e Nettuno, ma poi scesi nettamente a 150 già ieri pomeriggio.
Insomma, a livello di pubblico si salva soltanto Parma. Il resto è inquietante, "numeri" non da campionato da massima serie. Perché? Semplice: non è una IBL di alto livello.
Seconda considerazione. E' rimasta una squadra sola al comando ed è la T&A San Marino. La più regolare in questa prima fase della stagione. Ha compattezza, solidità, tantissima esperienza. Eppure anche la formazione del Titano ha i suoi punti vulnerabili. E un coraggioso Catania li ha messi a nudo: sia nella partita di ieri pomeriggio che il San Marino ha vinto per 2 a 1 con qualche sofferenza di troppo (1-0 per i Catania Warriors al 4°), sia ieri sera quando i siciliani sono balzati in vantaggio 4-1 al 3° inning. Già contro il Godo, i sammarinesi un paio di settimane fa si erano salvati per il rotto della cuffia. Poi, è chiaro che la squadra di manager Bindi rimedia quasi sempre avendo l'opportunità di aggrapparsi ad un line-up che in qualunque momento ti può ribaltare una partita. E' la grande risorsa del team del Titano. Il giocatore-chiave in questo momento è Carlos Duran, 6 punti battuti a casa in questo week end (con un triplo e un fuoricampo). Ai sammarinesi, però, piace un po' troppo scherzare con il fuoco…
Terza considerazione: Rimini ridimensiona il lanciatissimo Parma che veniva dallo storico sweep inflitto, in trasferta, al Nettuno. La band di Mazzotti vince 2 partite su 3 (una nella Casa dei Pirati, l'altra a Parma). Mazzotti sa di avere un line-up con limiti di potenza, e anche di continuità (appena 3 valide in garadue, ben 11 in garatre) e allora gioca un baseball diligente, organizzato, composto, che fa leva sulla difesa. Soltanto 3 errori difensivi commessi dai riminesi nelle tre gare con i parmigiani. E quando una squadra lavora bene in difesa, concedendo poco, va lontano. Anche se l'attacco non è esplosivo.
Quarta considerazione: Bologna vince per 2 a 1 il trittico contro Nettuno (come 2 vittorie su 3 gare è ciò che aveva raccolto a Grosseto). Risultato apprezzabile, secondo posto in solitudine. Però, che brutta immagine quella sconfitta per "manifesta inferiorità" subìta sabato notte (0-12)! Un ko per "manifesta" al Falchi la Fortitudo non lo subiva dal campionato 1999: 0-14 contro Rimini. In verità, c' stato (un po' meno lontano) il 4-16 contro Grosseto del 12 settembre 2003 ma… lì non valeva la regola della "manifesta".
La squadra di Marco Nanni sta viaggiando con un buon ritmo: 11 partite vinte, 4 perse. Però non ha la forza per realizzare una tripletta. Sia contro Nettuno, sia la settimana precedente in Maremma, è arrivata scarica alla terza gara. Fino a ieri pomeriggio è stata sorretta dal monte di lancio, capace di mascherare i limiti di una squadra interessante (in prospettiva) ma non forte. L'attacco vive sullo strepitoso Infante, su Garabito, su Jairo Ramos, anche su Malengo e parzialmente su Mazzuca (in flessione) e Angrisano (in crescita). Tutti gli altri? Poca roba. Il problema che maggiormente preoccupa manager Nanni è la difesa. Imprecisa, incerta. Come indicano i 28 errori già commessi. Esiste un problema, evidente, in terza base. Come rimediare? La Fortitudo avrebbe ancora il quarto "visto" da giocarsi per gli stranieri. Però sembra intenzionata a non sfruttare questa opportunità. Non ci sono sufficienti risorse economiche, ma esiste anche un altro motivo che indurrebbe la dirigenza a non intervenire. Spiega Stefano Michelini, il presidente: "Abbiamo fatto una scelta, quest'anno. Investire su giovani prospetti. E abbiamo anche deciso di investire su Mazzuca: dalla prossima stagione sarà "asi" e dunque è un giocatore destinato diventare ancor più importante, pertanto sarebbe illogico – adesso – sacrificarlo. Infatti se prendessimo un altro straniero in campo, lui rischierebbe di giocare poco. Noi preferiamo essere coerenti con le scelte fatte e con la linea che vogliamo portare avanti".
Quinta considerazione. Il Nettuno ha perso un'altra serie. Dopo il clamoroso 0-3 casalingo per mano del Cariparma, gli uomini di Giampiero Faraone tornano dal "Falchi" con un risultato di 1-2 che peggiora la percentuale e la classifica. Dieci sconfitte in quindici partite. Però, attenzione: andando controcorrente, dico che il Nettuno ha le potenzialità per recuperare. E per tornare ad essere un buon interprete della IBL. E' vero: sabato pomeriggio il Nettuno è stato imbarazzante, indecente, uno sconcertante tourbillon di errori ed incertezze. In una eterna partita di "antibaseball" (perché anche la Fortitudo, per un po', ci ha messo del suo…). Poi, come ci fosse stato un colpo di bacchetta magica, nella notturna di gara3 è cambiato tutto. Per la primissima volta in questa stagione si è visto il Nettuno giocare a baseball. Per la primissima volta la squadra di Faraone non ha subìto alcun punto. Squadra concentratissima e determinata. Sarà stato per la presenza di Beppe Mazzanti (che è fnalmente rientrato ed ha giocato in prima base, ed ha pure battuto 2 valide), sarà stato per quella fantastica presa al volo, in tuffo, con la quale Roberto De Franceschi ha annullato una valida a Santaniello, oppure sarà stato per quel gran triplo del lanciatore Pezzullo (usato da esterno centro), sta di fatto che s'è visto un Nettuno finalmente "carico", orgoglioso. Con gli occhi della tigre. E con il fuoco nelle mazze. Faraone, costretto dagli infortuni di Ambrosino, Schiavetti e Retrosi, ha inserito fin dall'inizio Vinicio Sparagna e Mirco Caradonna (oltre a Beppe Mazzanti), con i primi due in evidenza rispettivamente con 3 su 4 e 2 su 3 nel box. Formazione molto equilibrata. E lineup decisamente incisivo, senza ombre, capace di grande continuità nel produrre valide e punti per il 12-0 finale (al settimo inning). Ordine di battuta composto da Alexander, Pezzullo, Connell, Navarro, Mazzanti, De Franceschi, Imperiali, Sparagna, Caradonna. Può darsi che la prestazione molto soft, troppo soft, della Fortitudo abbia reso tutto semplice ai nettunesi. La realtà, comunque, dice che con questa formazione il Nettuno ha cambiato pelle.
Peccato che a sporcare un po' la prima vera prestazione limpida e convincente del Nettuno ci sia stata quella sceneggiata di Richetti (sostituito da Faraone) al 7° inning che non aveva gradito un "complimento" di Infante: plateale e soprattutto irrispettosa nei confronti degli avversari, degli arbitri e del pubblico.
Sesta considerazione. La tripletta del Grosseto a Godo. Lo stavamo notando già da qualche tempo, il buon baseball dei maremmani. Ebbene in questo week end ne abbiamo avuto la conferma: se c'è una squadra che, in rapporto ai propri limiti e ad un potenziale che non è eccelso, sta confezionando un baseball interessante è il Montepaschi Grosseto di Ruggero Bagialemani. Classifica positiva (8 partite vinte, 7 perse). E convincente è lo spirito che sorregge questo Grosseto. Un gruppo aggressivo, al quale Bagialemani ha trasmesso la sua anima. E il suo modo di concepire il baseball. Da registrare lo shut-out del duo Cooper-Yovany D'Amico in gara2.
Il giocatore della settimana: Carlos Villalobos. Tre volte ha spedito la pallina oltre la recinzione sabato notte. Lui, enorme, contro il Grosseto. Ogni volta che il Montepaschi allungava, Villalobos ricuciva gli strappi. Fino a portare i "cavalieri" della Romagna al 9-10. Tre fuoricampo nella stessa partita per Carlos Villalobos, per un totale di 6 punti. Clamoroso. Da registrare anche un Grande Slam, autore Paolino Ambrosino nella partita che il Nettuno ha perso per 15 a 11.
La classifica: San Marino 12 partite vite e 3 perse; Bologna 11-4; Parma e Rimini 10-5; Grosseto 8-7; Nettuno 5-10; Godo e Catania 2-13.
Il direttore sportivo Olivelli e il responsabile marketing hanno presentato l'ex capitano del Bsc che…
Ad una settimana dall’elezione, intervista al neo presidente FIBS che sottolinea le priorità: rilancio del…
Dopo 12 anni, il numero uno dell'ASD Baseball Godo ha rassegnato le proprie dimissioni L'assemblea…
Eletto con 7.827 preferenze (il 56,04% dei voti) contro le 5.965 di Andrea Marcon (42,70%).…
Arriva alla corte del presidente Antonio Pugliese un ventunenne venezuelano con passaporto francese. I toscani…
Nell’immediata vigilia elettorale, il candidato alla Presidenza FIBS sottolinea l’importanza del ruolo della Federazione “che…